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Okay stanza numero 81. Apro la porta con la chiave, ed entro con la mia valigia. La stanza è piccola ma accogliente:c'è un letto a castello, la cui parte superiore è occupata da uno zaino nero che presumo essere del mio compagno, c'è una scrivania in legno e un piccolo balcone da cui ho anche una bella vista di Roma. Dal bagno si sente il rumore di una doccia accesa all' interno della quale c'è il mio "coinquilino per una sera" .
Mi stendo sul letto per testarne la comodità e capire se quella notte sarei riuscito a chiudere occhio oppure avrei cambiato posizione ogni 6 secondi. Comodo dai, meglio dello scorso anno.
Sto per estrarre dalla valigetta la cartellina per capire chi c'è sotto la doccia, quando la porta del bagno si apre.
Vedo uscirne Fabrizio. Proprio quel Fabrizio, M O B R I C I, il fratello di Bea, il rompipalle per eccellenza. FANTASTICO. Lo squadro da testa a piedi e noto che indossa solamente un asciugamano in vita,così riesco ad intravedere una tartaruga da paura e dei tatuaggi sulle braccia che lo rendono molto più attraente.
<Ah Ermal.Non ti ho sentito entrare. Un secondo, vado a vestirmi e arrivo> dice lui notando il mio sguardo fisso sui suoi addominali e i tatuaggi. Ha ancora il corpo umido visto che è uscito dalla doccia. Lo vedo rientrare in bagno dopo essermi passato di fianco e aver preso una maglia e un paio di pantaloni dal suo zaino.
<Bravo pirla, ovvio che non mi hai sentito se stavi sotto la doccia.>
Gli urlo io per infastidirlo appena ha chiuso la porta.
<non romperme er cazzo Ricciolì, che non la voglio fare una serata così eh>
Mi urla lui di tutto rimando.
Esce dal bagno vestito oscenamente come al solito e notando la mia faccia che accennava ad una risata mi fa:
<che vuoi riccio, è per le mie spasimanti>
<Sissi Certo> gli dico io con il tono meno serio possibile, pur sapendo che lui di ragazze che gli corrono dietro ne ha veramente milioni.
Vado in bagno e mi sistemo un attimo prima di uscire per la visita guidata della città. Esco dalla stanza bello e profumato e mi ritrovo la faccia Fabrizio a 10 centimetri di distanza dalla mia. Evidentemente stava per bussare alla porta del bagno, vista la mano alzata chiusa a pugno che però era rimasta bloccata in aria.
<ehm scusami> gli dico imbarazzato
<ahah tranquillo> dice lui mordendosi il labbro in modo troppo sensuale.
Mi allontano da lui ed esco di stanza salutandolo con la mano.
Arrivo nel punto di incontro e subito Bea mi chiede:
<allora con chi sei? Scommetto Filippo di 4E oppure Alessio di 3A, ho indovinato? Dimmi di sì lo spero per te ahah>
<No ti giuro non ci crederai ma sono con Fabrizio...>
<Fabrizio di 2C, quello della ricerca sulla Francia?>
<No. L'altro Fabrizio, hai presente no, Fabrizio Mobrici?!>
<Mio fratelloooo?!? Dio che sfiga Erm>
<si parla di me?> prendo un infarto.
Fabrizio, non so come, si era materializzato dietro della mia amica.
<Sei in stanza con lui?> gli chiede Bea.
<si, comunque sono venuto solo per dirti che mamma ha chiamato e ha detto di salutarti-mi passa una Armani fra i ricci- ciao Ricciolì, ciao Bea>
E se ne va.
La visita passa velocemente e mi innamoro immediatamente di questa città.
Roma è proprio stupenda.
Io e Bea non abbiamo pranzato, quindi decidiamo di andare a mangiare una pizza insieme .
Ci imbuchiamo nella prima pizzeria che troviamo e prendiamo due margherite.
A fine pasto lei si dirige verso il suo albergo
<ciao Erm, ignora Fabrizio se ti da fastidio>
<si Bea lo farò>
Scoppiamo a ridere e poi mi dirigo verso l'albergo.
Sono le 9:30 (io e Beatrice avevamo deciso di fare una passeggiata lungo le strade di Roma) e finalmente rientro in albergo.

The kissing booth|metamoro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora