Capitolo quattordici

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Lucinda's pov.

Ero seduta sul divano di casa di Luke tutta coperta da un leggero piumino azzurro che profumava di vaniglia. Lui era accanto a me e non parlava. Erano passati più o meno tre ore da quando lui mi aveva trovata a piangere su quel dannato ponte. Non mi andava di andare a casa dopo tutto quello che era successo.

-Vuoi del caffè o di una bella tazza di tè?- mi chiese sua mamma, Katie, venendo in cucina.

-Niente, non ho fame ma grazie lo stesso.-

Luke mi guardò male.

-Ma se non hai nemmeno toccato il cibo. Falle un tè caldo mamma!-

Dopo svariati tentativi, Luke mi costrinse a mangiare qualcosa e quando finii quel piatto di pasta lui sembrava soddisfatto. Mi rimisi sul divano e cambiai di continuazione i canali della televisione per vedere se facevano qualcosa di interessante oltre al telegiornale che parlava solo del arresto di Jordan Montrose, ma alla fine lasciò sul ITV dove mandavano in onda delle vecchie puntate di Glee.

-Glee?- esclamò lui ridendo.

-Che cavolo hai da ridere?-

-Fa pena questa roba!- disse lui indicando la TV.

-Hey non offendere questo telefilm, c'è il mio idolo!-

-Oh perdonami, mia signora!- disse alzando le mani in segni di resa.

Gli diedi un pugno allo stomaco poi entrambi scoppiammo a ridere.

-Allora Luce, cosa pensi di fare adesso?-

Quella domanda mi fece ritornare alla crudele realtà che mi circondava. Però io non volevo fare nulla, volevo solo chiudermi in una stanza buia e stare lontano dalle persone.

-Domanda di riserva?-

-Okay se insisti. Allora... con quel Zayn come è andata alla fine?- chiese serio.

-Penso che finirò di guardare Glee poi andrò a lavoro... mia zia mia aspetta.- dissi rispondendo alla prima domanda.

Niente Zayn. Non volevo nemmeno pensare a lui. Luke rise ma non mi chiese nulla riguardo a Zayn.

-Lavoro? Sei sicura?-

-Sì...- borbottai per niente sicura di quello che avevo detto.

Luke sospirò.

-E dopo penso che andrò a trovare mio papà.- sbottai all'improvviso, nemmeno molto sicura.

Luke si strozzò con l'acqua che stava bevendo.

-Cosa?- urlò.

-Niente storie Luke, io voglio sapere la verità!- dissi decisa.

-E se la verità fa male?-

-Posso sopportarlo. La verità fa sempre male.-

-Allora voglio accompagnarti!-

Non volevo che lui mi accompagnasse ma Luke era Luke e così ci trovammo di nuovo nella sua SUV diretti verso l'ospedale.

-Sei sicura?- chiese con fare dolce per l'ennesima volta.

-Smettila!-

-Okay, voglio solo essere sicuro!-

Sospirai guardando fuori dal finestrino appannato. Fuori diluviava come se non volesse smettere di piovere. Il pianto degli angeli, diceva così la zia Patty quando da piccola mi teneva forte tra le sue braccia mentre pioveva.

Il cellulare cominciò a vibrare nella tasca dei jeans. Prima di partire Luke aveva fatto portare da Nolan la mia borsa con tutto il necessario e il mio cellulare insieme dei vestiti puliti adatti al lavoro.

The secret love ||z.j.m.|| IN SOSPESODove le storie prendono vita. Scoprilo ora