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2 Gennaio 2018 (10 anni dopo)
•Ermal POV•
<Dai Silvia, ti prego smettila con questa storia>
<perchè dovrei? Mi trascuri> mi urla la ragazza.
<Sono impegnato col lavoro, lo sai> le dico io tranquillo.
<Ormai è solo una- la sua frase viene interrotta da un sonoro BEP BEEEP BEP BEP, la mia suoneria- vaffanculo Ermal>
Rispondo al telefono: è Marco.
<Ciao Erm, senti ho una notizia bomba>
<Non lasciarmi così come un pirla.. dimmi tutto>
<praticamente è arrivata una proposta da Andrea Febo: partecipare con un altro cantante al Festival di Baglioni, dice che ha già una canzone scritta con quest'altro artista che magari potete rifinire insieme e che la tua voce si sposa alla perfezione con quella di quest'altro tipo>
<e questo "tipo" sarebbe?>
<Sorpresa. Non te lo dico, facciamo che hai un'incontro con lui domani sera così lo conosci, visto che è a Milano>
<Montanari, dimmi chi è questo artista. Almeno dimmi se è bravo>
<Oh è molto bravo, vedrai andrete subito d'accordo>
<ok... a domani?>
<no vi trovate solo voi due e poi vi raggiunge Andrea, noi ci vediamo domenica. Ti faccio sapere a breve data e luogo dell'incontro comunque>
<va bene, a domenica>
Chiudo la chiamata e Silvia mi chiede:
<Cosa è successo?>
<Andrea Febo mi ha chiesto se voglio collaborare con un altro artista per andare a Sanremo. Domani lo incontro>
<bello>
Mi avvicino a lei e la abbraccio.
<scusa se non ti do molte attenzioni, lo sai che ti voglio bene>
<si lo so Ermal, scusami tu>
In seguito alle sue parole, lo schermo del mio telefono si illumina e sullo schermo appare un messaggio di un numero non memorizzato:
"Ciao Ermal, sono Andrea, domani sera l'appuntamento è alle 20:30 al ristorante di Via Galilei"
"Okay perfetto, grazie mille Andrea" rispondo io veloce.

•Fabrizio POV•
Salutati Anita e Libero al telefono, mi stendo sul materasso del mio albergo milanese.
Trovo su whatsapp un messaggio da Andrea: "Oi Fa', domani alle 20:30 al ristorante che ti ho detto oggi, forse arrivo in ritardo ma abbiamo compagnia"
"Che compagnia?" Gli rispondo io incuriosito.
"Vedrai domani, ho trovato la persona giusta per la canzone.. fidati di me"
"Okay a domani, notte"
Non mi impunto sul fatto di scoprire chi ci farà compagnia perchè tanto Andrea non me lo dirà mai.
Mi addormento cercando di indagare e di formulare una lista sui possibili candidati.
Inutile dire che il nome che salta sempre fuori è uno solo, ma purtroppo quella persona mi odia.
Mi odia per colpa mia, mi odia perchè l'ho abbandonato con una lettera, perchè ho preso la decisione più importante da solo, senza nessun "noi" ma solo con un egoistico  "me".
Ma avevo paura, paura di ferirlo ancora.
Già, ma non l'ho mai dimenticato, ne lui ne tutti i ricordi belli che abbiamo avuto. Purtroppo ogni mio incubo mi ricorda anche la sera dell'incidente, quando eravamo entrambi ubriachi e lui venne investito. Non gli era successo niente di grave, ma i sensi di colpa mi divoravano: se non avessi bevuto io, lui non avrebbe rischiato di morire. Non potevo continuare a fargli del male, così l'ho abbandonato con una lettera di spiegazioni.
Ormai non ho più speranze con Ermal, ne di tornare ad amarci come un tempo, ne di collaborarci per un pezzo che un tempo era stato nostro: "non mi avete fatto niente"
Così Andrea adesso ha il compito di trovare la voce che meglio si sposa con la mia.
Spero scelga bene.
Con quest'ultimo pensiero mi addormento.
Il giorno seguente passa velocemente: dormo per tutta la mattina, pranzo veloce e intervista a radio Italia.
Sono le 20:15 e sto iniziando ad avere un po' d'ansia. Mi dirigo a passi lenti verso il ristorante dell'appuntamento, sono vestito in modo per niente elegante, tutto al mio stile, spero che il mio collega non sia troppo raffinato nel vestire.
Arrivato a destinazione, entro ed inizio a guardarmi attorno, in cerca di Andrea, che ovviamente non è arrivato.
Un cameriere mi riconosce e si avvicina.
<Buonasera signor Moro, prego mi segua, la accompagno al suo tavolo>
<Grazie mille.. é arrivato qualcun'altro?>
<si, è lì la sta aspettando da 10 minuti>
Evviva, sono anche arrivato in ritardo quindi.
Seguo il cameriere fino al tavolo, dove seduto di spalle c'è un uomo riccio.
Ha una giacca disegnata sicuramente da uno stilista...dannazione. Speravo fosse più rock.
Appena si accorge della mia presenza alle sue spalle si alza e si gira verso di me. Mi stringe la mano:
<piacere! Ermal Meta>
COOSA?!? Come é possibile? Non è possibile. Non ha accettato un lavoro con me. Non può averlo fatto. Eppure è qui, davanti a me. Dico l'unica cosa che riesco a dire con la poca voce che trovo:
<Ermal..>
<Fabrizio>  mi osserva, non riuscendo a muoversi, o a staccare la mano dalla mia.

•Ermal POV•
<Fabrizio> quel nome mi esce dalla bocca in modo così naturale da farmi pietrificare. Ovviamente questo blocco è dovuto anche al tocco delle nostri mani, ancora unite.
<perchè sei qui?> gli chiedo con un tono freddo e staccato, molto diverso da quello usato poco prima.
<Io.. mi ha mandato Andrea. Scoprire con chi fossi stasera doveva essere una sorpresa... non pensavo che tu->
Lo interrompo con la mia voce:
<Doveva essere una sorpresa anche per me. Se avessi saputo che ci fossi stato tu non sarei venuto>
Sono parole molto dure, ma purtroppo è la verità.
Vedo il suo sguardo spegnersi ed abbassarsi.
<Io... Ermal scusami per tutto quello che ho fatto, l'ho fatto per il tuo bene, sono stato egoista e me ne sono pentito dal primo giorno fino ad oggi. Comunque se vuoi me ne vado>
<no, resta almeno stavolta>
Quelle ultime parole sono state difficili da dire. Perchè lo odio, con tutto me stesso, ma so che non ho mai smesso di amarlo.
Come mai dev'essere tutto così difficile?
<Allora mangiamo> mi dice  lui staccando le nostre mani.
Ci sediamo al tavolo e ricevo un messaggio:
"Ciao Ermal sono sempre Andrea, scusami ma ho avuto un impegno e non posso raggiungervi"
Certo che la fortuna non gira mai dalla mia parte eh..
<Andrea non viene più> comunico a Fabrizio, che non la smette di guardarmi.
<Ermal io non ho mai smesso di amarti, non me ne sono andato per quello. Io ti amavo anche troppo, però non volevo farti del male. Sono stato uno stronzo.
Sai... ho chiesto ad Andrea di trovare una persona che potesse cantare con me una canzone, una persona la cui voce potesse andare totalmente in armonia con la mia. Beh la voce, lo sapevo già da prima, è la tua. La canzone è "non mi avete fatto niente">
Non so cosa dire. Sono incazzato ma ho voglia di abbracciarlo e di non lasciarlo mai più, entrambe nello stesso momento.
<Fabrizio, non posso perdonarti  dopo 10 anni, così dopo una scusa banale come questa. Non so se voglio cantarla ancora con te la canzone>
<io ti voglio ancora bene e pure tu.. cuore che si stringe e non tradisce mai. Non ricordo come mai non ci sei più, ti manco e non lo so.. mi manchi e non lo sai. Capisco che tu possa non amarmi più, però ti prego Ermal, ho bisogno di te per cantare la canzone. Da quando ho sentito la tua voce dal vivo dopo tutti questi anni, so che non la voglio cantare con nessun'altro>
<ordiniamo da mangiare> dico a Fabrizio freddo. In realtà sentirlo cantare la mia canzone mi ha emozionato nel profondo. In tutti questi anni mi ha seguito, conosce le mie canzoni a memoria, forse ci tiene davvero a me.
<non ho fame> sussurra lui.
<nemmeno io. Usciamo> gli rispondo io, per poi lasciare una mancia al cameriere ed uscire.
Camminiamo silenziosi fino ad un parco totalmente deserto e ci sediamo su una panchina.
Fabrizio all'improvviso rompe il nostro silenzio:
<sei innamorato?>

⬇️SPAZIO AUTRICE⬇️
Scusate per questo improvviso salto temporale, ma la trama si infittisce qua 😂😏...
VVB❤️
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The kissing booth|metamoro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora