Capitolo 58

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Sissie non riusciva a smettere di ridere dopo la bellissima caduta di Rylee dalle scale. Non che io non stessi ridendo, ma cercai di contenermi date le circostanze.

"Ti sta guardando male." Dissi a denti stretti all'amica accanto a me che ancora non si era decisa a darci un taglio, riferendomi alla Signora Collins.
"Signorina Harris! Si può sapere cosa trova così divertente? Vorrei farmi una risata anche io." Si posizionò proprio davanti alla rossa che finalmente si ricompose, schiarendosi la voce e raddrizzando la schiena.

"Mi scusi, ma una mia amica è caduta e mi ha fatto ridere." Disse con calma, mordendosi il labbro inferiore per cercare di non scoppiare nuovamente, soprattutto davanti alla faccia seria della Collins.
"Ride delle disgrazie degli altri?" Aggrottai le sopracciglia, in cerca di un filo di ironia nella sua domanda...cosa che non trovai affatto.

"Signorina Collins non era niente, sono in-"
"Non ti ho dato il permesso di parlare." Con la sua voce autoritaria zittì immediatamente quella calma di Rylee, che fece un piccolo passo indietro stupefatta.

Il palmo della mano, della Collins, si scontrò subito con la guancia sinistra di Sissie e, assieme ad un sospiro stupefatto generale, il volto di quest'ultima si voltò in modo fin troppo lento.

Rimasi senza parole...non riuscii neanche a fiatare.

"Reagisci." Alzò il capo a mo di superiorità, facendole un piccolo cenno con esso "Ti sto dando il permesso, signorina Harris."

"Sissie, no." Diedi finalmente voce ai miei pensieri, facendo voltare di scatto il volto dell'insegnante.
Il piede di Sissie premette sulla pancia della signora Collins, che dopo un piccolo salto cadde a terra, riuscendo a tirarsi su in un nano secondo.

"Fermati!" Esclamai, seguita dalle mie amiche. Nessuna delle tre, però, riuscì a fermare il corpo infuriato della ragazza, che ci schivò in meno di un secondo, catapultandosi sul corpo della donna.

Odiava essere umiliata davanti ad un mucchio di persone, le faceva perdere il lume della ragione.

Mi avvicinai, schivando alcune gomitate e pugni lanciati in aria.
"Sissie!" Gridai con tutta la forza possibile che il mio corpo aveva, facendola fermare di scatto, realizzando lo sbaglio enorme che aveva appena fatto.

Il pugno della donna si alzò, approfittandone della sua distrazione, ma fui più veloce di lei dato che la fermai circondandole il pugno con la mia mano, in modo da non farlo scontrare sulla faccia della mia amica.
"Abbassi il pugno." La intimidii vedendola indietreggiare spaventata.

"Io conosco quegli occhi." Mi indicò, staccandosi da me.
"Io li conosco." Ripetette.

"Non cambiamo discorso, non credo questo sia il modo di insegnare." Dissi.
"Infatti verrai subito nel mio ufficio." La voce infuriata di Clayton fece immobilizzare la signora Collins che, dopo avermi dato un'ultima occhiata, si fece guidare via dall'uomo, sotto gli occhi stupefatti di tutti.

Il volto di Sissie era rivolto verso il basso mentre la tenevo stretta per le spalle.
"Fammi vedere." Le ordinai, facendole alzare la testa.
Un lungo sgraffio partiva dalla tempia sinistra per arrivare alla parte bassa del mento. Il sangue era lieve, ma la ferita era comunque da medicare.

"Sono stata un'idiota." Sbuffò, inclinando la testa.
Annuii alle sue parole, pienamente d'accordo.

"Ti porto in infermeria, tanto devo prendere della pomata." La mano di Alex si posò sulla spalla di Sissie, portandola via con se in infermeria.

"Claire." Riconobbe subito quella voce. Anche dell'espressione di Rylee, i cui occhi erano leggermente spalancati e rivolti dietro le mie spalle.

"Nicole, che vuoi?" Chiesi, voltandomi svogliatamente.
La parte vicina al suo naso era di un color viola scuro, tendente al blu, molto probabilmente a causa del pugno che le aveva dato l'altra sera.

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