Vengo svegliato dal flash di una macchina fotografica.
"Ma che cazz-" borbotto aprendo gli occhi.
Non é certo il risveglio migliore.
"Oh...ti sei svegliato" dice una voce familiare, giro leggermente la testa e vedo quella psicopatica di Arashi piegata verso di me con una macchinetta tra le mani "Fai finta di niente e continua a dormire" sorride con aria innocente "Uno di questi giorni quell' aggeggio finisce giù dalla finestra" dico mettendomi a sedere mentre mi gratto la testa "Ma eri così carin-" "S.T.A Z.I.T.T.A. finiresti solo per peggiorare la situazione" le metto una mano sulla bocca "E poi ti sembra il modo di svegliarmi? Anzi ti sembra il caso di svegliarmi?!"
La castana si raddrizza con un sorriso furbo "Nel caso non te lo ricordassi, caro il mio Yuichiro, oggi è il primo giorno di scuola.
Io sono già pronta, tu sei ancora in pigiama, e tra meno di 10 minuti partiamo" conclude sistemandosi gli occhiali sul naso, io in risposta sbarro gli occhi e mi catapulto giù dal letto per dirigermi di corsa in cucina.
Io e Arashi conviviamo da quasi 2 anni ma quella ragazza non la smette di entrare in camera mia di nascosto e farmi scherzi poco piacevoli.
Siamo amici da quando eravamo molto piccoli, i nostri genitori erano parecchio uniti ma quando io nacqui i miei non mi vollero.
Arashi è la sorella che non ho mai avuto, la sua famiglia mi ha adottato e raggiunta un età maggiore abbiamo deciso di andare a vivere per conto nostro per poter studiare a Tokyo, ai suoi genitori è sembrata una buona idea; ci pagano l'affitto e alcuni alimenti, ma di solito mangiamo ciò che ci da sua zia, che abita in zona.
Finisco di indossare la divisa verde e nera e usciamo di casa.
"Allora Yu, sei pronto per un nuovo anno di scuola?" chiede saltellando con la cartella in mano "Non sai quanto" sbuffo infilando le mani in tasca "Ma dai! Magari quest'anno è la volta buona che trovi il tuo sem-" la fulmino con lo sguardo "Cioè qualcuno con cui ti trovi bene" si corregge gesticolando "Grazie, ma sto bene così" ruoto gli occhi al cielo, sarà la ventisettesima volta che facciamo questo discorso "E comunque dovresti smetterla con sta storia dello Yaoi, non sono neanche gay!" "Oh ma guarda un po'! È la frase che dicono tutti i protagonisti gay all'inizio delle fan fiction!" esulta "Sta zitta" borbotto a disagio.
"Comunque sono seria. Sai che ti voglio tanto bene ma é il momento che metti da parte quell'aria sgrusa e ti butti nella mischia! Mi fa pena vederti così solo, mentre io giro con i miei amici tu sei sempre per fatti tuoi, non va bene!" ribadisce con più enfasi mettendo un finto broncio "Non se ne parla" rispondo secco "Allora ti propongo un patto: Tu fai amicizia con alcuni dei miei amici e in cambio io non parlo di Yaoi per...un' ora?"
"E IO DOVREI FARE L'ENORME SFORZO DI SOCIALIZZARE PER SOLO UN ORA DI PACE?!" grido esasperato contro di lei "SAPPIAMO ENTRAMBI CHE NON RESISTO DI PIÙ" urla in risposta con il viso a poco dal mio, ci fissiamo per qualche secondo per poi scoppiare a ridere.
"Accetto" dico afferrando la mano della mia amica soddisfatta.
Sono perfettamente consapevole del fatto che ci ha guadagnato di più lei, ma facciamo finta di niente, altrimenti non credo di riuscire ad arrivare a fine giornata senza aver ucciso qualcuno.
Arrivati a scuola raggiungiamo la nostra solita aula dove i nostri compagni sono già seduti.
Arashi va subito a salutare tutti i suoi amici con in faccia un sorriso smagliante.
Io invece mi avventuro verso l'angolo più remoto della classe, nel mio solito banco da 2, anche se ci sto solo io dato che siamo dispari e mi metto sempre contro il muro in modo da essere il più rinchiuso in me stesso possibile.
Lo so, sono proprio una persona socievole.
Ma noto con dispiacere una figura seduta sulla mia sedia.
"Hey, spostati questo è il mio posto" dico senza neanche guardare il ragazzo che sta leggendo un libro "Che hai detto? " chiede alzando lo sguardo su di me.
Resto paralizzato alla vista dei suoi grandi occhi blu.
Quelle pozze turchesi stonano completamente con la sua pelle pallida e i capelli biondi, ma allo stesso tempo gli donano una bellezza che non tutti potrebbero vantare.
Lo fisso per qualche secondo prima di scuotere il capo e riprendermi "Questo è il mio banco, quindi spostati" dico sicuro "Genio, nel caso non te ne fossi accorto non ci sono più posti liberi" sbuffa annoiato e io mi guardo intorno.
Ha ragione.
Lui è uno nuovo.
Ora siamo 18 pari in classe.
"Almeno lasciami il posto contro il muro" riporto il mio sguardo su di lui.
Il ragazzo sembra pensarci un attimo poi risponde "Per citare Amleto, atto III, scena III, linea 87: "NO"" sputa secco e poi ricomincia a leggere.
Sbatto gli occhi più volte, sbaglio o ha appena detto in modo molto elegante che non ha nessuna intenzione di cedermi il posto?
Prendo un respiro profondo e mi siedo nella sedia accanto, ormai rassegnato.
Incrocio le braccia sul banco e appoggio la testa su di esse per cercare un attimo di risposo prima dell'inizio di quell'incubo che la gente chiama "Ora di matematica" quando i miei occhi finiscono sul libricino tra le mani del biondo.
"OH PER YATO DIMMI CHE QUELLO LÌ È DAVVERO IL MANGA DI DEATH NOTE" scatto in su con gli occhi scintillanti.
Lui guarda prima la copertina del manga poi me con uno sguardo spaventato "Si...perché? lo conosci?" chiede tirandosi leggermente indietro "Eccome! È uno dei mei anime preferiti! Tu ne hai visti altri?" chiedo ormai entrato nella mia mood da otaku dal quale uscirò molto difficilmente "Beh in realtà io-" cerca di dire ma viene interrotto dalla voce del professore che fa il suo ingresso in classe.
"Buongiorno ragazzi, come sono andate le vostre vacanze?" si leva un borbottio della classe nel quale distinguo un "Come si possono considerare vacanze se abbiamo passato il 98% del tempo a fare le sue maledette equazioni?" arrivare dal banco di Taylor poco più in là.
Il prof lo ignora e continua "Quest'anno abbiamo con noi un nuovo studente" annuncia solenne "Mikaela Shindo" il mio vicino di banco di alza in piedi e ora che ci penso non gli avevo nemmeno chiesto il nome.
"Siate gentili con lui e fatelo sentire come a casa" aggiunge "Sempre se lui lo sarà con noi" dico un po troppo ad alta voce perché subito due gelide macchie blu mi inceneriscono.
Il prof continua a fare l'appello e dopo essermi riseduto sento la voce del mio vicino "Yuichiro eh? Che nome stupido" ridacchia sfogliando annoiato le pagine del manga "Beh perché Mikaela? Sembra un nome da donna" alzo gli occhi al cielo "Chi ti dice che non lo sono" mi sorride alzando un sopracciglio.
Devo avere davvero un espressione strana perché lui scoppia a ridere "Oh dio! La tua faccia ora è qualcosa di assolutamente magnifico" scuoto la testa e mi volto dall'altra parte.
Le ore passano tranquillamente e finalmente sento il suono della campanella dell'intervallo.
"OK YUICHIRO È IL MOMENTO DI SOCIALIZZARE" dice facendo una piroetta Arashi per poi appoggiarsi al mio banco con i gomiti "Devo proprio?" chiedo sempre rotando gli verso'alto.
Salvami Yato.
"Certo! Abbiamo un patto ricordi?" mi afferra il braccio e inizia a trascinarmi all'esterno della classe ma io punto i piedi e mi volto verso il biondo che sta ancora leggendo, e molti timidamente gli chiedo "Mikaela vuoi venire con noi?"
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Could This Be Love? // MikaxYuu ~ Mikayuu
FanfictionPerché Mikaela Shindo e Yuichiro Amane venissero a parlarsi sarebbe dovuto cadere il mondo. Eppure è bastato molto meno. E questo non potrebbe essere più irritante. Ma stranamente tutto ciò, oltre alla onnipresente sensazione di fastidio, porta con...