Lancio lo zaino a terra e mentre sto per buttarmi sul letto, vedo Fabrizio chinato sulla finestra con una sigaretta accesa in mano. Mi avvicino lentamente e dopo secondi passati a fissarlo gli appoggio una mano sulla spalla e con la voce che mi esce più roca del previsto sussurro:
<ehi, che succede? Voi dell'ultimo anno non dovreste essere in una discoteca per festeggiare o roba simile?>
<Si dovrei essere lì, ma dopo la decima ragazza che mi si strusciava addosso ho deciso di andarmene,bah non mi diverte> dice lui aspirando un po' di fumo ogni tanto.
<Ah pensavo ti piacesse essere al centro dell'attenzione, immerso tra le ragazze..> gli dico io con tono sorpreso.
<No. Ti va di farci un giro?> chiede lui lasciandomi spiazzato:
<ma io... ecco sono di terza, non posso uscire a quest'ora, e anche tu dovresti essere qua tra mezz'ora in ogni caso.>
<E quindi?> dice lui spegnendo la sigaretta, prendendomi per il polso e trascinandomi fino alla porta:
<Ho vissuto a Roma per un paio di anni, la conosco bene e posso portarti in qualche posto di bello. Ci stai?>
<okay...> sospiro io incuriosito.
Riusciamo ad uscire dall'edificio tramite il parcheggio, evitando ogni ipotetica punizione che ci avrebbero potuto dare semmai fossimo stati scoperti.
Seguo Fabrizio che, dopo un silenzioso viaggio in metro e una breve camminata, mi porta su una piccola sporgenza sopraelevata rispetto al paese, lontano dalla vita caotica di Roma, ma non troppo, in un posto abbastanza appartato.
Mi accorgo che sto iniziando ad avere freddino e a tremare... fantastico.
Fabrizio mi nota e apoggia delicatamente la sua giacca di pelle sulle spalle.
<Meglio ora? Ti vedevo un po' infreddolito riccioli'>
<si grazie> gli dico sorridendo.
<hai visto?> mi indica un punto più in basso dell'altura su cui ci troviamo noi.
<Cazzo che meraviglia>gli dico io incantato: davanti ai miei occhi appare una vista mozzafiato di Roma, dove la notte rendeva visibili solo le luci delle finestre delle case e del Colosseo.
Ci stendiamo sull'erba abbastanza vicini e fissiamo le stelle fin quando non mi accorgo che lui sta dormendo.
Ha la testa appoggiata ad un masso, le mani sulla pancia e le gambe stese.
Ho freddo anche con la giacca deliziosamente profumata di Fab addosso. Non so perchè, non so come, ma mi avvicino sempre più a lui, fino a quando decido di sedermi a gambe leggermente aperte con la schiena appoggiata al masso,la testa di Fabrizio appoggiata sulla mia pancia e i suoi fianchi a contatto con le mie gambe.
Okay non so perchè l'abbia fatto, sono sicuro che quando si sveglierà lui, mi prenderà per un pazzo e/o maniaco.
Ma così sto bene: i nostri corpi si riscaldano a vicenda così ne io ne lui abbiamo freddo e lui non rischia di farsi male alla testa sul masso. Okay due scuse pessime per giustificare il fatto che oggi da quando l'ho visto seminudo in stanza mi senta attratto da quella figaggine di muscoli, lo ammetto.
Gli sistemo i capelli arruffati con delle carezze delicate, fino a quando non arrivo a sfiorargli il viso.La sua corta barba ispida mi punge le dita. Aspetta aspetta aspetta aspetta aspetta... la barba corta che mi punge le dita... okay no dai siamo seri, in tutta la scuola ci saranno almeno una ventina di ragazzi con un buon profumo e una barba così ispida, perchè proprio lui,il figo playboy della scuola, avrebbe dovuto baciarmi?
Quella piccola percentuale che però fosse lui il ragazzo del bacio mi tormenta. Stacco le mani dal suo volto, e le poggio sulle mie cosce.
<perchè hai smesso?>
Prendo una paura bestia, ero talmente assolto nei miei pensieri da non aver notato che Fabrizio ad un certo punto della mia sessione di carezze si era svegliato. Che figura..
<cosa?> gli dico io col tono piu naturale possibile.
<mi piacevano. Le coccole. Almeno mi rilasso un po' ogni tanto-mi dice sorridendo - peccato che dobbiamo andarcene> finisce poi brontolando.
In effetti erano le 3:00. Ed io avevo appena fatto le coccole al fratello della mia migliore amica, il playboy con dozzine di ragazze ai piedi. Preso dal panico,probabilmente totalmente rosso in viso per l'imbarazzo, bofonchio una specie di scusa:
<scusa ehm.. io non volevo essere... invadente o strano... sembrava solo avessi freddo ecco...>
<tranquillo sul serio. È stato bello.>
Si mette a sedere e si gira verso di me lasciando le nostre fronti a 5cm di distanza. Si morde le labbra in un modo molto sexy, devo dire, quando una luce bianca spunta da dietro di noi facendoci sobbalzare.
<Cazzo.Ermal potrei essermi dimenticato di dirti che siamo in una zona privata e che il proprietario, una mia vecchia conoscenza, è un rompi balle di prima categoria. Questo ci mette nei guai.... ok ora seguimi.>
Mi sussurra lui, per poi prendermi la mano ed iniziare a correre come se non ci fosse un domani. Percorriamo la stessa strada dell'andata, un chilometro massimo, ma tutta di corsa. In 2 minuti arriviamo alla stazione delle metro e ci fiondiamo dritti dentro il mezzo di ritorno. Appena le porte si chiudono, ci guardiamo negli occhi per la prima volta, ancora mano nella mano, e scoppiamo a ridere.
<Per un soffio>dico io tra un sorriso e l'altro mentre le nostre mani si staccano piano piano.
<Già. Scusa per il vecchio. Comunque nella mia giacca sembri un cantante punk. Ti sta bene però>
<ah ups, tieni> gli porgo la giacca imbarazzato.
<Grazie, anche se preferivo vederci te dentro> dice lui sorridendomi.
Gli sorrido di rimando, quando mi passa una mano fra i ricci, in una lunga carezza affettuosa e mi abbraccia velocemente. Mi viene la pelle d'oca non so se per l'abbraccio o per il freddo.
Il resto del viaggio stiamo in silenzio, arriviamo in albergo rientrando sempre in modo furtivo e appena arrivati in stanza mi butto sotto le coperte tutto vestito e mi addormento con l'odore di Fabrizio addosso per via della giacca di pelle. Non può essere lui. Anche da piccolini non mi cagava di striscio, spiaccicavamo qualche parola quando capitava di vedersi. Poi qualche anno fa avevano smesso pure di parlarci, vista la sua reputazione da bad boy che non lo permetteva, e al massimo quando mi diceva qualcosa era per prendermi in giro.
Mentre ricordi, idee e pensieri girano per la mia mente il mio corpo cade nel sonno più profondo, probabilmente dovuto alla corsa di un oretta prima.
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The kissing booth|metamoro
Fanfic[conclusa] Ermal, un ragazzo che frequenta il liceo, si trova a dover organizzare un Kissing Booth che però gli stravolgerà la vita. Questa storia si ispira al film Netflix "The kissing booth" da cui ho deciso di prendere anche il nome. Enjoy ✌🏻 P...