XXXXVIII

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Yoongi

Sono sempre stata una persona molto legata al passato e alla quotidianità. Non ho mai amato i cambiamenti e voglio avere il controllo su tutto.

Molti dicono che la mia vita è monotona, noiosa. Che dovrei cambiare, viaggiare. Ma no. No, perché io sono soddisfatto della vita che ho. A me va bene avere una vita ripetitiva, sul serio.

È ciò che cerco di convincermi in questo momento. Ma queste parole risultano così vuote e prive di volontà nelle mia mente confusa e rumorosa.

Rumorosa delle sue risate cristalline, che mai dimenticherò e conserverò nel mio cuore. Ma allo stesso tempo...voglio sentirle di nuovo. Voglio vederla di nuovo arrossire, criticarle i capelli color fragola...

Voglio un cambiamento in questo grigio susseguirsi di foto. Voglio vedere una foto colorata, almeno per un istante. Voglio un cambiamento.

Ciò che non ho mai voluto in vita mia si presenta con insistenza. E la cosa peggiore è che non riuscirò mai a soddisfare questo mio desiderio segreto agli occhi altrui. Perché ormai è diventata un fantasma del passato...per cui provavo dei sentimenti.

Non so se era amore o provavo una cotta. Se era attrazione fisica o un ossessione. So solo che è un sentimento intenso e dolce ora divenuto velenoso.

Pensavo stupidamente che la distanza lo avrebbe fatto sparire...ma lo sta rendendo solo più pesante e doloroso...

E pensavo anche che, uscito dalla BigHit, mi sarei rilassato, godendomi quest'aria fredda. Ma di sicuro non ripercorrere la stessa strada che ho percorso con lei. E fermarmi davanti al Cat Coffé...

È aperto, nonostante l'orario sia abbastanza strano, nonostante sia domenica.

Ma il destino mi vuole rendere stupido, vuole giocare con me fino a farmi stare male...

Ho questa impressione mentre entro nel primo Cat Coffé che Danie abbia mai visitato, sapendo di cadere nella trappola.

E sono caduto in, non una ma ben due trappole mortale. Gli occhi del gattino bianco mi scrutano, forse ricordandosi di me. Il gatto prediletto della ragazza dai capelli color fragola... Mi si stringe il cuore mentre rimango imperterrito nel bel mezzo della stanza. Quegli occhietti chiari non si vogliono togliere di dosso.

A quel punto perdo la testa. Mi avvicino ad una commessa e le domando con voce esitante:-S-scusi...in questo Cat Coffé si possono...adottare?-

Lei mi guarda alzando gli occhi da numerose carte. Probabilmente ora mi chiederà il perché io indossi una mascherina sul viso.

Ma lei inaspettatamente mi dice annuendo:-Sì, in questo si possono. Sta pensando di adottarne uno?-

Oh, no. Io...ho già deciso.  Sono stati quei occhietti a farmi crollare tutte le precauzioni che avevo costruito fino a quel momento. Perché?, mi domando mentre il gattino si arrotola nella mia giacca, cercando un po' di calore. Io lo stringo ancora di più a me.

Perché mi faccio questo, perché?

Ad interompermi i miei pensieri è un ricordo amaro. Danie aveva molto cattivo gusto nei nomi, lo avevo scoperto quando, il primo giorno al Cat Coffè la avevo domando quale era il nome del gattino per cui stravedeva.

Avevo riso alla sua risposta, ricordo. Che razza di nome era? Era italiano forse?

Pensavo che me ne sarei dimenticato presto, quel nome strano.

Ma mi sbagliavo, mi sbagliavo ancora una volta. E sbaglio anche adesso a guardare con tenerezza il piccolino e dirgli la frase che avrei voluto sentirla dire da Danie.

-Tra un po' arriviamo a casa...alla tua casa...alla nostra casa! Min Holly neanche se lo aspetta, sai? Non si aspetta di trovarsi davanti un gattino così carino come te! Lo sai? E sai come ti chiami...come ti voleva chiamare? Stiamo arrivando a casa, Zolletta...-

Spazio Autrice

Sì...Zolletta è proprio un bel nome!

Prossimo aggiornamento: 06/09/2018

Teach me to love, Park JiminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora