Capitolo 25

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LAUREN POV:

Mentre mi muovo lungo i corridoi di questa struttura mi sento tutti gli occhi puntati addosso. La notizia di quello che è successo deve essere già arrivata alle orecchie di tutti.. ma non mi da fastidio, anzi.. mi sento orgogliosa.

Mi sto avvicinando alla porta dell'ufficio di Jackson. Posso già sentire che non è solo, ma poco mi importa. Che sia da solo o no, dovrà starmi a sentire.

Senza nemmeno bussare apro la porta. Jackson alza subito lo sguardo rivolgendomi un'occhiata assassina, e quello che sembra appartenere a qualche tipo di laboratorio, abbassa lo sguardo.

"Nessuno ti ha insegnato che si deve bussare prima di entrare?" Dice lui,furioso.

"Nessuno ti ha insegnato che non si raccontano stronzate?" Mi avvicino alla scrivania e mi appoggio su di essa "soprattutto a chi può spezzarti come uno stecchino da denti."

Jackson impallidisce ma non smette di guardarmi negli occhi e sento come l'altro ingoia rumorosamente. "È stata quella donna a dirtelo?"

"Mi dispiace deluderti, ma no. L'ho scoperto da sola tempo fa. La tua sicurezza fa schifo"

Jackson si alza dalla sedia ed inizia a camminare nervoso. "Dovevamo farlo, Lauren. Dovevamo cancellare ogni ricordo per fare in modo che tu restassi." Sentirlo pronunciare il mio nome fa aumentare la mia rabbia enormemente, così mi avvicino a lui e lo blocco contro il muro.

"Mi hai strappato via dalla mia vita, bastardo." Gli dico a denti stretti.

"Io credevo che tu fossi un soggetto perfetto per questo progetto, ma non ho deciso io di farti restare. Il mio superiore ha deciso." Aumento la pressione su di lui.

"Questo non cambia un cazzo!"

"Che cosa vuoi eh Lauren? Vuoi uccidermi?" Mi chiede con un filo di rabbia nella sua voce. Io lo mollo permettendogli di allontanarsi dal muro.

"Rivoglio la mia vita. Non vivrò più qui, mai più. Mi chiamerai soltanto in caso di bisogno. Luke non era solo ed ho il presentimento che tenteranno di fare qualche altra mossa." Lui resta in silenzio per qualche secondo, poi sospirando si passa le mani sul viso.

"D'accordo" dice, infine.

"Rivoglio anche i miei ricordi."

"Non è possibile, mi dispiace"

Mi avvicino di nuovo a lui, con aria minacciosa. "Non prendermi per il culo Jackson. So che conservate tutta la mia memoria in qualche hard-disk qui dentro."

"No, non conserviamo niente"

"Veramente Signore.." interviene l'altro uomo, guadagnandosi uno sguardo assassino da parte di Jackson "No, niente" dice infine abbassando di nuovo la testa.

Mi avvicino a lui velocemente e lo obbligo ad alzare lo sguardo "Ascoltami.. non voglio farti del male. Alla fine sei solo un topo da laboratorio e forse l'unico qui dentro che vuole dire la verità. Quindi per favore.. continua prima che perda la pazienza."

Sento il suo battito del cuore accelerare ed il suo sguardo passa da me a Jackson e viceversa.

"D'accordo.." dice infine.

Io mi allontano da lui e mi siedo sulla sedia "scelta saggia, ti ascolto."

"I..i tuoi ricordi..sono conservati in una me..memoria fisica. Non mi... hanno mai dato il permesso di farlo ma..ma ho sempre pensato di po..poter invertire il processo."

Il mio volto si illumina "Quindi potrei riavere la mia memoria?"

"Non l'ho m..mai fatto prima ma..ma credo di sì" dice infine lui. Io mi alzo e mi avvicio all'uomo con un sorriso sulla faccia.

"Come ti chiami?" Gli chiedo

"S..Simon"

"Grazie Simon." Gli rivolgo un sorriso e poi dirigo di nuovo lo sguardo verso Jackson.

"Preparate tutto, io intanto vado a prendere le cose che porterò via."
Dico e mi avvio verso la porta, ma prima di afferrare la maniglia mi giro di nuovo.

"Non pensare nemmeno di licenziarlo" mi rivolgo a Jackson indicando Simon "anzi, il ragazzo si merita una promozione, non credi?"

Vedo Simon fare un enorme sorriso.
Detto questo esco dall'ufficio, sicura finalmente di poter riavere indietro la mia vita.

Mezz'ora dopo mi trovo nella all'entrata dei laboratori, con uno zaino in spalla. Sto aspettando che Jackson mi dica che è tutto pronto per effettuare la procedura. Sono nervosa, molto nervosa. Magari ricorderò cose che avrei voluto dimenticare, ma quella è la mia vita ed è mio diritto riaverla indietro.

Finalmente una porta si apre e si affaccia Jackson. Con la testa mi fa cenno di seguirlo.
Entriamo in un lungo corridoio bianco, le luci al neon mi infastidiscono.. ho sempre odiato questo tipo di ambiente, così..sterile, anonimo.

In fondo si trova una stanza enorme, dello stesso stile, con macchine ed apparecchi che non riesco a riconoscere. In mezzo ad essa, un lettino.

"Prego, si sdrai" Mi indica Simon con un sorriso.

Così faccio e pochi secondi dopo Simon torna con una miriade di cavi collegati a quelli che sembrano essere elettrodi, ma non ne sono sicura. Faccio un respiro profondo...devo cercare di rilassarmi.

"Non dovresti sentire dolore.. almeno credo." Mi avvisa e comincia ad attaccarli sulla mi testa. "I tuoi vecchi ricordi si andranno ad aggiungere a quelli già esistenti. Potresti provare un senso di smarrimento, ma dovrebbe passare con il tempo"

"Ok.." rispondo, non molto sicura.

Finisce di attaccare altre macchine a me e si allontana. Jackson si avvicina a lui ed entrambi si mettono ad osservare uno schermo.

"Inizio elaborazione ricordi" avvisa una voce elettronica. Ho le mani sudate..sono molto nervosa.

"Rilassati." mi ordina Jackson "Libera la mente, non pensare a niente."

Ed è esattamente quello che cerco di fare, ma non con molto successo. Il volto di Camila continua ad apparire nella mia testa. Devo riuscire a ricordare tutto, ogni dettaglio della mia vita con lei.

"Inizio trasferimento ricordi" Avvisa di nuovo la voce elettronica.

Sento come una scarica elettrica mi invade la testa. Un forte flash bianco mi acceca e dopo qualche secondo riesco a vedere varie immagini...situazioni. Io da piccola in braccio a mio padre, Michael. Mia madre Clara che mi aspetta all'uscita della scuola. I miei fratelli che corrano in giardino. Il mio primo bacio con una ragazza. Dinah e Normani che si abbracciano , ubriache. Un pub. Sguardi. Una bellissima ragazza mi chiede una sigaretta. Camila. Il nostro primo bacio, la nostra prima volta. Il nostro primo viaggio. Lei che mi sussurra 'ti amo' all'orecchio. Un anello. 

Mi tiro su di colpo. Mi manca l'aria, sembra che non abbia respirato per tutto il tempo. Mi guardo intorno e riconosco tutto, so dove sono.

"Trasferimento completo 80%. Soggetto a rischio di overload." Informa la voce.

Chiudo gli occhi cercando di rilassarmi. Il mio respiro è frenetico, ma cerco di concentrarmi. Un sorriso compare sulla mia faccia, riesco a ricordare. Ricordo cosa ho fatto prima dell'incidente. Ricordo i miei genitori, i miei fratelli, le mie amiche e lei..

"Camila..." Sussurro.

You are my weakness (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora