Capitolo 29

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SISSIE'S POV
Appena rientrai nella villa. Un dolcissimo Clown mi venne incontro provando a colpirmi con la sua mazza, schivai il colpo spezzandola in due per poi colpirlo alla testa con la mia gamba, facendogli perdere i sensi.

Per assicurarmi che non si rialzasse dal nulla gli diedi un altro calcio. Meglio prevenire che curare.

Con un sospiro, mi sistemai i capelli, asciugandomi il leggero sudore che si era formato sulla mia fronte, interrotta, però, dalla voce della ragazza accanto a me.
"Direi di controllare un po' in giro." Annuii incominciando a guardarmi un po' intorno e ad entrare nelle varie stanze.

Sentii un forte gemito provenire dalla mia destra. Mi voltai trovano una sagoma appoggiata al muro.
"Ryan!" Esclamai avvicinandomi a quest'ultimo, mentre si teneva la spalla sanguinante con la sua mano.

Avvolsi il suo braccio dietro le mie spalle, mentre sostenevo quel corpo pieno di muscoli.
"Sono sempre stata più forte e furba di te fratellone." Lo presi in giro, guardando la sua faccia cambiare da sofferente a divertita.
"È solo un graffio." Disse, sentendosi particolarmente colpito nel profondo del suo orgoglio.

"Ricordami chi ti sta quasi portando in braccio per un graffio." Risi alzando il sopracciglio. Di risposta si allontanò da me, fulminandomi con lo sguardo.
"Avanti principessina. Ti stanno aspettando fuori." Continuai ridendo, avendo come risposta solo l'alzata del suo dito medio.

"Sissie!" Appena uscii da quella stanza il richiamo di Alex attirò la mia attenzione.
Notai la sua sagoma al piano superiore e, dato che le scale erano fin troppo lunghe, mi arrampicai scavalcando il muretto.

"Che succede?" Saltai per avvicinarmi a lei e trovarla con il dito puntato davanti a se.
Sul muro c'era una scritta gigante color rosso. "A mensis" Erano le parole raffigurate sul muro.

"Ma che lingua è?" Le chiesi, provando a capirne il significato, inutilmente.
"Non è ho idea." Scosse la testa alzando le spalle.

"Dovremmo avvisarli." Indicò il telefono che avevo nel reggiseno. "Domani mattina." Colpii il mio seno facendole capire che lo avrei fatto, ma non adesso.

Con il capo le feci capire di avviarci all'uscita.

"Ho fame." Disse mentre scendevano le scale. "Strano." Alzai gli occhi al cielo notando la sua bocca aperta dallo stupore.
Sentii qualcuno aggrapparsi alla mia gamba. Quel viscido clown si stava risvegliando, presi, dunque, il mio Taser e lo zittii poco dopo, sentendo i suoi gemiti di dolore.

"Prendetelo e portatelo via." Indicai due ragazzi che si stavano facendo beatamente i cavoli suoi al cellulare.
Si avvicinarono con calma guardandoci maliziosamente.

"Come vuoi tesoro." Rise uno di loro.
"Vuoi vedere come questo tesoro ti stende in trenta secondi?" Alzai il sopracciglio sfidandolo con lo sguardo.
Il suo amico colpì la gamba dell'altro, come per fargli capire di stare in silenzio. Sorrisi vincente continuando a camminare.

"Andiamo, qui vicino ci dovrebbe essere KFC." Presi le chiavi della mia Harley Davidson, mentre Alex si stava mettendo il casco sorridendomi vincente.

CLAIRE'S POV
"Ti ho già detto che il due è un jolly." Ripetevo questa frase da ore mentre giocavo a burraco con Niall.

"Senti questa roba italiana è un po' complicata per me, io sono Irlandese." Si indicò, facendomi alzare gli occhi al cielo sorridente.
"L'umorismo migliore è quello inglese." Si unì anche Louis, tamburellando le mani sul tavolincino.

"Nessuno capisce le battute inglesi." Dissi ovvia, facendogli scappare un verso di disprezzo.
"Perché tu sei italiana." Mi guardò ironicamente dalla testa ai piedi, per poi muovere la mano in segno di disgusto.
"Ei! Smettila di rinfacciarmi di essere italiana! Ne vado molto fiera." Sistemai meglio le carte tra le mani, mentre continuavo ad aggiungere carte in tavola.

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