Capitolo 6: We go to...

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Negli ultimi quattro giorni ho evitato il più possibile Cameron e Matthew ed evitate Cameron non è stato molto semplice dato che lavoriamo nello stesso posto con orari e pause uguali.
Nel frattempo Nate è andato a vivere con i Jack rinunciando quindi all'appartamento che voleva affittare mentre Josie è andata a casa e a quanto pare non è molto lontana da dove abito io quindi meglio per noi.

«Rimango dell'idea che dovresti imparare a tenere il volume alto della suoneria»
«Samuel! Che ci fai qui?»
«Sai com'è mi hanno detto che stai evitando i ragazzi quindi... E poi potevi dirmelo che abbiamo due new entry! Soprattutto se una delle due new entry è una ragazza» dice facendomi alzare gli occhi al cielo
«Hai parlato con Cameron?»
«Qualcuno mi ha chiamato? Stronzetta io e te dobbiamo parlare» dice il mio migliore amico entrando nell'ufficio di mia madre
«Voi due non potete stare qui»
«Tua madre ci ha detto che eri qui, è preoccupata per te» dice Cam
«Che succede?» mi chiede Sammy
«A casa di Matthew sono successe un po' di cose...» inizio ottenendo delle occhiate confuse da parte di entrambe ma soprattutto da parte di Samuel «Dato che non riuscivo a dormire sono andata in giardino e dopo un po' mi ha raggiunto Matthew e abbiamo parlato e a quanto pare lui pensa che io sia andata avanti.. Buffo vero? Ha detto che è geloso di Nate.. Io sono caduta in piscina e lui mi ha dato una sua felpa e dei pantaloncini e quando sono uscita dal bagno mi ha baciata. Il giorno dopo Laura mi ha praticamente detto che gli devo stare lontano perché non vuole che soffra a causa mia»
«Ti ha baciato?!» urla Cameron
«Laura è sua madre?» chiede Sam ottenendo una risposta affermativa
«Io gli spacco la faccia» borbotta Cameron
«Oh ma smettila santo cielo! Cristo santo Cameron Laura ha detto che non mi vuole più vedere con suo figlio!» urlo appoggiando la fronte contro la scrivania
«Cos'ha detto mia madre?»

Alzo di scatto la testa e guardo allarmata Matthew che è sulla soglia della porta dell'ufficio di mia madre.

«Cosa ti ha detto mia madre Olivia?» ripete la domanda Matthew
«Niente..» sussurro
«Cameron, Samuel ci potete lasciare soli?»

I miei amici escono senza farselo ripetere due volte, in questo momento li vorrei solamente uccidere, mentre Matthew si avvicina.

«Olly dimmi cosa ti ha detto mia madre»
«Lo hai sentito..» mormoro abbassando lo sguardo, in questo momento vorrei solamente sotterrarmi
«Olivia.. Non puoi sparire così cazzo, non puoi farti condizionare dalle persone okay? Soprattutto non da mia madre... Cristo appena torno a casa mi sente, ma perché cazzo non sei venuta a dirmelo?» borbotta
«E cosa ti avrei dovuto dire? Tua madre mi ha vietato di vederti? M'andiamo! Sembra una presa per il culo Matthew!»
«E io che ero semplicemente venuto qui per parlare con Cameron del campeggio» dice
«Campeggio?»
«Si.. Avevo pensato di andare sette giorni in campeggio tanto per fare qualcosa... V.. Vuoi venire anche tu?» mi chiede arrossendo lievemente
«Possono venire anche JoJo e Nate?»
«Certo, più siamo meglio è!»
«Ma... Quando si parte?» chiedo
«Domani mattina»

Cosa? Ma stiamo scherzando?

«Avete finito?!» urla Cameron dal corridoio

Mi alzo dalla sedia e vado ad aprirgli la porta.

«Che cazzo urli coglione»
«Lo prendo come un domani vengo anche io» dice ridendo

***

Sono le quattro di mattina e quel grandissimo coglione del mio migliore amico insieme a mio fratello si sono messi ad urlare come delle scimmie in calore solo per farmi svegliare, la giornata non potrebbe andare meglio di così.

«Io vi ammazzo mentre dormite bastardi!»

Mi alzo dal letto e mi cambio velocemente mettendo una felpa a caso e dei pantaloncini e le vans per poi prendere il telefono e il borsone e scendere di sotto.

«Dove cazzo è il mio caffè» sibilo

Cameron mi passa un thermos pieno di caffè amaro e mentre lo inizio a bere usciamo di casa.

«Sei bellissima zuccherino» mi prende in giro Nate
«Un'altra parola e ti metto sotto con la macchina»
«Olly sei in macchina con me» mi dice Cameron
«A te e a quell'altro non vi voglio vedere» borbotto

Lancio il borsone a Matthew, che fortunatamente prende al volo perché se no lo avrei ucciso, e mi metto nel lato passeggero davanti della sua auto come se niente fosse.

«Si saluta»
«Cazzo Nash!» strillo
«Scusate il ritardo!» esclama Samuel entrando in macchina
«Nate entri in macchina si o no?!» urlo sporgendomi dal finestrino aperto
«Sta calma cazzo!» urla in risposta
«Avete delle cuffie in più?» chiedo ai ragazzi solo che ottengo una risposta negativa
«Tu coso hai delle cuffie?» chiedo a Matthew non appena entra in macchina

In tutta risposta apre il vano porta oggetti e tira fuori delle cuffiette che mi passa prima di richiudere il porta oggetti.

«Toccatemi il caffè e io vi strangolo» dico prima di attaccare le cuffie al telefono e far partire tutto il nuovo album dei 5SOS ovvero Youngblood

***

«Siamo arrivati?» chiedo di punto in bianco spaventando i miei compagni di viaggio
«Ma non dormivi tu?» borbotta Nash
«Sono sveglia da qualche minuto occhi blu»
«Mancano un paio di minuti.. Cinque più o meno» mi informa Matthew sempre concentrato sulla guida

«Quanto ho dormito?» domando dopo essermi accorta che il mio telefono mi ha abbandonata
«Quattro ore e contando le varie fermate sei ore» dice sempre Matthew

Prendo il mio amato thermos e dopo aver tolto il tappo inizio a trangugiare tutto il caffè che c'è all'interno.

«Arrivati!» urla Matthew felice come una pasqua
«Ma non era un campeggio?»
«Ma tu sei tutta scema se credevi che avremmo dormito all'aperto o stronzate simili!» esclama Nash

E poi sarei io la femminuccia.

Scendiamo dalle macchine e iniziamo a scaricare i borsoni e il resto delle cose che ci serviranno qui per la nostra sopravvivenza.

«Ci sono cinque stanze quindi ho deciso che il destino sceglierà i compagni di stanza!» dice entusiasta Matthew ottenendo delle occhiatacce da parte di tutti

Matthew ha preparato una busta con i nomi di tutti all'interno. Roba da pazzi.
Mi porge la busta e con occhi chiusi tiro fuori un bigliettino.
Dio mandamela buona.
Jack Johnson.

«Ehi Johnson guarda che io non voglio morire»

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