VI

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Danie

-Ma sei pazza?! Nico non deve venire a sapere che mi sto impegnando a vincere una borsa di studio per la Corea! Non voglio che abbia preoccupazioni per me! Questa è la quarantesima volta che te lo dico!  Perché ti comporti così? Io proprio non ti capisco- mi dice, anzi urla, Sia dopo che Nico ha chiuso la videochiamata.

Distolgo i miei occhi dai suoi e guardo il mio computer.

"Melissa disse infuriata".

Ecco le ultime parole che ho digitato prima che Nico mi chiamasse. Penso proprio che dovrò continuare a scrivere "La fiaba di Melissa", l'editore della Starlight la vole pronta entro Dicembre, assieme ad un'altro romanzo.

-Ehi...tutto ok?-

La voce di Silvia rimbomba per tutta la stanza prima di arrivare alle mie orecchie.

-Potrei mentire...- dico più a me stessa.

-Ma tu non mentirai-

-No, nulla va bene-

Sia annuisce. -Lo avevo capito...è a causa di...lei?-

Da quando ci siamo lasciate, Nico ne tanto meno Sia, pronunciano il suo nome in questo appartamento. Ma non capisco il motivo...

Rido amaramente. Sono davvero diventata così debole per una persona qualunque? Ma la verità è che lei non era una persona qualunque. Era, era... Ora non mi interessa più nulla di lei, non dopo ciò che mi ha detto. Dopo avermi detto che era colpa della mia personalità se le cose non funzionavano.

-Non solo lei. Tutto, Sia. Tutto. In ogni cosa che faccio c'è sempre qualcosa che va male...-

-Il libro?- cerca di indovinare.

-Anche. Com'è che reagirà il mio editore vedendo il mio libro sotto forma di coming out? Impazzirà dalla rabbia...ho sbagliato a scriverlo così...-

Sia scuote la testa. -Ma che sarà mai...-

-Dici che non mi sparerà in testa quando scoprirà che sono bisex?- dico ridendo.

-Dai...- ride anche lei.

Ritorno seria. -Lasciamo perdere tutto questo, Sia-

-Se è quello che vuoi disperatamente...-

-Quello che voglio è non esser diventa famosa...- sussurro tristemente.

Sento qualcosa, qualcuno, che si accoccola sulle mio gambe. Divento immediatamente felice.

-Killer!- dico il nome del mio gatto nero sorridendo.

Sia sembra sconsolata. -Non riesco ancora a capacitarmene...hai davvero chiamato il tuo gatto Killer?-

-Non ci vedo nulla di male...- dico coccolandolo un po', per poi rivolgermi a lui:- Ha giocato con Miu e con Lola? Per questo che sei stanco?-

-Se quella bestia di Satana ha fatto qualcosa al mio gatto Miu o al cane di Nico, giuro che...-

La guardo impassibile. -Non serve giurare, lui non ha fatto nulla...-

-Il gatto è come il suo padrone. Comunque...- inizia a dire Sia avvicinandosi di più ai miei capelli.

-Ti sta bene questo rosso, magari te li tingi davvero invece di fare maschere su maschere...-

-Ci sto pensando- le dico.

Annuisce e mi guarda il braccio coperto di tagli.

Quei tagli non sono stati causati da me ed ogni volta che li guardo vorrei morire.

-Vuoi cambiare?-

-Sì, voglio cambiare-

Teach me to love, Park JiminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora