●●Parte 23●●

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Zayn's pov


Quando mi svegliai avevo una forte mal di testa e gola amara. Non mi ricordavo nulla di quello che era successo la sera precedente, bhe non del tutto.

Ricordavo che ero andato con Niall al Koko e che lì avevo incontrato Lucy.

Lucy oddio, dove era Lucy? Che cosa era successo tra noi.

Saltai giù dal letto e appena uscii dalla stanza sentii l'odore di caffè e la vidi lì in cucina mentre litigava con le fette biscottate e marmellata canticchiando qualcosa a bassa voce.

La guardai da lontano: era bellissima anche con la mia maglietta addosso. Mi sarebbe piaciuto averla gironzolare per la casa con i miei vestiti addosso, vederla preparare da mangiare, vederla ridere solo per me.

Mi sarei fatto l'abitudine di accarezzarle i capelli, cantare per farla addormentare e coccolarla tenendo forte tra le mie braccia in modo che nessuno me la portasse via.

La mia Lucy non era un giocattolo, certo, ma lei era mia. Solo mia.

Lucinda's pov

Mi ero svegliata presto a causa della mia pancia che brontolava, non avevo cenato ieri sera.

Dio ieri sera con Zayn e quello che aveva detto. Sembrava tanto un sogno, insomma lui non poteva provare questi sentimenti per me.

Non doveva.

*FLASHBACK*

-Zayn lei chi è?- questa volta alzai la voce.

-Lei è la mia Lucy.-

Rimasi lì impietrificata per quello che avevo appena sentito.

Come era possibile?
Cioè non dovrebbe io non dovrei. Non sapevo a cosa pensare, cosa fare, come reagire a questa notizia.

-Zayn...apri gli occhi per favore.- chiesi con una rotta ma non lo fece.

Lui tremava soltanto, ma non era per il freddo, insomma dentro casa sembrava estate.

-Zayn sono io, Lucy, apri gli occhi.-

Lo fece.

Aprì gli occhi lentamente per poi sorridermi.

Ricambiai il sorriso.

-Sei a casa adesso, cerca di riposare!-

Mi alzai per andarmene ma lui mi prese per mano saltando giù dal letto. Eravamo di nuovo vicinissimi, quasi sentivo il suo respiro su di me.

-Ti prego no rimani con me.-

-Ma io devo tornare a casa.-

Casa? Quale casa? Non avevo più un posto da chiamare casa.

Avrei preferito a gran lunga dormire per strada che andare a casa e rivedere quella faccia tosta di mio padre che aveva venduto sua figlia per affari del cazzo.

'Ho bisogno di portare avanti questa famiglia' aveva detto.

-Va bene, rimarrò qui solo perché sei ancora ubriaco e...- non riuscii a finire la frase che mi trovai fra le sue braccia.

Appoggiai la testa sul suo petto.
Sentivo il suo battito aumentare mentre mi scappò una piccola risatina. Lui affondò le sue mani sui miei capelli mentre io mi feci piccola.

-Grazie.-

Mi staccai da lui.

-Dove sono le coperte?- chiesi.

The secret love ||z.j.m.|| IN SOSPESODove le storie prendono vita. Scoprilo ora