<cosa?> mi chiede lui dopo quei lunghi secondi.
<Fabri, io e te quante volte ci siamo baciati?-che domanda stupida, se avesse voluto nascondermi il kissing booth avrebbe semplicemente detto "una stasera e basta"- no no cancella quello che ho detto. Al kissing booth ho baciato un ragazzo, ma ero bendato, e devo capire chi è. Si lo so ho baciato un ragazzo ma sono abbastanza confuso sull'accaduto.> riesco a finire la frase col suo sguardo fisso addosso.
Bravo Ermal, non pensavo di riuscire a finire una frase sensata davanti a Fabrizio e invece mi sorprendo da solo.
<Forse posso aiutarti> dice lui sicuro.
<ah e co-> stavo per sparare un altra cagata, quando improvvisamente Fabrizio si alza.
<Ermal vieni qua. Siediti su questo sgabello-lo seguo lentamente e mi siedo- ora chiudi gli occhi e immagina quel momento. Magari potrebbe farti ricordare qualche dettaglio in più>
Okay forse potrebbe essere veramente una buona idea.
Chiudo gli occhi mentre inizio ad immaginare quelle tende rosse dell' evento... l'odore di pop corn che si respirava nella sala e poi-
Non finisco nemmeno di ricreare lo scenario quando un paio di labbra si poggia delicatamente sulle mie. Ancora una volta percepisco quel brivido sulla schiena e stavolta non sono le mie mani a cercare il viso dell'altro. Sento le dita di Fabrizio appoggiarsi alle mie guance ed una scarica di adrenalina mi percorre la schiena. Ne esce fuori un semplice bacio a stampo che dura più di quanto questo tipo di baci dovrebbe durare, ma non me ne frega niente ora.
Mi sento leggero,libero, strano. Strano come se avessi le farfalle nello stomaco. Come se la passione mi scorresse nelle vene.
Dopo qualcosa come 10 secondi di contatto Fabrizio si stacca.
<allora hai ricordato qualcosa?> mi chiede.
<mh, può essere. Non so come abbia fatto, ma ho scoperto che il playboy numero uno della mia scuola è gay, non è meraviglioso ?>
<stai zitto riccio>mi guarda e si morde il labbro.
Cazzo che meraviglia. Come ho fatto a non accorgermene in tutti sti anni?
<che famo stanotte?Non vorrai stare in sta topaia?!> mi dice lui in tono di sfida.
<Se hai piani, sono disponibile a venire con te>
<certo che ho piani.>
Prende la giacca di pelle e la indossa velocemente per poi prendermi la mano e uscire di stanza.
Passiamo la notte sotto le stelle, io ad accarezzare i suoi tatuaggi bellissimi da sopra la maglia, lui a giocare coi miei ricci.
Dopo un paio di ore torniamo in stanza, visto che la mattina seguente sarebbe partito veramente il treno.
Mi stendo sul letto e mentre si leva le scarpe gli sussurro:
<buonanotte Bizio>
<si sarà una buona notte, Ermal> dice malizioso per poi ridere leggermente. E rido anche io.
Si spoglia, rimanendo in boxer e con tutta nonchalance si stende nel mio letto cingendomi per i fianchi.
Ho i brividi su tutta la pelle.
<che c'hai freddo?> mi chiede lui preoccupato.
<no- mi giro verso di lui- è colpa tua che vieni a dormire in un letto singolo appiccicato a me> gli dico io facendo toccare le nostre fronti e mordendomi involontariamente le labbra.
Finiamo la serata con un po' di coccole, mentre mi addormento fra le sue braccia.
ORE 8:30|Stazione dei treni
Sono con Bea da 20 minuti e ancora non le ho accennato di Fabrizio. Non so perchè, non me la sento ancora. Poi di Fab gira la voce che usi le ragazze solo per divertirsi e spero non sia vero.
Non vorrei fare parte della sua collezione.
ORE 12:30
Il viaggio è durato meno del previsto e visto che tutta la scuola sarebbe andata ad una festa quella sera(si lo so, questo periodo di fine anno è veramente pieno di gite e feste ed è fantastico), decidiamo di andarci anche io e Bea. Vado a casa e mi stendo sul divano per 3 orette buone a guardare un po' di tv, poi mi alzo e vado a piedi da Bea. I suoi genitori ci avrebbero accompagnato, visto che si trovavano sulla strada.
Passano quattro ore e la festa sta andando una favola. Dopo un po' noto però che sul muro una ragazza era intenta a limonarsi un ragazzo.
Non un ragazzo qualunque, il MIO ragazzo, anche se tecnicamente non stavamo proprio insieme.
Mi sento crollare le gambe ma per fortuna c'è Bea che mi sostiene e con la scusa dell'alcool mi siedo a terra. Il mio cuore è a pezzi. Come se non bastasse arriva il ragazzo di Bea che sotto il mio consenso se la porta via, in una macchina bellissima.
Passo mezz'ora seduto in un angolo della sala a pensare a quanto la mia vita faccia schifo. Avete presente i meme su Facebook dei gufi, quelli con scritto sotto #mainagioia, bene mi sento proprio così.
Poi una voce fin troppo familiare pronuncia il mio nome:
<Ermal- sentire il suo accento romano mi devasta ancora di più-dove. Sei. Stato. Ti stavo cercando>
<si nella bocca di quella lì, mhm si mi cercavi proprio bene> gli dico io con disprezzo misto a rabbia e lacrime che rigano le mie guance.
<senti Ermal, semplicemente mi si è scaraventata addosso ed era ubriaca. Mi sono staccato subito.>
<si vabbè>
<okay non credermi. Comunque dobbiamo andarcene che qui stanno a chiudere>
<okay io vado allora, ciao> dico io distaccato.
<No, come vuoi farli 10 km a piedi? Sali sulla mia moto dai, ti porto io>
Era inutile insistere, tanto ovviamente aveva ragione.
<ufff... va bene>
Mettiamo i caschi e appena saliamo in moto inizia a piovere. Fabrizio ovviamente parte anche sotto la pioggia e io stringo i suoi fianchi, principalmente per non morire, lasciando il suo profumo scorrere sotto il mio naso. Una sensazione fantastica.
Nel bel mezzo del tragitto si ferma:
<piove troppo, non è sicuro, meglio fermarci un secondo... tranquillo conosco questo posto>
<Va bene> dico io.
Mi fa scavalcare un cancelletto e mi porta in un piccolissimo campo da calcio di una squadra che se siamo fortunati gioca in serie D.
Sono seduto affianco a Fab sugli spalti e lo guardo,intento ad accendere una sigaretta, quando finalmente trovo il coraggio di parlargli.
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The kissing booth|metamoro
Fanfiction[conclusa] Ermal, un ragazzo che frequenta il liceo, si trova a dover organizzare un Kissing Booth che però gli stravolgerà la vita. Questa storia si ispira al film Netflix "The kissing booth" da cui ho deciso di prendere anche il nome. Enjoy ✌🏻 P...