•Ermal POV•
Troviamo un tavolino abbastanza appartato e iniziamo sfogliare i menu.
<Siete pronti per ordinare?> chiede il cameriere veloce, tenendo lo sguardo fisso su di me e passandosi una mano fra i capelli. È carino anche se mai quanto il moro che ho davanti.
Fabrizio risponde prima ancora che io riesca ad aprire bocca:
<si, per me una margherita, per lui una diavola e da bere due birre piccole>
<okay grazie mille> conclude il cameriere continuando a fissarmi e infine sorridendomi, ottenendo un sorriso di rimando da parte mia.
<puoi andartene>gli dice Fabrizio facendolo voltare e camminare fino alla cucina.
<Perchè lo hai mandato via in modo così cattivo?> chiedo al moro.
<te stava a guardà troppo, non vorrei che ci provasse con te, visto che sei fidanzato...>
<si ma si da il caso che io stia per lasciare Silvi-> mi blocco capendo di aver detto una cosa che forse non avrei dovuto dire.
<come scusa?> Fabrizio mi guarda negli occhi e l'unica cosa che riesco a fare è un lieve cenno di assenso con la testa per poi abbassare lo sguardo.
<ci torneresti mai con me?>
La domanda di Fabrizio si insinua nella mia mente e rispondere si fa complicato: il mio cuore vuole dire solamente sì, la mia mente invece urla no, per la paura di poter soffrire ancora.
<tanto sei sposato> me ne esco così, accennando un mezzo sorriso.
<se ti dicessi che stiamo pensando di divorziare?>
<tanto non è vero> guardo Fabrizio che però si fa cupo e serio.
<l'ho beccata a letto con un altro... ormai più che amarla mi disgusta e non so che fare... Libero e Anita sono tutto per me, non voglio perderli>
<Fabrizio... non li perderai, tranquillo>
<lo spero>
Fabrizio è praticamente single. Io sto per diventarlo. Fabrizio vuole riallacciare i rapporti ed essere amici. Io mi sto innamorando di lui, ancora.
Fabrizio 10 anni fa mi ha abbandonato facendomi soffrire come un cane. Io però non ho mai smesso di amarlo.
È tutto così complicato.
Meno male che arrivano le pizze, o il mio dilemma interiore si sarebbe potuto complicare maggiormente.
Prendo la mia diavola e ringrazio il cameriere, che poi consegna la margherita a Fabrizio che con lo sguardo gli lancia una specie di minaccia, facendolo scappare.
<come facevi a sapere che avrei preso una diavola?> domando a Fabrizio incuriosito.
<Non so.. era la tua preferita molto tempo fa>
<ti ricordi proprio tutto di me allora eh?> gli sorrido.
<Mai smesso di pensarti> si passa una mano fra i capelli in modo decisamente più sexy del cameriere e mi sorride.
Rimango pietrificato a guardarlo per almeno un minuto dopo quel gesto.
<Aooo piccolè, lo so che so bello ma smettila de fissamme che se fredda la pizza>
Okay devo trovare una risposta paraculo per evitare una figuraccia.
<Ma stai zitto va, è solo che ti sei sporcato di pomodoro sulla guancia>
<Ah ecco, sembrava strano che ti piacessi anche ora che sono vecchio> ride e si passa il tovagliolo veloce sulla faccia.
<guarda che non sei vecchio e non sei brutto>
<quindi sono bello?> mi guarda con occhi soddisfatti ridendo.
"Sei la cosa più bella che io abbia mai visto" penso, per poi dire invece:
<si, ma mai quanto me>
<uff devo darti ragione>
Ora mi dice che sono bello. Vuole farmi impazzire, ne sono sicurissimo.
<Grazie piccolo> gli sorrido ed inizio a mangiare la pizza•Fabrizio POV•
Mi ha chiamato piccolo.
PICCOLO CAZZO. Come quando stavamo insieme ed eravamo una coppia. Mentre l'ha detto m'è quasi nnato de traverso un pezzo de pizza.
Poi vedo le sue labbra schiudersi attorno alla fetta di diavola ed il mio sistema nervoso va in tilt, totalmente.
Ad Ermal ho chiesto solo un'amicizia, lasciandolo ignaro del fatto che ogni volta che lo vedo mi viene solo più voglia di lui. Ormai il suo profumo è una droga, come anche il suo sorriso, i suoi ricci, il suo sguardo e tutto il resto.
Insomma dai, lo amo.
<ti voglio bene> sussurro io preso dai miei pensieri, accorgendomi solo dopo di aver fatto una grande cagata.
<cosa?> Ermal mi guarda incuriosito ovviamente non avendo capito quello che ho detto.
Ormai però non voglio rimangiarmi quello che ho detto, quindi mi ripeto:
<ho detto.... che ti voglio bene>
<Fabrizio ho passato anni difficilissimi senza di te, ormai sei parte di me, ma promettimi che stavolta non te ne andrai. Promettilo>
<Ermal non ti lascerei mai, anche a costo di essere offeso, criticato, dimenticato, era una vita che ti stavo aspettando e nemmeno me ne sono accorto>
<ti voglio bene anche io>
Uniamo le mani sotto al tavolo e ci guardiamo per un paio di minuti.
Stringo le dita di Ermal in una presa fortissima che quasi mi fa diventare le nocche bianche. Mi sento talmente a mio agio che quasi non noto che il mio piede si trova beato sopra quello del mio amico.
<scusa... ti ho sporcato la scarpa?>
<tranquillo>
Mi lascia le mani per pulirsi velocemente la scarpa.
<avete finito?> ci chiede il cameriere rivolgendomi uno sguardo amareggiato.
<cosa?> gli chiedo immediatamente cercando di capire se si riferisse alle mani unite o al cibo, pur sapendo la palese risposta.
<i piatti... posso portare via?>
<si certo> gli dice Ermal, stavolta però guardando me.
Dopo aver pagato usciamo dal locale ed accompagno Ermal fino a casa sua.
<Ciao Bizio, grazie di tutto... ci vediamo fra due giorni>•Ermal POV•
Lo saluto aspettandomi una risposta che però non arriva: lo vedo avvicinarsi a me fino ad essere a pochi centimetri dal mio corpo.
Si avvicina sempre di più, costringendomi ad indietreggiare fino a quando non mi ritrovo schiena al muro.
Tiene le braccia tese all'altezza delle mie spalle con i palmi poggiati al muro per intrappolarmi e continua ad avvicinarsi lentamente.
Mi accarezza la testa e mi bacia sulla mascella.
Si avvicina alle mie labbra e sta per baciarmi, quando veniamo interrotti da qualcosa.

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The kissing booth|metamoro
أدب الهواة[conclusa] Ermal, un ragazzo che frequenta il liceo, si trova a dover organizzare un Kissing Booth che però gli stravolgerà la vita. Questa storia si ispira al film Netflix "The kissing booth" da cui ho deciso di prendere anche il nome. Enjoy ✌🏻 P...