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<di chi?> gli rispondo io alla curiosa domanda.
<Silvia>
<ma che vuoi dire? Certo, è la mia fidanzata, le voglio un bene dell'anima>
<ma la ami?>
<Fabrizio senti, in 10 anni sono a malapena riuscito a dimenticarti, non puoi venirmi a chiedere se amo la mia ragazza ora>
<scusami>
<te la ami? Giada... la ami?>
<beh, grazie a lei ho avuto Anita e Libero, loro sono la mia vita>
<oh> un pizzico di gelosia mi coglie alla sprovvista. Dai sul serio? Sono geloso dell'uomo che 10 anni fa mi ha abbandonato, sono geloso di sua moglie? Si, perchè una volta quell'uomo era mio. E 10 anni sono tanti ma sono passati così in fretta da farmi ricordare tutt'oggi ogni singolo momento trascorso insieme.
Che patetico che sono.
<sai Fabrizio, non è facile trovarsi da solo da un giorno all'altro, dover affrontare tutto quello che abbiamo sempre fatto insieme da solo- inizio a piangere inevitabilmente, ma cerco di asciugare le lacrime con la mano- poi Silvia è arrivata ed ha colmato in minima parte il vuoto che tu hai lasciato>
<Ermal, ti prego non piangere..> allunga il braccio e con la mano asciuga una lacrima sul mio volto, carezzandolo dolcemente.
Poi mi accorgo che anche le sue guance iniziano ad essere bagnate da gocce di acqua salata.
<io mi ricorderò di te... fra le luci di Roma ogni abbraccio per strada, mi riporterà da te, perchè infondo sai, stavamo bene>
Canta dolcemente la canzone, forse nella speranza di farmi smettere di piangere, ma ottiene l'effetto contrario.
<q-questa come la conosci? Devo ancora.. devo ancora renderla pubblica>
<Ermal, il giorno dopo che ti ho... abbandonato... ho deciso di scrivere tutta la tua musica, tutte le frasi e gli accordi che ricordavo, sono tutti con me. Sempre, da sempre e per sempre>
Si alza ed inizia a camminare.
<buonanotte Ermal>
Io prendo la direzione opposta ed inizio a camminare.
<buonanotte> gli urlo di rimando.
Dopo qualche metro sento qualcuno correre energicamente verso di me, mi giro e vedo Fabrizio.
<ho dimenticato questo...>
Si avvicina a me e mi abbraccia. Le sue mani sui miei fianchi causano una scia di brividi ed il mio cuore fa un balzo, come 10 anni fa al kissing booth, quando le sue labbra avevano toccato le mie per la prima volta. Quanto mi mancano quelle labbra... ma che cosa dico.. io sono fidanzato e lui è sposato. Non posso pensare certe cose sul serio.
Le mie braccia si stringono al suo collo ed il suo profumo invade le mie narici.
<ti odio> gli dico io in lacrime.
<lo so> risponde lui per poi lasciarmi andare e camminare via, seguendo il tracciato precedentemente percorso.
Dopo quel breve abbraccio, mi sento confuso riguardo a tutto: cosa provo per lui? Cosa provo per Silvia? Sono pronto a perdonarlo? Sarà un errore? Non lo so più.
Fino a ieri non avrei mai considerato nemmeno l'idea di perdonarlo e pensavo che Silvia fosse la donna della mia vita. Sicuramente ero convinto che provassi molto più che affetto per lei.
Sono sicuro che la maggior parte delle persone penserebbe che mezz'ora passata con un un singolo individuo non possa causare tutti questi interrogativi: totalmente sbagliato.
Fabrizio è riuscito ad abbattere ogni sicurezza che in questi 10 anni passati avevo racimolato.

Il cantante si sta allontanando sempre di più, quando gli urlo:
<SI>
Mi sente e si gira:
<Si cosa?>
<Canterò con te>
<Ti adoro> mi urla lui infine per poi girarsi e continuare per la sua strada.
Si?!? Cosa sto dicendo?! Come posso aver accettato di cantare con quello stronzo ancora? Eppure la risposta mi è venuta quasi spontanea...
Entro in casa e Silvia si avvicina e mi bacia: vuoto totale.
Nessuna scintilla, nessun'attrazione: nulla. Mi stacco improvvisamente, sentendomi  schifato non di Silvia, le voglio molto bene, ma del fatto di dover toccare le sue labbra con le mie... non me ne sono reso conto per questi 10 anni, eppure ora sembra così limpido...
Lascio Silvia in camera da letto da sola e vado a dormire sul divano.
<Erm, cosa é successo? È da prima che sei strano, ora dormi sul divano?> la vedo entrare nella stanza.
<Niente Silvia, voglio stare da solo>
<dai vieni qui, ti faccio le coccole>
<no, lasciami stare- le dico con tono fin troppo duro- scusami, oggi è stata una giornata faticosa... lasciami riposare>
<okay>
Se ne va senza guardarmi.
Le voglio un bene indescrivibile, ma non mi merita come uomo da avere al suo fianco, non merita un uomo che non la ama. Merita un uomo che la porti all'altare e che sia pronto a dire il fatidico "si".
Sanremo é fra poco, non la voglio lasciare da sola durante il festival, sarebbe da stronzi.
Ed infondo non posso farmi condizionare dai sentimenti repressi in un giorno... aspetterò fra tre settimane a festival concluso, e se la situazione sarà la stessa, cercherò di farlo nel modo più delicato possibile.
Intanto per la prossima intera settimana dovrò provare la canzone con Fabrizio... sarà dura.
Poi preparare una canzone in 7 giorni è una pazzia... anche se ormai "non mi avete fatto niente" è nella mia testa da 10 anni.
Vabe, meglio dormire, che Andrea mi ha appena mandato un messaggio whatsapp dicendo che è molto felice di questa collaborazione e che ci troviamo domani dalle 7:30 alle 12:30.

Mi sveglio alle 6:30, mi preparo e parto di casa per le 7:15, salutando velocemente Silvia con una carezza.
L'incontro è in uno studio musicale non distante da casa mia, quindi decido di andarci a piedi.
Sto per arrivare all'entrata, quando due braccia tatuate mi stringono i fianchi e mi conducono in un piccolo vicoletto nascosto dalle strade principali.

The kissing booth|metamoro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora