Capitolo 4

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CAMILA POV:
"Finalmente ci siamo! Ho voglia di spendere il mio intero stipendio la dentro!" Esclama Dinah con eccitazione indicando il centro commerciale Great Mall di Los Angeles. Sorrido, ricordo benissimo le giornate passate tutte insieme, correndo dietro a Dinah che passava da un negozio ad un altro alla velocità della luce. Lauren diceva che ormai ci aveva fatto l'abitudine, che era un caso patologico, ma sapevo benissimo la poca voglia che aveva di portare tutte le borse che Dinah le mollava con la scusa di avere poca forza alle braccia. Nonostante tutto, lei non ha mai aperto bocca. Adoravo questo suo lato troppo altruista.
"Beh, che facciamo qua impalate?! Andiamo!" Esclama Normani scendendo dell'auto di Dinah.
Pochi secondi dopo ci troviamo davanti ad una miriade di negozi di qualsiasi tipo, e Dinah inizia già ad agitarsi.
"Bene io direi prima di passare da quel meraviglioso negozio di scarpe, poi voglio assolutamente comprare quel completo di intimo che ho visto ieri in tv che risalta il culo e..." Normani la interrompe bloccandole la visuale. "Heeey, non credi di correre un po' troppo tu? Una cosa per volta" con lo sguardo la vedo indicare me, so che non vuole farmi entrare alcun tipo di ansia.
"Giusto.. una cosa per volta" si corregge.
È la prima volta che esco di casa dopo tre mesi. È tutto così diverso.. non vedo così tanta gente da.. beh, da prima. Involontariamente mi afferro al braccio di Normani che mi appena si accorge del gesto mi sorride.
"Non preoccuparti, faremo tutto a tuo ritmo, e se senti che hai bisogno d'aria basta dirlo, ok?"
"Ok.. grazie Mani" le sorrido.

Un'ora dopo ci troviamo sedute a mangiare un gelato da Ice 'n Love, una delle migliori gelateria della città. In realtà, loro stanno mangiando, io come al solito non ho appetito.
"Mmmhh Dio vivrei di gelato" esclama Dinah con la bocca sporca di gelato al cioccolato.
"A chi lo dici Dj, è così..orgasmico" Mi giro rapidamente verso Normani con gli occhi spalancati "Che c'è? È sempre un tipo di piacere" dice portandosi alla bocca una cucchiaiata enorme di gelato. Nego con la testa e rido. Il mondo non avrebbe senso senza di loro.
Mi alzo dalla sedia prendendo la mia borsa "Tutto ok? Hai bisogno di una pausa?" Chiede Normani preoccupata, le sorrido per farla tranquillizzare "No tranquilla, devo solo andare al bagno, torno subito". Mi dirigo verso il bagno che si trova in fondo ad un corridoio poco lontano dalla gelateria, ho bisogno di rinfrescarmi un secondo. Entro dentro ed è completamente vuoto, mi dirigo verso gli specchi e do un'occhiata al mio aspetto, nonostante il trucco le occhiaie si vedono lo stesso. Non sembro nemmeno più me stessa.
Mi abbasso per bagnarmi dietro il collo, ma la sensazione di una presenza alle mie spalle mi fa tirare su di scatto.
"Shh, non muoverti, non urlare. Fai tutto quello che ti dico e potrai salvare il tuo bel culetto" un uomo di una certa stazza mi sussurra all'orecchio. Sento come preme con una pistola contro la mia schiena, per farmi capire che non sta scherzando. Le mie guance si bagnano subito per le lacrime. Dio, anche questo no..
"Andiamo" mi ordina, facendomi uscire dal bagno. Stringendomi forte il braccio destro mi fa aumentare il passo verso la fine del corridoio, comincio ad intravedere delle scale. All'improvviso sento dei colpi di arma da fuoco, e delle urla strazianti. Mi fermo girandomi verso quei rumori ma lui mi strattona "Non fermarti di nuovo, questo è l'ultimo avvertimento." Il pensiero va subito a Dinah e Normani..spero stiano bene, devono stare bene..
L'uomo mi fa salire due rampe di scale di corsa, e si ferma davanti ad una porta. Da una tasca tira fuori delle fascette e mi blocca le mani ferendomi i polsi. Apre la porta e la luce del sole mi acceca per qualche istante. Siamo sul tetto.
"Che inizi lo spettacolo"

LAUREN POV:

"Forza K!! Non fare la femminuccia!" Urla Will, il mio allenatore.. o, come lo chiamo io, massacratore.  Mi trovo nell'arena da ormai un paio d'ore, come ogni giorno stiamo allenando le 3 abilità principali e le tecniche di combattimento. Finito il percorso, mi fermo davanti a lui, in attesa di istruzioni.
"Vedi l'anello appeso lassù?" Mi indica un punto sul soffitto. "Prendilo." Io lo guardo con un sorrisetto. Mi prende per il culo?
"Seriamente Will? Sai benissimo che riesco a prenderlo senza sforzo. Non fare questi giochetti con me e passiamo alle cose serie."
Lui mi guarda fisso negli occhi. "Tu fallo e non discutere."
Scuoto la testa e guardo il mio obiettivo, piego le ginocchia e mi spingo in alto con un salto. Qualche metro prima di toccare l'anello, una miriade di proiettili mi fa cadere a terra. Urlo dal dolore ma dura solo un secondo,il mio corpo guarisce quasi immediatamente le ferite ed espelle i proiettili. Mi guardo intorno e vedo le guardie tutte intorno a me.
"Vedi che non era poi così facile?" Ride Will
"Almeno potevi avvisarmi stronzo!" Gli urlo, preparandomi a saltare di nuovo.
Fa un cenno con la mano per avvisare le guardie di stare in allerta "che divertimento c'è così?"
Salto di nuovo e ottengo lo stesso risultato. Mi tiro su dal pavimento, sto cominciando ad innervosirmi. Riprovo e riprovo, ma quel maledetto anello è sempre lassù.
"Non sei abbastanza motivata K, tu non vuoi realmente uscire da qui." Inveisce Will, lo guardo. "Come scusa?"
Lui si avvicina a me, faccia a faccia. "Se tu volessi veramente uscire di qui , non ti faresti fermare da due proiettili"
Lo guardo diritto negli occhi "sai benissimo che è l'unica cosa che voglio" dico a denti stretti.
"Beh non sembra."
"Will.." lo avverto.
"Tu non vuoi riprendere la tua vecchia vita. A te piace stare qui rinchiusa a fare il topo da laboratorio."
"Smettila.." lo avverto di nuovo.
"Sei solo una nullità, non uscirai mai da qui.."
"NO!!" Urlo, e finalmente salto. Will cade a terra. I proiettili entrano nel mio corpo, ma io vedo soltanto il mio obiettivo e lo raggiungo. Atterro con le ginocchia, cercando di causare meno danni possibile. Mi tiro su piano, guardando Will direttamente negli occhi, ancora sdraiato a terra. "Questa è la vera K, queste sono le tue vere potenzialità." Sorride.
Mi ha provocata, era tutto progettato. Le mie emozioni influiscono molto sulle mie capacità, me l'ha sempre ripetuto ma me ne sono accorta veramente soltanto ora.
Mi avvicino a lui per aiutarlo ad alzarsi, porgendogli la mano. "Scusami" gli sussurro.
Improvvisamente le porte dell'arena si aprono, ed un affaticato Jackson si affaccia nell'arena.
"Corri a prepararti K, è il tuo momento."
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Salve a tuuuutti!
La cosa si sta facendo seria!!
Spero che la mia storia vi stia piacendo, vi chiedo soltanto di darmi un piccolo feedback per farmelo capire :)

You are my weakness (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora