«Allora che cosa hai deciso di dire a Martha?» Chiedo mentre lui è in camerino e io lo sto aspettando nella comoda poltrona davanti ad esso.
«Pensavo a un discorso strategico così che ci possa dire di sì senza pensarci.» Afferma.
Poi la tenda si apre e lui sfoggia il suo sorriso più stupido che è ancora più stupido con quella maglietta arcobaleno che ha addosso.
«Fa schifo.» Dico ridendo. Lui sbuffa scocciato. «Questo discorso strategico sarebbe?»
Lui rientra nel camerino. «Pensavo di creare una beneficenza per il ballo di primavera. Magari qualcosa che possa includere coppie.» Dice.
Faccio una smorfia disgustata. «Cristo, Mike. Vuoi davvero fare una cosa simile?»
«Ci stavo pensando ieri notte e ... sì. Insomma, alla fine la nostra scuola è piena zeppa di coppie.» Dice.
Ora che me lo fa pensare è vero ma non vorrei mai fare beneficienza per deprimermi tutto il giorno e annoiarmi ad ogni "amore", "tesoro", "cucciolo".
No. Mai.
«E se facessimo una beneficienza riguardante le foto?» Chiedo.
«Sei seria?» Apre la tenda del camerino ed esce con una camicia rosa. Rido perché è ancora più ridicolo di prima.
Non che il rosa gli stia male, ma quel colletto con i fru fru poteva anche risparmiarselo.
«Sì, sono seria. E questa maglietta sembra uscita da un circo.» Mi fa il ghigno e poi ritorna dentro il camerino.
«Beh, le foto e il bacio. Che dici?» Chiede.
Faccio una smorfia. «Ma perché dobbiamo mettere in mezzo sempre qualcosa che sia inerente alle coppie?»
«Perché è ciò che pensano tutti i giorni a tutte le ore quelli della nostra età. A parte te. Tu sei nata speciale.» Dice.
Rido perché è così e non mi dispiace.
Esce dal camerino e adesso sorride felice.
La maglietta verde chiaro ha un disegno di radici contorte sulla spalla che poi si diramano nel resto della maglietta.
E gli sta maledettamente bene.
«Mike.» Dico. Lui mi guarda come dubbioso. «Potrei baciarti in questo momento.»
Lui scoppia a ridere e poi ritorna dentro il camerino.
Alla fine paga la maglietta e usciamo fuori dal negozio felici.
«Allora siamo d'accordo?» Chiede. Io lo guardo senza capire. «Per la beneficienza.» Mi ricorda.
«Ah!» Sbuffo e guardo il panorama davanti a me. La spiaggia che si staglia a pochi metri da noi e il tramonto che sta per presentarsi ai nostri occhi. «Okay. Ma io non farò niente che sia incluso nell'avere approcci con qualsiasi persona.» Dico.
«Okay. Ingaggeremo qualcun altro.» Ride.***
Martha ci guarda con la sua faccia da porcellana. Mike sta sudando come se fosse dentro una camera a un temperatura di quaranta gradi. Io vorrei morire perché non sopporto questa barbie.
«Mike, parla.» Lo obbligo.
«Ecco. Volevamo fare il progetto per la beneficienza di quest'anno.» Dice velocemente Mike.
«Beh, parla.» Dice la barbie.
Mike le parla di tutto quello che abbiamo pensato in una sera dove ci stavamo annoiando anche a guardare Mulan.
Il piano include tante foto e tanti baci, ma è davvero carino. Infondo anche io l'ho accettato dopo che Mike la formulato in modo completo.
Mi sistemo la maglietta che la lavatrice ha ristretto e spero che la gonna sia abbastanza lunga da mascherare le mie mutande rosso fuoco.
Dopo che Mike finisce di parlare Martha ci guarda con occhi che brillano. Penso che Mike abbia azzeccato.
«Portatemi tutti i termini e ciò che bisogna comprare per questo progetto. Complimenti ragazzi.» E poi se ne va.
Mike smette di sudare, io invece mi guardo intorno allarmata dalla mia gonna.
Il perché mia mamma anziché prendere un secondo paio di pantaloni mi abbia preso la gonna è ancora da capire.
«Mi ha fatto i complimenti.» Dice Mike in una sorta di sogno contorto dentro la sua testa.
È veramente messo male.
«Mike, sembri fuori di testa.» Dico mettendomi davanti a lui mentre lo guardo preoccupata.
«Sono fuori di testa per lei.» Alzo gli occhi al cielo e gli do un ceffone.
«Svegliati rincoglionito.» Dico.
Lui fa una faccia sofferente prima di risvegliarsi definitivamente.
«Vado a lezione.» Dico ridendo.
«Vaffanculo, El.»
Sorrido e me ne vado quasi saltellando.
Passo davanti al gruppo delle cheerleader e poi davanti a quello di basket. Mi ritrovo a fare una strada più lunga del solito a causa delle file per uscire dalla mensa.
Alla fine mi tocca passare davanti alla palestra interna e ovviamente compare anche Edward Posey.
Alzo gli occhi al cielo e cerco di sorpassarlo velocemente ma lui si rigira e so che mi sta fissando.
«Belle le mutandine rosse.» Dice.
Mi fermo di botto e le ragazze che stanno parlando vicino a noi se la ridono.
Fottuto giocatore di basket.
Mi giro e lo guardo incazzata.
Oh, no. Oggi non la passerà liscia.
Mi avvicino a lui e lo guardo dritto negli occhi.
«Che cazzo di problemi hai?» Chiedo acida.
Lui sembra divertito. «Oggi non è giornata, eh?» Chiede.
«Senti, squallore, non sono una che con giochetti contorti si prostra ai tuoi piedi, intesi? E quando mi parli non è mai giornata. Sembri un cazzo di bambino. Cresci.» Dico incazzata. «E sì. Le mie cazzo di mutande sono rosse.» E poi me ne vado passando davanti al gruppo di ragazze che mi guardano sorprese dalle mie parole.
Entro nell'aula di chimica e sospiro quando mi siedo al mio posto.
Il perché io sia così esplosiva con lui m ista facendo incazzare anche con me stessa.***
Finisco di lavare i piatti mentre Kyle gioca alla playstation. La mamma non è ancora tornata, ma penso che arriverà tra poco.
Metto l'ultima posata a posto e poi mi unisco a Kyle che sta fronteggiando un mostruoso alieno bambinesco.
«Com'è andata oggi?» Chiedo guardando la sua testolina riccioluta.
È un tipo tosto e antipatico, ma è anche dolce e fragile come un vaso di vetro.
«Ho litigato con Paul.» Afferma mentre vince contro l'alieno.
«Perché?» Chiedo.
Lui blocca il gioco e poi mi guarda con due occhi sinceri. «Ci piace la stessa bambina.» Afferma.
Sorrido e gli faccio segno di sedersi vicino a me. Lui lo fa e si appoggia a me mentre gli massaggio la testolina. «E chi sarebbe questa femmina?» Chiedo.
«Zara, è arrivata da poco in città.» Dice coprendosi la faccia dall'imbarazzo.
«Beh, Kyle, vorresti affrontare il tuo migliore amico per una ragazza?» Chiedo.
Lui alza lo sguardo verso di me e i suoi occhi del mio stesso colore mi fissano. «Forse sì. Gli uomini sono troppo codardi a volte.»
«E se andasse male?» Chiedo ancora.
È strano come Kyle riesca ad essere così maturo alla sua età.
«Allora ricomincerò.» Dice facendo spallucce.
Lo stringo forte e poi lui mi chiede della mia giornata.
«Passabile.» Dico ricordandomi che alla fine non è successo niente di che.
La porta principale si apre ed entra mamma con i vestiti un po' bagnati dalla pioggia che sta scendendo su Santa Barbara.
«Ciao ragazzi.» Sorride anche se si vede che è stanca morta.
«Ehi, mamma.» Diciamo noi.
«Ho preso il pollo fritto da Bob.» Dico e lei sorride felice.
«Grazie mio amore. Vado a cambiarmi e poi ci guardiamo qualcosa in tv?» Chiede.
Kyle annuisce. «Tu te ne vai a letto presto.» Lo rimprovero.
Sbuffa ma alla fine so che non riuscirebbe mai a resistere fino alle nove di sera.
Quando la mamma ritorna, ho già preparato il tavolino con tutto quello che ci serve per mangiare. Mentre guardiamo la tv ci coccola e il suo profumo ci tranquillizza.*Spazio stellare*
Pregate che Mike non compri mai la maglietta rosa con i fru fru.
Spero che il capitolo sia accettabile per voi terrestri!
SMACK😁
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Perché sono qui
Fiksi RemajaElen Trainor vive a Santa Barbara, ha un amico fantastico e una mamma e un fratello che la supportano in tutto ciò che fa. Nella sua scuola tutto è ingarbugliato in un unico nodo pieno di cuffiette da cui esce un sacco di musica di diverso genere...