<sono mamma, chi vuoi che sia?!>
<okay entra> urla Fabrizio appena è sicuro che mi sia nascosto per bene.
<Fa', stasera siamo a cena dalla famiglia di Ermal, evita di prenderlo in giro, che a Bea da fastidio>
<si mamma, va bene. Sarò gentile con Ermal, ma è lui che mi istiga> dice con un tono appositamente infantile.
<Dai Fa' , che Ermal è un pezzo di pane>
<si mamma lo so lo so>
<okay allora preparati che per le 8 andiamo da loro>
<va bene ma'>
Esce chiudendo la porta e finalmente esco da sotto il letto.
<com'è che ti istigo?> dico io ridendo.
<eh guarda che quando ti mordi quelle labbra sei una grande sfida>
<ah si?> gli dico io portando il mio viso a 5cm dal suo e mordendomi le labbra.
<adesso me la paghi> sussurra per poi annullare la distanza fra i nostri visi, baciandomi e subito ritirandosi di scatto.
<no senti Fabrizio..-dico io serio facendolo fermare improvvisamente- meglio se ora vado, tua mamma mi ha quasi scoperto e non posso permettere che Bea scopra di noi prima che io glielo dica>
<mh... hai ragione> sento nel suo tono una tristezza che però mi rincuora, si sente che ci tiene a me.
Mi alzo,vado verso la porta e lui cerca di prendermi per tirarmi di nuovo sul letto ma fallisce e cade.
Mi chino su di lui preoccupato ma lui scoppia a ridere.
<sei un coglione> gli dico io posandogli un bacio sulla fronte.
<oh lo so amore> si alza a sedere e io mi siedo a cavalcioni su di lui.
Subito le nostre labbra si toccano e le nostre lingue si incontrano. Gli passo una mano fra i capelli, senza staccarmi da lui, godendomi quegli attimi perfetti.
Sarebbero stati perfetti se avessimo chiuso la porta a chiave, cosa che ovviamente nessuno dei due aveva ricordato di fare.
Quest'ultima proprio durante il nostro bacio si spalanca velocemente e in una frazione di secondi ci troviamo lo sguardo di Bea puntato addosso.
Ci scansiamo subito imbarazzati e lui si siede sul letto, mentre io mi alzo e mi avvicino a Bea.
<cosa stavate facendo?> chiede lei pur avendoci colto con le mani nel sacco.
<posso spiegarti> gli dico io.
<spiegarmi cosa? Che non so nemmeno da quando, hai una relazione clandestina con... lui. Con mio fratello. E non me lo sei venuto a dire. Come hai potuto nascondermi una cosa così importante? Ti conosco da 13 anni e questo da te non me lo sarei mai MAI aspettata- si gira- Fabrizio continua a limonartelo te eh, scopatelo anche se vuoi>
Buio totale. Non so cosa fare, dove andare o cosa dire.
Fabrizio, che avevo dimenticato essere alle mie spalle, mi prende una mano e mi sussurra:
<Ermal, vedrai che le passerà che->
<no Fabrizio-stacco la mano dalla sua- devo andare a chiarire e in questo momento i tuoi gesti d'amore non aiutano. Stammi lontano>
Lui mi guarda sconcertato, senza proferire parola.
Io altrettanto sconcertato, ma dalle parole di Bea, decido di andare a parlarle ma mi trovo una porta chiusa a chiave davanti. Busso e la chiamo molteplici volte ma senza ottenere risultati.
Ho bisogno di chiarire i pensieri, quindi decido di andare lontano da tutto e soprattutto da tutti, in un posto che ormai era il mio posto.
Saranno state le 6, quando arrivo su quella piccola altura dalla quale si vedeva la mia scuola, abbastanza vicina per essere raggiunta a piedi, ma imbucata fra alberi e piante che rendevano difficile la localizzazione.
Avevo scoperto quel posto quando, circa un anno fa coi miei amici,avevo lanciato una palla malamente e mi era toccato andare a prenderla.
Su quella piccola sporgenza avevo passato ogni momento in cui c'era bisogno di solitudine, come quando Marina mi aveva lasciato dopo un mese di relazione ed ero confuso.
Adesso mi trovo qui, ancora una volta, e sto iniziando a capire quello che aveva provato Bea davanti a me e Fabrizio: tradimento, sensazione di essere stata tradita da due delle persone più importanti della sua vita che le avevano nascosto una cosa così grande ed incontrollabile. Che cazzata avevo, anzi avevamo fatto.
Sono le 18:40 e lo schermo del mio telefono si accende.
Leggo un nome:Mamma, seguito da un messaggio whatsapp:
"Ermal torna a casa che abbiamo la famiglia di Bea a cena😙"
Oddio la cena, me ne ero dimenticato.
"Scusa mamma, stasera sono a casa di Toni quindi non posso esserci. Salutami tutti 😕"
Devi capire cosa fare con Bea, non posso perderla e sicuramente una cena a sole 4 ore di distanza dall'accaduto non avrebbe aiutato.
"Okay, la prossima volta vedi di esserci però 😑" mi risponde mia madre.
Ora che ho il suo consenso per non presentarmi alla cena posso lasciarmi andare, sdraiarmi sul prato su cui sono seduto, e godermi un bellissimo tramonto.
Senza accorgermene mi addormento e mi risveglio solo quando una notifica mi fa vibrare la tasca.
È Fabrizio: "dove diamine sei"
Visualizzo e non rispondo. In quel momento Bea è il mio unico problema.
La mia mente però è ancora troppo stanca per ragionarci su, quindi decido di chiudere gli occhi ed addormentarmi sotto quelle stelle più luminose del solito.
10:35|mattina seguente
Mi sveglio con il sole negli occhi e un uccellino che mi cammina sulla caviglia.
"Beatrice" penso immediatamente alzandomi di botto, facendo volare qualsiasi forma di vita vicino al mio corpo, anche quelle che non volavano.
Corro prima al supermercato e poi fino a casa di Bea mi faccio aprire la porta da sua mamma
<Ciao, c'è Bea?>
<si, è di sopra, ma tu sai dov'è Fabrizio? È da ieri sera che non lo vedo... sono preoccupata.>
<no non ne ho idea scusa>
Ora sinceramente di Fabrizio non ne voglio sapere più niente.
Salgo le scale e mi avvio verso la stanza della mia amica. Busso una volta, poi ancora e ancora per 10 minuti buoni, senza ottenere nessuna risposta.
<Beatrice. Ti prego>
Non la chiamo col suo nome intero da anni, ed evidentemente se n'è accorta anche lei.
Mi apre la porta ed io entro nella stanza.

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The kissing booth|metamoro
Fanfic[conclusa] Ermal, un ragazzo che frequenta il liceo, si trova a dover organizzare un Kissing Booth che però gli stravolgerà la vita. Questa storia si ispira al film Netflix "The kissing booth" da cui ho deciso di prendere anche il nome. Enjoy ✌🏻 P...