01. Chi non risica, non rosica

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Un altro giorno passato sul divano per Jungkook. Le sue lunghe gambe erano appoggiate contro lo schienale del divano, cercando di non strozzarsi mentre si riempiva la bocca di patatine. In TV c'era l'ennesima replica. I suoi compagni di stanza - Jimin, V e J-Hope erano di nuovo tutti fuori.

Jimin e V si stavano allenando con Choi Sooyoung per aiutare V a migliorare le sue abilità con il combattimento corpo a corpo, ma di solito era Jimin che tornava a casa pieno di botte. V in genere aveva solo qualche doloretto nelle costole.

"Quante volte lo guarderò prima di saper recitare le battute a memoria?" Jungkook borbottò un'imprecazione mentre continuava a cambiare freneticamente i canali. Alla fine, si arrese e basta. Su Tooniverse stavano trasmettendo un cartone a caso. Sospirò mentre beveva un altro sorso d'alcol.

Il maknae aveva mandato un messaggio a Jin per vedere cosa stava facendo. Con sua grande delusione, Jin era al bar ad un appuntamento con Seohyun. Lo seccava il fatto che fosse stato scaricato ancora una volta.

Stessa merda, giorno diverso. Ormai era diventata una consuetudine. Mandò un messaggio a un po' di persone, solo per sentirsi dire che erano già impegnati con appuntamenti presi in precedenza. Anche se sapeva che era colpa sua per aver chiesto all'ultimo momento, una volta ogni tanto sarebbero anche potuti andare da lui.

Non c'era altro che poteva fare, se non starsene nel loro appartamento. Perfino Hyemi e Suga erano impegnati con il loro viaggio di nozze. Non poteva lamentarsi della loro assenza. Si meritavano quella vacanza per potersi occupare dell'amore che era sbocciato nel loro matrimonio. E soprattutto, non poteva essere arrabbiato con Hyemi. Ancor prima che partissero per l'isola di Jeju, lei lo aveva chiamato quasi ogni giorno quando lui aveva smesso di andare a trovarla. Non aveva la forza di andarsene in giro. Il suo letto era molto più confortevole.

Deludere un letto era impossibile. Le giornate erano più semplici se le passava a letto da solo. Beh, a parte con la bottiglia di Jack Daniels.

Dopo essere miracolosamente sopravvissuto ad una copiosa perdita di sangue e ad un intervento chirurgico d'emergenza per rimuovere la pallottola conficcata nella sua spalla, non riusciva più a usare il braccio come prima. Poteva ancora sparare, per fortuna. Non senza provare dolore, che il whiskey riusciva ad anestetizzare.

Riabilitazione? Jin non faceva che tormentarlo con il fatto che avesse saltato la fisioterapia per andare ad esercitarsi al poligono di tiro. Nessuno dei Bangtan sembrava capire cosa volesse dire essere uno dei migliori cecchini nel mondo della malavita. E nessuno sapeva come ci si sentiva ad aver quasi perso quel titolo. O cosa si provava ad essere stato ad un passo dalla morte. Per Jungkook, il poligono di tiro era come una fisioterapia quando la pistola faceva il rinculo. Più usi il tuo corpo, più in fretta guarisce.

Chi non risica, non rosica. Questa era una delle poche cose che Suga gli aveva insegnato.

Il telefono di Jungkook cominciò a suonare. Quasi non rispose. "Pronto?"

"Ehi," disse Namjoon attraverso il ricevitore. "Come butta?"

"Cerco di non morire di noia. Perché? Hai bisogno di qualcosa?" Ad esempio del maknae a cui non hai pensato negli ultimi tre giorni, voleva aggiungere Jungkook. Non lo fece. Namjoon era pur sempre il loro Leader. Non poteva fare il cazzone senza motivo.

"Forse io e J-Hope abbiamo trovato un nuovo covo. Vuoi venire a dare un'occhiata? Passo a prenderti."

Era da un po' che non passava del tempo con il suo amato Leader. Era una delle poche persone che non lo tormentava come se fosse suo padre. Anche se faceva quello che gli diceva Namjoon, loro due non avevano mai avuto problemi. Inoltre, non voleva stressarlo più di quanto già facesse Suga. Di solito le loro erano le litigate peggiori, peggio di quella che Jungkook e Jin avevano fatto un mese fa circa la fisioterapia.

ᴘᴇʀ ᴀᴍᴀʀᴛɪ ᴇ ᴏɴᴏʀᴀʀᴛɪ || ᴊ.ᴊᴜɴɢᴋᴏᴏᴋ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora