Capitolo 22

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Era già da due orette che ero seduta sul letto a fissare il niente.
Harry stava ancora dormendo serenamente, occupando, ormai, tutto il letto pur essendo matrimoniale.
Non volevo fare colazione senza di lui, non essendo casa mia non sapevo dove fossero gli oggetti necessari o semplicemente cosa potevo mangiare o cucinare.

D'altronde erano solo le otto, ma come potevo dormire dopo ciò che era successo ieri? Mentre io ero seduta sul letto, mia zia era stata rapita da quel pazzo solo per colpa mia.
Una parte di me aveva paura, molta paura. Ma non avevo paura di morire...avevo paura che qualcuno vicino a me potesse farsi male.

E stava succedendo. Non potevo piombare a casa di Blake senza nessun piano, o semplicemente senza nessuno che mi accompagnasse o senza armi, ma non potevo neanche permettere che mia zia ci rimettesse per me.
Sospirando mi alzai per dirigermi in bagno e sciacquarmi la faccia.
Lasciai la porta aperta, non vedendo il motivo di chiuderla.

Dopo essermi bagnata la faccia, alzai lo sguardo verso lo specchio per controllare l'occhio. Ma quando vidi una sagoma dietro di me balzai dallo spavento.
Ovviamente Harry aveva avuto la brillante idea di svegliarsi e di sorprendermi di spalle...grazie davvero.
"Mi hai spaventata." Presi l'asciugamano, che pensai fosse adatto per asciugarmi il viso bagnato. La sua mano mi fermò rimettendo l'asciugamano al suo posto, aprendo un mobiletto e passandomi un asciugamano pulito, lo ringraziai pulendomi finalmente il volto.

"Non hai dormito?" Si appoggiò alla porta incrociando le braccia al petto. I capelli erano scarruffati e la bocca era ancora impastata dal sonno, proprio come la sua voce roca e profonda.
"Poco." Alzai l'asciugamano come per chiedergli dove l'avrei dovuto appoggiare, lui mimò con la mano di passarglielo.

"Adesso hai voglia di parlarne?" Lo appoggiò su un ripiano e poi uscì dirigendosi verso la cucina, lo seguiì morendo dalla voglia di mangiare qualcosa.
"Hanno rapito mia zia." Mi sedetti pronta per raccontare il resto della storia, quando si voltò i suoi occhi erano sgranati e si sedette di fronte a me per ascoltarmi meglio.
"O almeno, così diceva il biglietto che ho trovato sotto la porta." Alzai le spalle.

"CI SONO!" Urlai alzandomi e sbattendo fortemente i piedi per terra.
"Che stai dicendo?" Si alzò anche lui, lasciando una mano appoggiata al tavolo e una accanto al fianco.
"Abbiamo bisogno di Perrie." Sbatteì le mani strusciandole tra di loro.
"Questo già lo sapevamo." Agrottò le sopracciglia rimanendo confuso ancora di più dalla mia frase successiva.
"Allora, loro dicono di avere mia zia ok?" Stavo cercando di fargli capire, lui annuì sempre con quella espressione confusa.
"E se noi gli dicessimo che abbiamo Perrie?" Lui sospirò avvicinandosi a me.

"Blake sa di Zayn?" Chiesi, sperando che mi rispondesse di no, visti i miei piccoli piani di poco fa.
"No, i genitori di Perrie non volevano che nessuno sapesse che stessero insieme." Fiera di me stessa posai entrambe le mie mani sulla bocca e feci come per baciarmi le guance. Il ragazzo difronte a me sorrise "Posso darti io un bacio." Disse sempre sorridente, di rimando gli porsi la guancia e con un grande schiocco incominciammo la nostra colazione e, soprattutto, il nostro piano per trovare Perrie.

Avevamo già chiamato tutti i ragazzi e, dopo aver allargato il tavolo di cucina, ci sademmo tutti intorno ad esso.
"Perchè ci avete chiamato?" Niall prese un sorso dalla tazzina di caffè.
"Soprattutto, perché siete insieme?" Entrò in cucina Zayn, dopo essere andati in bagno.
"Come?" Non capivo il senso di quella domanda, a chi si stava riferendo?
"Voi due." Indicò sia me che Harry, arrossiì subito abbassando lo sguardo. Guardai Harry tenendo sempre la testa bassa, e scoprii che il suo sguardo era già proiettato nel mio. Notai subito che ricevette il mio messaggi di aiuto quando gli rispose con un "C'è qualche problema?". La situazione stava degenerando, non eravamo riuniti per parlare di me e Harry e, cosa più importante, per litigare.

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