Capitolo 7

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Ansia e preoccupazione erano le uniche emozioni dentro di me.
Dovevo scappare, ma dove? E da chi?

Velocemente composi il numero di Zayn.
"Claire." aveva il fiatone e la voce bassa.
"Zayn, che sta succedendo" gli chiesi preoccupata.

"Appena torniamo ti spiegheremo tutto. Rimani a casa e chiudi bene la porta e le finestre." Adesso non ero più preoccupata, ero impaurita.
"C-cosa?" Iniziai a tremare decidendo di sedermi su una sedia prima di cadere sul pavimento.
"Non è niente Claire, fa come ti dico. Non ti succederà assolutamente niente. Ci siamo noi." Sentii la sua voce addolcirsi per cercare di calmarmi.

"Va bene" presi un grande respiro cercando di far rallentare il battito del mio cuore.
"Tra un'oretta arriviamo. A dopo."
"A dopo." Sussurrai spegnendo il cellulare e iniziando a chiudere le finestre e la porta.

Dopo una buona mezz'oretta il telefono incominciò a squillare segnando un numero a me sconosciuto.
"P-pronto?" Risposi con la voce tremolante.
"Sono giù muoviti a scendere." Disse terminando così la chiamata.

Harry.

Velocemente indossai le scarpe ed il giacchetto scendendo altrettanto rapidamente.

La macchina di Harry era accostata proprio davanti al portone così entrai senza problemi.
"Ti avevo detto di fare veloce." Brontolò accendendo il riscaldamento dell'auto.
"Il tempo di vestirmi!" Non potevo uscire scalza e senza giacchetto!

"Dove stiamo andando? E i ragazzi? Stanno bene?" Avevo un sacco di domande da fargli, sapevo che non avrebbe risposto a nessuna di esse...ma uno ci prova no?

"Prendi fiato ogni tanto" rise cercando di farmi distrarre dalle mie domande.
"Allora?" non mi sarei arresa così facilmente.

Lui sospirò per poi rispondere.
"I ragazzi hanno da fare, ma stanno bene. Non torneranno fino a domani sera quindi ti porto da Tommy. Rimarrai lì per una sera."

Apriì la bocca per ribattere, ma lui accese la radio alzando il volume.

Sbuffai incrociando le braccia sotto al seno con una espressione imbronciata. Lui invece aveva un sorriso sul volto che mostrava, leggermente, le sue fossette.

Durante il "viaggio" intravidi una gelateria. Sarà da cinque o quattro mesi che non lo mangio.

"Harry!" Urlai come una bambina.
Lui si spaventò sterzando di poco, per poi guardarmi con gli occhi fuori dalle orbite.
"Sei impazzita?" Si voltò per un secondo dalla mia parte.

"Andiamo a mangiare il gelato?" Chiesi innocentemente, avevo proprio voglia di mangiarlo.
"No."
"Ma perché?" Chiesi stanca delle sue risposte o a monosillabi o negative.
"Non c'è tempo." Strinse più forte il volante facendomi intendere di chiudere lì la conversazione.

Non avendo voglia di incominciare a litigare decisi di non parlare più.

Appena arrivammo da Tommy, Harry se ne andò via subito.
Sospirai sempre più sorpresa dal suo comportamento.

"Ciao ragazza, vieni ti faccio vedere la mia dimora." Mi sorrise dolcemente. Sinceramente ero un po' in imbarazzo, ero piombata il casa sua così dal nulla...

"Tranquilla, Harry mi aveva avvisato del tuo arrivo." Mi disse forse notando la mia faccia un po' titubante.

"Allora questa è la cucina, come puoi notare, qui c'è la mia camera e qui ci sono altre tre stanze, sai...quando i ragazzi sono troppo ubriachi per guidare." Rise scuotendo la testa, forse ricordando qualche sua avvenuta insieme ai ragazzi.

"Vuoi qualcosa da bere?" Chiese gentilmente avvicinandosi alla cucina.
"Oh no ti ringrazio" scossi la testa.

Il rumore della porta fece voltare entrambi.
Un Harry con una busta in mano e mezzo bagnato entrò dentro la stanza, sbuffando mentre cercava di togliersi quelle sottospecie di scarpe.

"Hai fatto la doccia?" Rise Tommy prendendolo in giro. Non mi ero accorta che avesse incominciato a piovere fuori.

"Tieni" Mi porse la bustina, contente qualcosa.
"Il gelato" alzò gli occhi al cielo avvicinandomi ancora di più l'oggetto.

Harry Styles era uscito da qui per andare a prendere il gelato a me?

Sorridente lo presi ringraziandolo non so quante volte.
"Vado a farmi una doccia." Si tolse i calzini lasciandole all'angolo della stanza e si avviò verso il bagno.

Apriì la scatolina contente il gelato, accorgendomi che fossero i miei due gusti preferiti: stracciatella e pistacchio. Come faceva a sapere che fossero i miei preferiti? Coincidenze.

"Sono i suoi gusti preferiti" disse Tommy indicando il contenitore.
"Anche i miei" mi indicai contenta.

"Faccio io siediti pure." Provò a prendere la vaschetta dalle mie mani, ma ritrassi le mie mani .

"Posso fare anche io." Aveva già fatto molto ad ospitarmi, così sembrava che mi volessi approfittare della sua gentilezza.

"Tranquilla ragazza." Prese il mio posto facendomi, automaticamente, allontanare.

Mi sedetti poco dopo sul comodo divano osservando l'appartamento.
Accanto al divano c'era un'enorme libreria piena zeppa di libri, mi avvicinai ad essa, leggendo i titoli di quest'ultimi.

"Se vuoi puoi prenderne uno." Sentiì la voce di Tommy vicino a me. Appena mi girai vidi che aveva in mano un bicchiere con un cucchiaio incastrato nel gelato.

"Oh no non preoccuparti, grazie mille" lo presi iniziando a mangiare sul divanetto.

"Tommy" Harry entrò in cucina con un accappatoio addosso ed il suo cellulare in mano.

"Hai un carica batterie?" Chiese guardandomi mangiare il gelato.
"Aspetta ce lo dovrei avere in camera, vado a guardare." Tommy era sempre così gentile e disponibile con tutti.
Lo conoscevo da una settimana e mi trattava già come se fossi sua figlia.

"Buono?" Si sedette accanto a me.
"Molto" risposi con il gelato in bocca e la mano davanti ad essa.
"Vuoi?" Avvicinai il bicchierino al suo viso, rispondendomi con un secco "no" per poi  allontanarlo come se fosse immondizia.

"Non ti vai a cambiare?" Lo indicai, notando quanto si sentisse a suo agio anche solo con un accappatoio addosso.
"Perché dovrei?" Mi guardò maliziosamente, avvicinandosi al mio viso.

"Perché sei quasi nudo" dissi ovvia, aggrottando le sopracciglia a quel suo movimento.

Sentiì mormorare qualcosa di incomprensibile, le nostre labbra erano talmente vicine che sentivo il suo respiro caldo scontrarsi contro la mia bocca . Il mio cuore incominciò a battere ad un ritmo quasi irregolare, maledicendolo in tutte le lingue esistenti al mondo.

Si avvicinò ancora di più sfiorando il mio naso.
"Preso" sussurrò sulle mie labbra guardandole, per poi prendere il bicchierino dalla mia mano, alzandosi e raggiungendo Tommy.

Che figura di merda.

Mi ero dimostrata debole davanti a lui e questo non sarebbe dovuto succedere. Chissà con quante ragazze aveva fatto questo giochetto.

Mi aveva ingannata, ma non succederà mai più.

E mi aveva anche preso il gelato...

Spazio autrice:
Ciaooo! Grazie a tutte per le 225 visualizzazioni, davvero. Vi adoro, per me è già un grandissimo traguardo e sono felicissima.
Come vi sembra il Capitolo? Vi è piaciuto?
È un po' più corto rispetto agli altri, ma rimedierò con i prossimi.
Continuate a votare e a commentare! Un bacio enorme~chia♡

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