25. Il pericolo è sempre dietro l'angolo... ~ 😇

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Il centro commerciale era semi-deserto. La pioggia battente sembrava aver spaventato la maggior parte delle persone che avevano preferito starsene in casa piuttosto che uscire per dello shopping, cosa che ci rese l'uscire dall'auto armati di ombrelli per rifugiarci nella struttura un compito più che facile. Di solito i Gorillaz non erano liberi di uscire di casa, figuriamoci andare in giro con due potenziali compagne di vita: paparazzi e gossip ad ogni angolo. Murdoc aveva iniziato a non sopportare le attenzioni dei media, mentre 2D aveva imparato a pavoneggiarsi un po' visto che Murdoc era troppo preso dalla sottoscritta. I corridoi del centro commerciale erano belli larghi, profumati e luccicanti, datosi che le mura e il pavimento erano in un marmo color crema alternato a una tonalità di nocciola molto chiara. Il tetto in alto era spiovente e in vetro, decorato da striscioni pubblicitari o semplici decorazioni passeggere. Qua e là c'era anche qualche palloncino gonfio d'elio dalla forma indistinguibile bloccato sulla cima, probabilmente un tesoro scivolato via dalle fragili manine di un bambino o da quelle di una madre distratta. Stuart e Diana passeggiavano mano nella mano, lui alto e barcollante, lei formosa e composta con i capelli ondeggianti a farle da mantella. Murdoc invece preferiva starsene con le mani nelle tasche del suo giubbotto in pelle - a me non dispiaceva affatto, anzi, mi piaceva vederlo con quell'aria da duro - e io ne approfittai per aggrapparmi al suo braccio. Alcuni passanti ci guardavano di sfuggita, altri ci ignoravano, altri ancora si fermavano a guardarci ma nessuno aveva il coraggio di sfilare il cellulare dalla tasca per scattarci una foto o riprenderci... tutto merito dello sguardo tendenzialmente assassino del bassista al mio fianco.

«Vi va di andare in qualche posto preciso?» la domanda provenne da 2D, che mentre camminavamo si era voltato a metà per guardarci. Io spostavo lo sguardo su un po' tutte le vetrine, ma Diana pareva essere ipnotizzata su un negozio d'abbigliamento che aveva in esposizione una serie di abiti davvero carina.

«Che ne dite se io e Diana andiamo a dare un'occhiata lì mentre voi andate andate a spassarvela per conto vostro?» feci questa proposta con il migliore dei propositi, ma Murdoc si passò le mani nelle tasche dei pantaloni guardandomi tra rabbia e delusione. La prima perché sarebbe rimasto da solo con 2D, la seconda perché non ci sarei stata io al suo fianco «Siamo usciti assieme per stare assieme e mi bidoni così?».

«Vuoi starmi appiccicato tutto il tempo mentre mi provo centinaia di abiti pressoché identici?» gli sorrisi beffarda giocandomi la carta della donna indecisa sul minimo dettaglio - cosa che non ero e questo lui lo sapeva bene - ma lui da brava faccia di bronzo mi si avvicinò leccandosi le labbra «Volentieri... scommetto che in due si sta comodi nei camerini». Arrossii a quel commento unito a quell'espressione per me impossibile da contrastare. Diana mi prese per il braccio aggrappandosi a me «Prometto che faremo presto! A-Approfittatene per farvi un giro!» mi trascinò nel negozio animato solo da due commesse distratte e la musica proveniente dagli altoparlanti. Prima di sparire dietro il primo scaffale esclamò in direzione del bassista «Te la riporterò il prima possibile!».

- Certo che ultimamente non si può stare un attimo tranquilli, eh Martin?
- Quanto è vero Nick, quanto è vero!
- È passata una settimana dall'evasione di un'altro detenuto e tutta Londra pare non soffrirne affatto!

Senza darmi il tempo di orientarmi, Diana mi portò in un angolo del negozio dove erano esposti una serie di vestitini davvero interessanti. I modelli esposti erano due, identici nella forma ma diversi nel colore: erano disponibili unicamente il bianco e il nero. Entrambi avevano questa sorta di pietra al centro del colore contrario alla stoffa, quindi l'abito nero aveva un gioiello bianco e l'abito bianco uno nero. Mi stupii di come mi avesse portato lì con tanta risolutezza, tra i suoi gusti e l'aver praticamente essersi lasciata Murdoc alle spalle.

«Non sono affatto male...» la ragazza si mise ad analizzare il tessuto passandoselo tra le dita, mostrandosi più interessata all'abito nero con la pietra bianca luccicante incastonata sul petto. «Tra due settimane sarà il compleanno di Noodle... avevamo intenzione di farle una festa sorpresa. Forse questo andrebbe bene per l'occasione! L'accostamento di questi colori mi piace, ma i modelli sono praticamente identici. Potremmo prenderli entrambi e farci qualche modifica per non sembrare completamente uguali... che ne dici?»

- Come sarebbe "un altro"?
- Ma sì, non ricordi? Quel bassista famoso... quello che è finito in galera per una qualche stronzata ed è evaso senza sapere di essere già libero!
- ... oooh! Quello! Sì, ora me lo ricordo! ... Che fesso eh. C'è da dirlo.
- Beh quello della settimana scorsa e sempre stato considerato un criminale di poco conto. Ma sapeste cosa ha fatto pur di evadere! E dire che non ci aveva mai provato fin'ora! È stata una vera sorpresa!
- Che ha fatto di tanto clamoroso scusa?

Iniziai a capire che tutto quel suo parlare era dovuto al nervosismo. Non sapevo se fosse preoccupata per 2D, per l'arrabbiatura di Murdoc o per altro, ma cercai comunque di formare un discorso generale che comprendesse ogni aspetto della situazione in cui eravamo. «Ascolta Diana... so che è difficile andare d'accordo con uno come Murdoc ma ti assicuro che una volta fatta l'abitudine, è simpatico tutto sommato. E non preoccuparti per Stuart... non gli ha tolto un solo capello da quando è tornato, l'avrai notato anche tu. Quindi sta' serena, va tutto bene».

- A quanto pare si è ridotto in fin di vita... dicono si fosse pugnalato da solo alla gola con una grosso frammento di specchio rinvenuto nella sua cella. Hanno chiamato i soccorsi esterni per scortarlo all'ospedale più vicino, ma l'ambulanza con lui e i tre infermieri di turno quella notte non sono mai arrivati in ospedale...
- Brrr... roba da brividi.

Improvvisamente la sua aura di allegria parve congelarsi, mettersi in pausa. Manteneva lo sguardo basso, giocando nervosamente con uno di quei piccoli rocchetti colorati che di solito mettevano sull'uncino delle grucce per indicare la misura di un vestito «Questo lo so... s-so che le cose stanno andando bene. Eppure ho paura che non possa durare. Se tu dovessi un giorno andartene, cosa mi assicura che non tornerà a sfogarsi su Stuart?». All'ultima frase sentii la sua voce spezzarsi, irrompendo in un piccolo pianto sommesso. La scena mi impietosì oltre ogni misura. Mi avvicinai subito a lei, posandole una mano sulla spalla «Hey hey... guarda che io non ho intenzione di lasciarlo. Perché dovrei se le cose tra noi vanno così a gonfie vele? Detto tra noi, se dovessi abbandonarlo correrebbe a pregarmi in ginocchio di tornare!» provai a far dell'umorismo - o forse no - per tirarle su il morale e grazie al cielo, parve star subito meglio. Si strofinò un occhio lucido e alzò lo sguardo verso di me accennando un sorriso «Hai ragione... forse devo solo imparare a fidarmi».

- Eh già. Spera di non trovarti mai davanti uno capace di ammazzarsi pur di uscire di galera. Comunque, per voi ascoltatori, il nome del fuggiasco pare sia Ronald Giff. Via radio non possiamo far molto ma se ci seguirete sulle nostre pagine social, verrete a conoscenza del volto di quest'individuo e nel caso vi capiti di vederlo non esitate a contattare le forze dell'ordine!

«Qualunque cosa accada, sappi che io ci sarò sempre. Gli basterà un solo errore e vedrai che bella punizione gli infliggerò! Così imparerà a comportarsi male col prossimo, quel cetriolo! Ora non piangere più o cosa dirai a 2D altrimenti? A proposito... vorrei farti notare che regna la quiete in questo posto. Prima di oggi si sarebbero sicuramente azzuffati come due animali e invece...» mentre le parlavo mi capitò di notare i due interessati ancora lì in piedi fuori al negozio, dove li avevamo lasciati. Stavano ridendo insieme. Una visione più unica che rara. «Scommetto che stanno fantasticando su cosa compreremo qui dentro...» continuai, volgendo lo sguardo ai manichini non del tutto gemelli «Credo che un premio se lo meritino, quei due!».

- Néh Martin, ma la gente li guarda ancora i telegiornali?
- No Nick. E probabilmente non ascoltano più nemmeno i radiogiornali!

Gorillaz ||Why, Why the Evil 2||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora