XVII

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Namjoon

Perché Suga non ha voluto venire al aeroporto con me?, penso mentre aspetto le due amiche di Eomma Nico.

Ultimamente Yoongi non vuole vedere nessuno... tranne quella Suran...

Le sto aspettando da mezz'ora e solo ora ho capito che l'aereo ha ritardato.

-Hei, Sia! Non toccare i miei bagagli-

-Danie, tranquilla, mica ti mangio...-

Mi giro verso quelle due voci. Non riesco a capire cosa dicono, probabilmente parlano in un'altra lingua.

Ma sbaglio o le ragazze che devo portare da Nico si chiamano qualcosa come Danie e Sia?

-Non toccare Killer!- dice una delle due. Ha i capelli rossi, immagino tinti, e degli occhiali giganti.

-Danie, figurati se voglio avere a che fare con quella bestia satanica...- mormora l'altra, che immagino si chiami Sia. 

Ha l'aria assonata come se si fosse appena svegliata e i suoi capelli corti sono spettinati. Sembra avere freddo, dopotutto indossa solo una maglietta a maniche corte e Seoul la notte fa molto freddo anche in estate.

Probabilmente non è mai stata in Corea del Sud.

Vedo la rossa, Danie?, che mi fissa e mi indica al'altra. 

-Sei tu Kim Namjoon?- domanda quella con gli occhiali giganti.

-Eh...come hai fatto a capirlo?- le domando prendendo le chiavi della mia macchina.

-Il tuo cartellone- mi risponde facendo le spallucce. 

Guardo il cartellone che mi ha dato Nico. Non so cosa ci sia scritto, è italiano. C'è scritto: "Danie non fare commenti sui suoi capelli, Sia fermala se lo fa". Chissà cosa vuol dire... Nico non me l'ha voluto dire.

La ragazza dagli occhi castani si stringe nelle spalle cercando un po' di calore. -Danie...è quello che deve portarci da Nico?-

-Allora andiamo- dice camminandomi accanto.

La seguo con gli occhi. La vedo mettere la valigia nel bagagliaio, prendere in braccio un gatto arancione e sedersi nel posto vicino a me.

Chiude gli occhi castani e respira profondamente mentre trema a causa del freddo. Mentre respira, si forma una piccola nebbia davanti alle sue labbra morbide.

Si gira e guarda con occhi stanchi Danie che stringe un gatto nero a se.

-Come stai, Danie?-

Lei si sdraia e sussurra piano: -Voglio ubriacarmi da quanto sto male...-

Sia sospira e si rimette al suo posto dopo aver detto:- Te l'ho detto che non devi leggere in aereo...-

Poi mi guarda.

-Mi chiamo Silvia- si presenta.

Solo in quel momento mi rendo conto che l'ho fissata fino ad adesso.

-Namjoon - sorrido mostrando le fossette.

Sorride appena. Anche lei ha le fossette. Ok, il primo tentativo di far colpo è andato male.

Inizio a fare domande su domande. Quanti anni ha, che università frequenta... Ha solo tre anni in meno di me e ha appena finito l'università di lingue.

Scopro che sa parlare ben sei lingue: italiano come madrelingua, inglese, tedesco, cinese, coreano e ha anche studiato per tre anni il francese.

Non le dico neanche che so parlare quattro lingue, sarebbe inutile.

Continuiamo a parlare fino a quando mi sento di dire:- Ehm...io sono single...-

Non so perché le ho detto questo, ma non dovevo farlo.

-Allora non hai ancora trovato la tua expensive girl...- sento dire da Danie.

Cosa...come...

Ma soprattutto...perché?

Nico ha detto che nessuna delle due era Army. Ma allora come...

Sia la guarda confusa.

Spero solo che non mi guardi in questo momento, non voglio che pensi che io sia in imbarazzo.

Per fortuna non sa di cosa Danie stava parlando e dice:- Ragazza costosa? Danie...non pensavo stessi così male...-

-Hai freddo?- le domando per cambiare argomento.

-No, sto bene-

-Stai tremando, se vuoi ti posso dare il mio cappotto...magari ti riscaldi un po'-

Lei scuote la testa. -No, sto bene davvero...-

-Sicura?-

-Sicurissima- dice mentre continua a tremare.

[...]

A metà viaggio, sia Silvia che Danie, si sono addormentate.

Guardo Sia mentre anche nel sonno trema dal freddo.

"Che ragazza testarda", penso mente la copro con il mio cappotto.

Sorride addormentata e appaiono quelle fossette.

Mi danno troppa tenerezza.

Le accarezzo sia le fossette sia i capelli spettinati prima di tornare a guidare. Noto che il suo gatto Miu mi osserva strano.

-Non dirle nulla- gli dico.

Ho come la sensazione che qualcosa quest'estate cambierà...

Teach me to love, Park JiminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora