Sentivo tutte le bestemmie che gli altri detenuti mi lanciavano addosso anche attraverso le pareti, ma più che scoraggiarmi mi facevano solo sentire più forte. Presto si sarebbero resi conto chi tra me e lui aveva le palle più grosse. Alla fine, per quieto vivere, decisi di rimanere in cella anche all'ora di pranzo e di conseguenza saltai il pasto, con il risultato di uno stomaco vuoto e brontolante. Saltare quel pollo al curry una volta o due non mi avrebbe fatto male visto che faceva schifo. Verso le due passò a trovarmi Shaun, che si era beccato due punti sul labbro per aver preso in pieno 3 dei 5 pugni andati a segno di quel prigioniero col quale si stava azzuffando quella mattina. Si diede una veloce occhiata intorno prima di rivolgermi la parola «Si può sapere cosa cazzo vuoi fare?». Io ero tranquillamente disteso sulla mia brandina a guardare le macchie di umidità sul soffitto, e spostai lo sguardo su di lui «È una lunga storia che non ti riguarda Shaun, stanne fuori». Lui non perse tempo e ribatté alzando la voce, abbassandola però subito dopo visto che l'edificio non era di certo vuoto «NON MI- non mi riguarda??? Hai rubato le mie chiavi per intrufolarti negli Uffici! Sai che avrebbero potuto licenziarmi per questo?!». Certo che lo sapevo. Ma se tutto il piano fosse andato a buon fine lo avrei ripagato con tanti di quei soldi da non doverlo più far lavorare fino alla fine dei suoi giorni. Mi limitai ad alzarmi sugli avambracci per poterlo guardare meglio «Ho cancellato le registrazioni delle videocamere, tranquillizzati. Mal che vada sarà stata colpa di quei due culi mosci dietro agli schermi» gli dissi a bassa voce, scandendo bene il labiale per farmi comprendere meglio data la distanza che ci separava «Lasciami fare. Se voglio delle informazioni su El Mierda mi serve rispetto, e per averlo devo battermi contro McMegaCoglione - e possibilmente - vincere». Shaun sembrava sempre più scettico man mano che il mio discorso andava avanti, e me ne diede la conferma esprimendo - con una certa impassibilità - il suo parere sull'esito dello scontro imminente «Ti aprirà il culo in due. E tu lo sai». Non che avesse torto... ma lo sapevo sin dall'inizio di non avere molte possibilità, o comunque molta scelta. Ma preferivo fare affidamento sull'imprevedibilità del caso. Un uomo resta pur sempre libero di sognare, no?
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Finalmente si fecero le quattro. Dagli altoparlanti si sentì la stonante nota che avvisava tutti i prigionieri che l'ora d'aria era cominciata, una passeggiatine in tondo nel cortile del penitenziario che andava dalle quattro alle sei. Eravamo liberi di scegliere se restare in cella o uscire, ma io decisi di mettere il muso fuori dal mio cantuccio perché ormai il dado era tratto. Shaun mi accompagnò in cortile stringendomi per il braccio visto che le manette erano inutili per un tragitto tanto corto. E poi le manette sarebbero state più utili ai polsi degli altri detenuti quando me li ritrovai tutti in cortile, posti in cerchio come un branco di iene pronto ad assalire un cucciolo di leone. Avevano ovviamente capito chi aveva cominciato la rissa di stamattina (vaffanculo Ronald) e non mi sentii poi tanto graziato da Satana per il fatto che Marcus fosse finito in rianimazione. Al centro del cortile c'era Big Balls, gambe aperte e braccia serrate ai fianchi con i pugni stretti manco fosse uno di quei Super Saglian-cosi.
La guardia mi lasciò andare dopo qualche passo verso il centro ed indietreggiò fino a posizionarsi davanti al portone dal quale eravamo usciti. Il suo sguardo consapevole e deluso mi aveva messo addosso una certa negatività, ma io camminai comunque a testa alta al centro del cerchio con un sorriso stampato in faccia. Avevo affrontato situazioni peggiori, quindi tutti quegli sguardi minacciosi avevano poco effetto su di me.
McGuiness fece scrocchiare le sue nocche «Non so chi cazzo abbia mandato quel mucchio di puttanate sul mio conto all'interfono, ma so per certo che ci sei di mezzo tu, Murdoc Niccals, anche se durante il casino di stamattina ti eri nascosto sotto a un tavolo come una checca che ha paura di rompersi le unghia. Ti sei messo contro la persona sbagliata... Big Balls è pronto a dimostrare a tutti i pezzenti presenti quanto sei una merda. Persino un neonato avrebbe le palle più grandi delle tue!». Big Balls alzò i pugni all'altezza del viso, e con un gesto della testa mi incitò a venirgli in contro.
Lui aveva fatto il suo discorsetto, di conseguenza toccava a me farne uno. Iniziai ad arrotolarmi le maniche della tutina con una certa eleganza, visto che tra il caldo e i gesti che avrei dovuto compiere mi sarebbero state d'intralcio «Uno come me ha molti assi nella manica... quindi non sorprenderti se certe cose mi vengono facili mentre a tipi come te potrebbero risultare difficili quanto cambiare una lampadina. Avrai anche le palle più grandi del penitenziario e i muscoli pompati, ma nella tua testolina c'è solo merda. E sai perché lo so? Perché io vengo dalle stelle, ho una carriera alle spalle e davanti a me c'è solo gloria! Tu resterai qui dentro a vita per i crimini che hai commesso ma io - cara TRISHA - sono innocente! E vedrai che lascerò questo posto nella maniera più rispettabile e onorevole che voi lerci ratti di fogna abbiate mai vis-».
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«Lascerai questo posto in una bara».
{N.d.A.}
Ho riso come una cretina alla parte degli "assi nella manica". Ho pensato ad Ace e il mazzo di carte hahahahaha XD
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Gorillaz ||Why, Why the Evil 2||
FanfictionChayyliel è tornata. Anche se, a dirla tutta, non se ne è mai andata. Dalla fine degli eventi di Plastic Beach ha sempre tenuto d'occhio il bassista dei Gorillaz, e ora che le cose si sono fatte pericolose si vede costretta a piombare di nuovo nella...