06. Vuoto

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Passò un'altra settimana. Quella mattina, tuttavia, quando Jayeon si svegliò, rimase sdraiata nel letto per diverse ore. Sembrava che dopo l'incidente del mobile, avesse visto Jungkook poco o niente. Spariva da quando lei si svegliava a quando tornava a dormire. Era irritante, ad essere onesti. Che la stesse evitando quando si era finalmente convinta che non la disturbasse più. Il fatto che lei fosse praticamente l'opposto del suo tipo ideale.

Tuttavia, allo stesso tempo, ciò le diede il tempo di curiosare nell'appartamento. Dopo aver scoperto la password del computer portatile di Jungkook, giovedì ne approfittò per navigare su internet mentre lui non c'era. Assicurandosi sempre di cancellare la cronologia.

Una volta, scoprì che il ragazzo aveva fatto delle ricerche su come suonare la chitarra. Jungkook non aveva mai suonato di fronte a lei, ma di notte, quando pensava che Jayeon stesse dormendo, lei lo aveva sentito suonare. La faceva addormentare, insieme alla sua voce morbida. Il suo canto riusciva a tranquillizzarla mentre era nel letto e aveva troppe cose per la testa.

Dopo una doccia e una tazza di caffè, si sedette sul divano con il computer sulle ginocchia. I suoi occhi continuavano a puntare la chitarra appoggiata contro la parete, nell'angolo. Quando lo strumento continuò a chiamare il suo nome, Jayeon pizzicó una volta le corde. Le vibrazioni le solleticarono i polpastrelli.

Le pizzicó ancora una volta prima di voler capire come si suonasse. Sono sicura che internet potrebbe insegnarmi qualcosa. V una volta le aveva detto che conteneva tutta la conoscenza dell'uomo. Dubito che sia vero, ma sono sicura che ci sia qualcosa sulle chitarre. E infatti era così.

Per le ore successive, ignorò le faccende domestiche per riuscire a capire come funzionassero le corde, a quale nota corrispondessero e poi imparò come accordarle. Ma non aveva ancora toccato le meccaniche poste sul margine della chitarra. Jungkook lo avrebbe sicuramente notato se le avesse sistemate a suo piacimento. Invece, cercò una canzone. Una che non le sarebbe dispiaciuto ascoltare a ripetizione finché non fosse riuscita a suonarla perfettamente.

Quando riuscì ad imparare il ritornello di una canzone chiamata "Hollow", si rese conto che si stava facendo tardi. Jungkook sarebbe potuto tornare a casa da un momento all'altro. Quando sentì delle voci dall'altra parte della porta, risistemò velocemente la chitarra al suo esatto posto. I suoi occhi si spalancarono. Si lasciò cadere sul divano, assicurandosi nel frattempo di spegnere il portatile.

Chiuse gli occhi per fingere ancora una volta di dormire. Lo faceva ogni volta che lui decideva di onorarla con la sua presenza.

Jungkook zittì gli altri non appena la vide sul divano. "Jayeon sta dormendo."

"Scusa," sussurrò Jimin. "Aspetta. Come facevi a sapere che stava dormendo?"

Il più giovane scomparve per andare a recuperare il piumone nella stanza della ragazza e coprirla. Quando Jayeon sentì le guance surriscaldarsi, si mosse per coprirsi la faccia, assicurandosi di tenere gli occhi chiusi.

"Ma guarda quanto sei dolce," sbuffò Jimin. "Coprila quanto vuoi. Tanto ancora non le piaci."

Jungkook distolse lo sguardo dal ragazzo. "Stavo solo... Non voglio che si prenda un raffreddore. Potrebbe ammalarsi." Bugia. Beh, più meno. Vada pure per la negazione.

"Perché non la porti nella sua stanza?" domandò J-Hope.

Dio, odiava ammetterlo. "Jayeon... mi odia troppo. Sembra che tutti possano toccarla tranne me. Persino Suga-hyung una volta l'è passato accanto toccandole le spalle. L'ho fatto io e mi ha guardato male. Lo ha fatto lui e non ha battuto ciglio."

"Ti ha sentito mentre ti lamentavi di lei. Cosa ti aspetti? Che si innamori di te di punto in bianco? Comunque, quel divano non sembra tanto confortevole per dormire. Non penso che le dispiacerà se la prendi in braccio. Potrebbe persino apprezzare il gesto."

ᴘᴇʀ ᴀᴍᴀʀᴛɪ ᴇ ᴏɴᴏʀᴀʀᴛɪ || ᴊ.ᴊᴜɴɢᴋᴏᴏᴋ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora