Capitolo 80

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"Ho detto che sto bene, porca troia." Risi leggermente al commento di Harry.

Dopo essere andati, forse per la quinta volta in una settimana, in infermeria ci dissero solamente che, ciò che era accaduto prima di iniziare la nostra "lezione", era stato semplicemente un attacco di panico.
Fortunatamente Harry era sempre stato estremamente bravo nel controllare le proprie emozioni...a quanto pare riusciva anche a controllare un attacco di panico.

Nel frattempo Zayn lo stava riempiendo di domande, la più ripetuta fu sicuramente "stai bene?" che ricevette sempre la stessa risposta, secca ed efficace...un semplice "sì".

"Amico non mi guardare così, mi hai fatto letteralmente cagare addosso!" Il moro rimproverò l'amico, momentaneamente seduto sul letto, indicandolo con l'indice, accentuando il tutto con un'espressione seria in viso.

Il riccio sbuffò, guardandosi intorno.
"Sentite non sono morto, la smettete di guardarmi così?" Si alterò, rivolgendosi a tutti i presenti nella sua camera...e per tutti intendo...proprio tutti.

"Possiamo portarti qualcosa?" Domandò gentilmente Rylee preoccupandosi.
"No." Rispose burbero, sdraiandosi con poca delicatezza sul letto.
"Acido." Affermò Jisel riuscendo ad attirare la sua attenzione.
"Sono io quello malato, quindi io devo essere rispettato!" La sua frase scaturì una serie di risate nella stanza, tra cui anche un piccolo sorriso da parte sua.

"Davvero ragazzi, sto bene." Annuì, risultando più dolce e sincero del solito.
Guardai il suo viso appoggiarsi delicatamente sul cuscino, ma la cosa che notai di più fu il suo evidente cambiamento per quanto riguarda il comportarsi con gli altri...ed evidenzierei l'evidente.

Risultava molto più amichevole e alla mano. Certo...aveva sempre i suoi aspetti da tipico Harry, ma riuscii a notare come piano piano il suo vero essere stesse venendo fuori anche con i suoi amici.

Sospirai silenziosamente, per poi voltare lo sguardo verso Zayn che decise di prendere nuovamente parola.

"Allora noi andiamo, se avete bisogno siamo nella soggiorno." Annuii ai ragazzi che decisero di continuare la loro sessione di psicologia.
"Tu non vai?" Mi chiese Harry dopo che tutti uscirono dalla stanza.
"No." Scossi la testa in contemporanea alle mie parole.

"Guarda che io-" lo interruppi immediatamente, alzandomi per potermi poi risedere di fianco a lui.
"Lo so che stai bene. Voglio solo stare con te." Alzai le spalle.

Presi la sua mano, facendola incastrare perfettamente alla mia e incominciando ad accarezzarla con movimenti circolari.

"Mi hai fatto cagare addosso." Ripresi le parole di Zayn facendolo ridere. Posò la testa sulle mie gambe, coprendole con i suoi riccioli.

"Un po' mi manca." Corrugai le sopracciglia non capendo a cosa si stesse riferendo, rimasi in silenzio aspettando che continuasse a parlare. "Holmes Chapel. Sembrerà strano e forse stupido,ma io ci sono nato e cresciuto. Là ho conosciuto le persone più importanti della mia vita, i miei migliori amici e te che sei arrivata dal nulla.
Holmes Chapel mi ha dato e tolto tante cose, ma è la mia città."

Lo ascoltai con attenzione, ogni singola parola esprimeva un'emozione. Harry aveva questa capacità di riuscire a non esprimere niente, ma quando lo faceva, era capace di farti sentire ogni suo sentimento.

"Continua." Sussurrai accarezzando i suoi capelli, adoravo la sua voce.

"La prima volta che ti ho vista credevo tu fossi estremamente imbranata, chiariamoci...lo penso ancora." -Risi al suo commento, non potevo ribattere- "credevo tu fossi una di quelle saputelle che se la tirano, che credono di poter avere qualsiasi cosa fingendo di essere gentili e incantare tutti con quel viso da finte innocenti."- La sua mano si spostò sulla mi coscia, accarezzandone l'interno, non potei evitare che i brividi percoressero ogni parte del mio corpo, provocandomi la pelle d'oca- "Ma tu mi hai stravolto la vita Claire, io con te sto...bene, come non lo sono mai stato."

Holmes ChapelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora