Capitolo 69

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Mi chiamo Holmes Chapel__Wattpad.
In questa pagina vi aggiornerò su tuttaggiornerò su tutto
🦋

"Per quale motivo?" Continuò a
domandare Rylee

"Siamo in troppi. Una persona deve andarsene e lì hanno bisogno proprio di una persona." Sbuffai, massaggiandomi le tempie stanca di questa situazione che stava andando avanti da troppo tempo.

"Basta!" Gridai, facendo zittire tutti i presenti. Presi un grosso respiro, vedendo tutti gli occhi puntati su di me, con le labbra ben serrate.

"Andrà Alex, si è proposta per prima e non mi sembra le dispiaccia." La indicai, vedendola sorridere ed annuire.

"Quindi mi stai dicendo che Alex dovrà andare da sola in Giappone?" Domandò Zayn alquanto irritato. Si passò una mano nei capelli, mordendosi il labbro inferiore frustrato dalla situazione.

Alex sorrise leggermente, abbassando lo sguardo.
"Se lo dice vorrà dire che si sente di farlo, non pensi?" Prese parola Sissie, incrociando le braccia sotto il seno con uno sguardo omicida rivolto verso il moro.

"Andrò io, amo il Giappone ed è da molto tempo che studio le loro arti. Viaggiare da sola è la cosa più normale che abbia mai fatto in tutta la mia vita." Alex si avvicinò al moro, prendendogli delicatamente la mano e alzandola all'altezza del suo petto.

I miei occhi balzarono alla figura di Sissie.
Per la prima volta vidi i suoi occhi guardare il basso, la testa china e i capelli rossi che le coprivano il viso.

Zayn annuì staccandosi dalla mora, guardando subito la ragazza dai capelli rossi.

"Allora non scenderai con noi a New York, non appena atterreremo in America questo aereo ti porterà a Tokyo." La avvisò Ryan, interrompendo il silenzio imbarazzante creatosi.

"Mancano ancora sei ore, vi consiglio di riposarvi." Aggiunse prima di voltare le spalle e tornare nell'auto.

Mi avvicinai ad Harry, incitandolo a rientrare vedendolo subito annuire.

SISSIE'S POV
Tirai su la testa, vedendo tutti i miei amici rientrare nelle loro auto e così feci anche io.

"Ti ha dato fastidio." Affermò Zayn, non appena Alex rientrò nella sua auto.
"Cosa di preciso?" Inclinai la testa, tenendo ben salde le braccia tra di loro.

"Lo sai, non nasconderlo." Spalancai la bocca, per poi indicarlo con l'indice avvicinandomi lentamente a lui.
"Io non so di cosa tu stia parlando." Assottigliai gli occhi facendomi sempre più vicina.

"Non sono gelosa perché tra noi due non c'è niente, anzi! Se vuoi andare con Alex in Giappone va pure. A me non interessa." Appoggiai l'indice sul suo petto, premendolo alle parole pronunciate successivamente "Non mi interessa."

In risposta ottenni solo una risata. La sua mano prese il mio dito, racchiudendolo in un pugno per poi toglierlo dal suo petto.
"Ti sei autosmerdata." Continuò a ridere, contagiandomi. Provai a modermi il labbro inferiore per cercare di nascondere il sorrisetto che stava crescendo sul mio viso, ma non appena la sua testa si inclinò all'indietro, con un grosso sorriso sul volto, non riuscii più a trattenermi e fui guidata dalla sua risata.

"Non hai negato niente." Mi derise nuovamente facendomi alzare gli occhi al cielo.
"Ci vediamo tra sei ore." Gli lasciai delle semplici pacche sul petto per poi dargli le spalle e sorridere verso l'auto.

Entrai, affiancata da mio fratello che era lì già da qualche minuto, chiudendo la portiera senza perdere mai il sorriso.

"Lui ti fa stare bene?" Chiese, non distogliendo mai lo sguardo davanti a sé.
Non risposi, mi limitai a guardare il suo volto stanco e triste.
"Ryan." Pronunciai debolmente, prendendo la sua mano nella mia e scuoterla per cercare di farlo girare verso di me.
"Io non sono capace Sissie, non sono capace di far sorridere una ragazza. Non sono capace di tenermela-" la sua voce si ruppe, facendomi intuire che stesse per piangere. Non appena si voltò i suoi occhi erano colmi di lacrime, proprio come le sue guance.

"Si è suicidata per colpa mia Sissie, Charlotte è morta solo per colpa mia." Mi avvicinai a lui, prendendo la sua testa ed appoggiarla poco sopra il mio seno. "Non è colpa tua Ryan, lo sai."

"Non avere paura di essere te stessa, non fare il mio errore." Si alzò, guardandomi con i suoi occhi scuri e profondi. "Non seguire mai i consigli di nostro padre." divenne serio, tutto d'un tratto "mai." Terminò, prima che una turbolenza ci interrompesse facendoci allarmare.
"Vado a controllare." Affermò, asciugandosi le lacrime per poi correre a chiedere informazioni.

CLAIRE'S POV
Una piccola turbolenza mi risvegliò dal mio sonnellino.
Pur tenendo un occhio aperto ed uno chiuso riuscii ad identificare la figura di Harry parlare con i ragazzi e, subito dopo, si voltò verso la macchina e venirmi incontro.

"Che succede?" Domandai con tono assonnato.
"Niente, tutto regolare." Si schiarì la voce, sistemandosi meglio sul sedile.
"Continua a dormire."

"Ormai mi sono svegliata, quanto manca?" Domandai.
"Due ore, hai fatto una bella dormita." Mi meravigliai di me stessa, non avevo più dormito così tranquillamente da quando sono arrivata ad Holmes Chapel.

"Magari più tardi pulisci la bavetta sul sedile, d'altronde è la mia nuova macchina." Mi prese in giro, mi guardai ai lati non notando niente di strano.
"Simpatico, se mai dovesse capitare spero sia al posto del guidatore."

"Mi fa male il culo." Si alzò, per fare in modo di schiaffeggiarsi per bene il sedere. Risi a quell'immagine, guardando attentamente lo spettacolo presentatomi davanti.
Fece per mettersi composto, inciampando sul clacson facendo rimbombare il rumore per tutto lo spazio al di fuori dell'auto.

Risi ancora più forte sentendo già le lacrime farsi strada all'espressione che aveva assunto.

"Grazie a Dio" esclamai inconsapevolmente, vedendolo guardarmi con un espressione confusa e curiosa, corrugò infatti le sopracciglia.
"Grazie a Dio che ci sei tu, a farmi ridere." Gli sorrisi, facendo incorciare definitivamente i nostri sguardi.
"Pensare che prima mi facevi piangere." Alzò gli occhi al cielo, sbattendo le mani sulle cosce.

"Ti ho fatto stare male." Esclamò, facendomi accigliare.
"Ero ironica, lascia stare." Cercai la sua mano, per accarezzarla, ma la ritirò subito facendomi accigliare.

"Ma hai scelto me, pur avendo accanto un ragazzo gentile...hai scelto un pezzo di merda come me." Continuò a parlare, guardando la macchina di Ryan.
"Perché?" Sì voltò verso di me.
"Perché con lui non provavo niente." Risposi sinceramente.
"Adesso smettila di farti mille domande e di pensare al passato. Vedi di dormire." Chiusi gli occhi, prendendo la sua mano e stringeva forte nella mia.




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