Mi sveglio, non so di preciso quanto tempo dopo, sdraiato sul letto con le gambe rialzate sopra una pila di cuscini e con Fabrizio seduto affianco a me che mi carezza la testa.
<quanto tempo è passato?> gli chiedo io a bassa voce con la poca forza che ho in corpo.
Lui mi abbraccia e noto che gli tremano le mani.
<20 minuti... mi hai fatto spaventare>
<scusa> gli dico io lentamente.
<ma cosa ti scusi... è colpa mia. Se non me ne fossi andato te non mi avresti inseguito per ore sotto la pioggia e non ti saresti stancato e ammalato così tanto>
Sento nella sua voce molta rabbia, non rivolta a me ma a se stesso.
<senti Bizio smettila, è colpa di entrambi. Fine>
<No Ermal. È colpa mi->
Lo interrompo dandogli un bacio a stampo in modo molto rapido, levandogli ogni parola dalla bocca o pensiero dalla testa.
Lui si allontana da me piano piano, ma si sposta troppo, lasciando almeno 2 metri di stacco fra i nostri corpi.
<dove vai?> gli chiedo.
<senti Ermal sei svenuto e hai la febbre ed è solo per colpa mia, non dire di no. Sono un male per te ma non voglio più ferirti, quindi starò lontano per un po'... scusa ma lo faccio per il tuo bene>
<Fabrizio ma cosa COSA DIAVOLO STAI DICENDO?!?>
<scusa, ti amo>
Dice per poi uscire e lasciarmi lì da solo come un pirla.
Ma stiamo scherzando?! Ma gli è venuto il colpo di matto o cosa?
Non può andarsene così. Non può andarsene e basta.
Provo ad alzarmi per inseguirlo ma il mio corpo ha la reattività di un bradipo ora come ora.
Dopo circa 3 ore passate lì a dormire riesco ad alzarmi tranquillamente anche se non sto del tutto bene, e rubo una maglia dal cassetto di Fabrizio per poi uscire furtivamente dalla casa.
Sono stremato ma grazie a dio raggiungo la mia abitazione ed entro silenziosamente.
Ormai posso vedere l'alba.
"Guarda l'alba che c'è, puntuale al secondo... amami come se fosse l'ultimo giorno.... Io mi fido di te."
Questa frase mi si scrive nella testa da sola e penso che potrei usarla per una canzone. Ma ora ho altro a cui pensare cioè una creatura umana barbuta, muscolosa e tatuata che non vedo l'ora di chiamare "amore".
Sfortunatamente o fortunatamente mi addormento, lasciando tutte le preoccupazioni da parte.
ORE 19:00| giorno seguente
Fabrizio non si è fatto vivo per tutta la giornata ed io in preda alla tristezza ho scritto pure il testo per una canzone. Non so se intitolarla "i nostri abbracci" oppure "le luci di Roma"... Penso sceglierò la seconda.
Meno male che è finita la scuola almeno per me, visto che Fabrizio avrebbe dovuto ancora affrontare gli esami.
Forse è un bene, almeno per la prossima settimana sarà in città e andrò sicuramente a parlargli.
Non ho nemmeno fame, quindi passo la serata suonando accordi su accordi.
Inizio a cantare qualche parola ogni tanto, aggiungendo alla mia voce il suono della chitarra."Lasciami le stelle..."
Per esempio qui ci sta bene un accordo di si."Almeno so con chi parlare"
Questa invece mi suona da La bemolle minore.
"A chi rivolgermi stanotte"
Aggiungo un Sol minore al mio pentagramma.
"Perchè tu non puoi restare"
Sto scrivendo anche questo accordo di Mi sul foglio, quando mi accorgo che oltre all'inchiostro della penna, quest'ultimo è anche intriso di una lacrima fresca che non mi sono nemmeno accorto di aver prodotto.
Sento improvvisamente gli occhi farsi gonfi di lacrime, lacrime amare e tristi, condite con la consapevolezza di aver allontanato l'unica persona che voglio veramente al mio fianco.
Finisco di creare la musica per il mio brano e mi addormento fra lacrime e pensieri.
Passo i primi 5 giorni della settimana seguente steso sul letto a pensare a Fabrizio, senza riuscire ad affrontare la paura ed il timore di affrontarlo, uscendo dal mio rifugio (aka camera da letto) solo per mangiare qualcosa ogni tanto, per poi tornarci subito.
ORE 9:00| Sabato
Non vedo Fabrizio da un bel po' ormai... sono preoccupato per lui e soprattutto per Noi. Cosa ne sarebbe stato di noi? Oggi l'avrei scoperto.
Già, oggi sarei andato a scuola alla prova orale di Fabrizio, l'avrei rivisto e finalmente l'avrei convinto a tornare con me. Ho in mente grandi piani, farò qualcosa totalmente NON da me, ed ho addosso un'ansia impressionante.
Ho paura di fallire o di essere rifiutato, e se succedesse non penso sarei in grado di continuare a vivere.
Delle opinioni degli sconosciuti poco mi frega: girare per strada e sentirsi chiamare "frocio di merda" oppure "chicche del cazzo" non mi ferirà, per una volta non sarò da solo.Ormai sono le 15, parto di casa con la chitarra in spalla e mi avvio verso il liceo, dove alle 15;25 Fabrizio avrebbe condotto il suo esame.
Ad ogni passo che mi avvicina a lui, un nuovo pensiero su cosa potrebbe andare storto mi balena per la testa e mi costringo a ricacciarlo indietro, altrimenti non sarei mai arrivato a scuola per paura.
Eccomi li, 20 minuti dopo, sotto la finestra della sala conferenze a guardare il volto di Fabrizio che ogni tanto riuscivo ad intravedere dal vetro: era intento a parlare di qualcosa, scrutato dalla commissione che lo fissava dall'altra parte della stanza.
Dieci minuti dopo prendo coraggio, sono le 15:30, e tiro fuori la chitarra dalla custodia.
Inizio a suonare degli accordi dolci che avrebbero introdotto la canzone, quella che ho scritto per lui.
Con un coraggio che non mi aspettavo di avere inizio a cantare, consapevole che ogni parola che aggiungo é causa di una nuova lacrima sul mio viso.
Non so cosa stia pensando o dicendo alla commissione, so solo che ad un certo punto la finestra si apre e lui si sporge, osservandomi cantare.
Noto anche che la commissione si è aggiunta al mio pubblico, poiché vedo anche i loro volti che mi fissano da dietro i vetri.
Ormai sono arrivato al punto di non ritorno, non si può tornare a casa, non si può rimettere la chitarra nella custodia e fare finta di niente.
L'unica cosa che posso, e continuo a fare, è suonare e cantare col volto rigato di lacrime.

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The kissing booth|metamoro
Fiksi Penggemar[conclusa] Ermal, un ragazzo che frequenta il liceo, si trova a dover organizzare un Kissing Booth che però gli stravolgerà la vita. Questa storia si ispira al film Netflix "The kissing booth" da cui ho deciso di prendere anche il nome. Enjoy ✌🏻 P...