11. Invadente

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Dall'altra parte della porta della camera da letto di Jayeon, Kyungae stava facendo passare le pene dell'inferno a Jungkook. A Jayeon venne da ridere quando lo sentì sgridarla per essersi sollevata il vestitino. Le disse che le signorine dovevano tenerli giù così che i ragazzi non potessero guardarci sotto. Poi le disse che se avesse continuato a farlo, arrivata alla sua età si sarebbe ritrovata con una fila di ragazzi esultanti.

"Kook guarda sotto il vestitino di JaJa?"

La faccia di Jayeon andò in fiamme mentre si stringeva contro il cuscino. Sentì Jungkook dire di no perché lei era una signora e lui un gentiluomo. Le sue preoccupazioni sparirono quando Jungkook disse alla bambina che se voleva andare al parco con Jimin e V, doveva comportarsi bene. Questo voleva dire niente più corse in giro con il vestitino sollevato, lasciare Jayeon da sola nella sua stanza e non pronunciare più la parola con la C.

Il parco in realtà era una davvero una bella idea. Probabilmente sarebbe stato come mettere a nanna Kyungae. Forse, e solo forse, Jayeon avrebbe potuto suonare la chitarra per un po'. Doveva ancora imparare il gancio di "Hollow".

Dovrò alzarmi in ogni caso, pensò fra sé e sé.

Dopo aver indossato una maglietta nera con i bottoni sulla scollatura, infilò le gambe in un paio di jeans scuri attillati e poi indossò un paio di calzini neri. Si sistemò al polso l'orologio d'oro che aveva ricevuto da Jungkook e poi sgattaiolò in bagno per lavarsi la faccia. Velocemente, si lavò i denti, i capelli e si passò un po' di deodorante a rullo sotto le ascelle. Il profumo Moschino era appoggiato sul lavandino. Avrebbe voluto metterselo l'altro giorno, ma non ne aveva avuto la possibilità. Ne spruzzò un po' in aria e poi ci passò attraverso.

Tuttavia non aveva intenzione di mettersi nemmeno un grammo di trucco. Non quando doveva semplicemente stare seduta nei pressi della casa. E poi non le importava più di tanto. Si era fin troppo abituata ad applicarlo. Non era un bene. La sua pelle aveva bisogno di prendersi una pausa dalle sostanze chimiche.

Kyungae stava scappando da suo zio con il vestitino sollevato e senza mutandine. I pannolini d'emergenza inutilizzati erano sparsi per il salotto con il resto della borsa per i pannolini. La inseguì con in mano un paio di mutandine da bambina, la mano tesa in avanti per riacchiapparla. Al contrario, Kyungae si nascose dietro Jayeon mentre Jungkook correva verso di loro. Non notò nemmeno i pannolini che stava per calpestare. Jayeon invece sì. La bambina riprese a correre mentre il piede di Jungkook slittava all'indietro.

Sia lui che sua moglie ruzzolarono a terra. Jungkook si rimise seduto per massaggiarsi il petto mentre Jayeon si contorceva sotto di lui tenendosi la fronte.

"Dio, hai la testa dura," gemette lui.

"Sbarazzati della panca per i piegamenti", si lamentò lei. "Che cos'hai lì sotto, degli addominali d'acciaio?!"

Probabilmente era la prima volta che le sentiva alzare la voce di un'ottava sopra la media. "Sono scivolato", sbottò il moro.

La porta si spalancò ed entrarono due ospiti in largo anticipo. Le loro sopracciglia si sollevarono quando si accorsero dei due ragazzi sul pavimento. V, imbattutosi fin troppe volte in Hyemi e Suga che si baciavano, si limitò a sedersi sul pavimento insieme a Kyungae per guardare Frozen con lei.

Nel frattempo, Jimin sogghignò. "Di fronte alla bambina? Sul serio, ragazzi?"

Jungkook si alzò rapidamente in piedi. "Sono scivolato." Si guadagnò un sorrisetto dubbioso. "Comunque, cosa ci fate qui così presto?"

Facendo leva sulle proprie gambe, Jayeon si alzò in piedi. Gli effetti della botta contro lo sterno di Jungkook le fecero girare la testa. Inciampò per cercare di aggrapparsi al muro. Jungkook l'aiutò a riacquistare l'equilibrio. La mora sbatté bruscamente le palpebre.

ᴘᴇʀ ᴀᴍᴀʀᴛɪ ᴇ ᴏɴᴏʀᴀʀᴛɪ || ᴊ.ᴊᴜɴɢᴋᴏᴏᴋ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora