ᴘᴇʀ ᴀᴍᴀʀᴛɪ ᴇ ᴏɴᴏʀᴀʀᴛɪ || ᴊ.ᴊᴜɴɢᴋᴏᴏᴋ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ]

07. Giochi nostalgici

Un altro giorno passato nel letto. Non voleva muoversi; non voleva alzarsi. Era troppo comodo per abbandonarlo. Inoltre, non voleva più stare vicina a Jungkook. Le labbra le dolevano al solo pensiero del brodo che gliele bruciava. Come se non bastasse, sul suo dito era rimasta una piccola cicatrice. Non che potesse dare la colpa a Jungkook per questo. La sola presenza del ragazzo bastava a portarle sfortuna. Fortunatamente, ora era una regola sottintesa che la cucina fosse off-limits ogni volta che si cucinava qualcosa.

Le cose alla prigione degli schiavi erano molto più semplici. I Superiori avrebbero dato a Jayeon degli ordini, delle istruzioni. Forse le avrebbero schiaffeggiato troppo forte la nuca se non avesse cucinato a dovere. Una volta ogni tanto, le avevano fatto fare il bucato, solo per farle imparare come separare correttamente i bianchi dai neri. Una volta aveva messo una maglietta blu scuro insieme ai colori chiari. Il Superiore di turno l'aveva chiamata idiota del cazzo, ma almeno non l'aveva colpita in testa. Almeno lì sapeva cosa aspettarsi.

Almeno sapeva che al suo compleanno avrebbe probabilmente ricevuto un unico regalo - sesso, ovviamente - che non avrebbe mai voluto accettare.

Lì, con Jungkook, non aveva idea di come si sarebbe comportato. Un minuto prima era pensieroso e quello dopo arrabbiato perché lei aveva toccato la sua roba, urlando. Ovviamente, aveva ragione sul fatto che non avrebbe dovuto agire alle sue spalle. Ma era un portatile. Lei avrebbe dovuto scusarsi, ma lui non si era scusato per averle urlato contro. Quindi sarebbe rimasta zitta.

Mentre i suoi piedi battevano contro le piastrelle del bagno, pensò a come avrebbe potuto scusarsi se lo avesse fatto lui. A volte Jungkook tendeva ad essere impulsivo, ma non le aveva mai fatto davvero del male. Non fisicamente. Una volta ogni tanto, feriva i suoi sentimenti. Non che lei glielo avesse mai fatto presente.

Per un po', si sarebbe rilassata guardando un altro episodio di Sailor Moon.

Si sedette sul divano con i piedi appoggiati sul tavolo, su cui era posato un insolito zainetto di pelle nera. Usagi stava litigando di nuovo con Luna, ma Jayeon non riusciva a staccare gli occhi dalla borsa. Era fatta di pelle nera e un curioso logo dorato la decorava in diversi punti. C'era un biglietto attaccato sul davanti, ma aveva promesso di non toccare più la roba di Jungkook. Le sue dita bruciavano dal desiderio di ispezionarlo.

Non lo toccherò. Non lo toccherò. Non lo... Cos'è?

Un rumore simile ad un tintinnio risuonò all'interno della borsa.

Cioè... potrebbe essere una bomba. Dovrei assicurarmi che l'edificio non stia per saltare in aria, giusto? Allungò una mano ma la ritirò subito dopo. No! Hai detto che non avresti toccato più nulla. Una promessa è una promessa. I suoi occhi si spostarono sul telecomando. Beh, lui non gli ha mai promesso niente.

Il telecomando fece da tramite e sollevó il risvolto del biglietto. Era per lei da parte di Jungkook. Questo lo rende mio. Jayeon aprì il biglietto senza un attimo di riserva.

Per aver ferito i tuoi sentimenti. Per averti bruciato le labbra. Per averti urlato contro. Di nuovo. Non dimenticarti di aprire il portafoglio.

Jayeon sollevò un sopracciglio guardando lo zainetto. A quanto pare Jungkook non era neanche in grado di scusarsi normalmente. Girò lo zaino per ispezionarlo da diverse angolazioni. Non era tanto appariscente, cosa che apprezzò. Era nero e di pelle, con quattro loghi dorati che lo abbellivano - semplice. Le piaceva.

E cosa c'entra il portafoglio?

All'interno della borsa vi erano un po' di cose che fecero guadagnare altri punti a Jungkook. Tirò fuori un borsellino con sopra la testa dorata di un leone. C'era anche un braccialetto dorato fatto di catenine da tenere al polso. Come le aveva detto il ragazzo, aprì il portafoglio e trovò alcune banconote da venti dollari nella piegatura.