1

1.6K 59 6
                                    

PREMESSA: io ho diversi talenti e tra questi non c'è quello della scrittura, quindi so che farà schifo il modo in cui è scritta la storia e tutto il resto ma siate pazienti.
Ringrazio damnmetamoro e ilarialomartire  per il supporto e se volete leggere delle ff scritte bene leggete le loro😂👋🏻
-•-•-•-•-•-•-•-•-•-•-•-•-•-•-
7:00- 16 Giugno
Come tutte le mattine il suono della sveglia non si fa attendere e come ogni mattina anche il mio cuore manca un  battito per la paura.
<Devo cambiarla sta sveglia...> bofonchio a bassa voce così che mia mamma non mi senta dalla cucina. Mi lavo, pettino, vesto e senza nemmeno fare colazione salgo in macchina, la MIA nuova macchina, quella che l'angelo di mia mamma aveva deciso di regalarmi per il compleanno. Mi dirigo verso casa di Bea, la mia migliore amica fin da quando siamo piccini, per darle un passaggio fino a scuola.
Varca la soglia di casa e subito noto che non indossa i soliti pantaloni del completo scolastico, ma una gonna evidentemente troppo stretta e soprattutto troppo corta che probabilmente risale a qualche anno fa.
< ma che hai fatto ai pantaloni?>
<si. sono. strappati. SI SONO STRAPPATI E QUESTA GONNA È L'UNICA COSA CHE HO TROVATO NELL'ARMADIO>.
Okay, sentendo la rabbia nella sua voce capisco che è meglio mettere in moto l' auto e partire, evitando ulteriori domande sulla gonna.
Arriviamo a scuola e non passano neanche 10 minuti quando, mentre aspettavamo in cortile il suono della campanella, sento Bea urlare contro un ragazzo poco distante da lei:
< ma come ti permetti, COME TI PERMETTI LURIDO- la interrompo prendendole il polso senza capire ancora cosa fosse successo- ma tienitele in tasca quelle mani anziché toccare me, mi fai schifo.>
Ora ho capito. Quel ragazzo, che avrà un paio di anni più di noi, aveva probabilmente toccato il sedere o la coscia scoperta di Bea. Sento la rabbia pervadermi il corpo, e con un gesto fulmineo spingo via il ragazzo con la forza maggiore che riesco ad usare. Questo, che avevo mosso di 4 centimetri a malapena, si gira subito con uno sguardo provocatorio e mi prende per il collo tenendomi appiccicato al muro della scuola.
Perfetto, sarò picchiato davanti ad una marea di studenti senza nemmeno avere occasione di difendermi.
Quando il ragazzo, che nel frattempo avevo identificato come Tyler di 4F, era sul punto di tirarmi un pugno sullo stomaco, sento delle braccia forti spingerlo via e buttarlo sul pavimento.
Dopo un paio di secondi in cui resto sotto shock, riconosco il mio "eroe", che con tutta la sfiga che avevo addosso, non poteva essere altro che Fabrizio Mobrici, anche detto "Il moro", ovvero il fratello maggiore di Bea con cui avevo avuto l'onore di passare pochi attimi, solitamente a casa della mia migliore amica, nei quali l'unica cosa che riusciva a fare era prendermi per il culo. FANTASTICO.
Quando arriva il preside, la situazione è questa: io chinato per terra e Fabrizio a pestare Tyler a 20 cm di distanza da me.
<Mobrici e Meta, subito in presidenza!> ci urla il preside da lontano, e noi non possiamo fare altro che seguire gli ordini. Mi ritrovo presto in una stanza abbastanza luminosa, condividendo un divanetto con il ragazzo che mi aveva fatto finire in questo casino.
< avrei potuto farcela da solo...> sussurro io cosicché mi senta solo lui.
<Certo riccio, certo> dice lui ridendo in quel modo che odio.
Passammo circa un' oretta a spiegare al preside l'accaduto, e alla fine riuscimmo a far sospendere Tyler e a cavarcela con una semplice segnalazione sul registro.
<Ci becchiamo in giro Riccio> mi dice lui prima di andarsene come se niente fosse accaduto.
Madonna se lo odiavo. "Con quel soggetto ho passato pochissimo tempo e spero di non passarne più"  penso prima di lasciare la presidenza.

The kissing booth|metamoro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora