Siccome dovevo tenermi stretto il lavoro per poter assistere Murdoc, eravamo costretti a non dare troppo nell'occhio con le effusioni in pubblico, anche perché le telecamere erano puntate su quasi ogni angolo della prigione. Dopo aver passato il turno di mattina con lui dedicai l'intero pomeriggio a raccattare più informazioni su quel Vlad l'Inalatore. Dovetti fare il filo a non pochi detenuti per cavarne qualche ragno dal buco, cosa che a Murdoc non sarebbe piaciuto sapere. Alle otto sarebbe cominciato il mio turno serale in quella piccola stanzetta dell'infermeria. Le altre erano occupate da un paio di altri carcerati che erano finiti conciati male dopo la rissa del giorno prima scatenata dal mio bassista preferito. Per chissà quale caso fortuito Hattie mi venne a dire che non ce la faceva ad occuparsi di tutti e che Murdoc Niccals in particolare le stava sulle scatole, quindi le dissi che me ne sarei occupata io. Ero praticamente diventata la sua infermiera personale. La signora Jacques aveva capito tutto, me lo sentivo, ma avevo come la sensazione che fosse dalla nostra parte, come se ci "coprisse". In ogni caso, non appena io e Murdoc fummo soli nella sua stanza gli raccontai tutto quel che avevo scoperto.
«Il suo vero nome è Vladimir Briggs e il suo numero d'incarcerazione è il #86753. Lo chiamano "l'Inalatore" perché fuma come un turco, cosa che in molte occasioni gli ha fatto passare guai non indifferenti. A quanto pare è così sbadato che El Mierda gli ha fatto tatuare addosso le coordinate della sua base segreta perché continuava a dimenticarsele. Sono passata per gli archivi oggi, con la scusa di dover controllare la tua cartella per assicurarmi che non avessi allergie non citate sul referto medico, e sono riuscita a fare una copia della sua foto contenuta nel suo registro» tirai fuori dalla tasca del mio vestitino la foto che avevo stampato in un formato più piccolo per comodità, e gliela passai. Murdoc stava seduto sul suo letto con la schiena dritta, le gambe distese sul materasso. Il volo che gli aveva fatto fare Big Balls con quel pugno lo aveva fatto atterrare sul cemento armato in maniera inusuale, e non riusciva a muovere le gambe a dovere. Avevo dovuto accompagnarlo al bagno in sedia a rotelle. «Ho inoltre scoperto che ogni tre settimane gli è permesso contattare via chat la sua "fiancé", o così va dicendo lui... una certa Millie. Il suo nome è conosciuto tra le guardie. È la poliziotta che lo ha arrestato e rinchiuso qui. Credo che lui abbia perso la testa per lei e questa Millie ne approfitti per tenerlo sotto controllo...».
Murdoc guardava con attenzione la foto delle dimensioni di una carta di credito, studiandosi la faccia di quel delinquente come se a breve dovesse sostenerci un esame «Come hai fatto a scoprire tutte queste cose?» mi domandò all'improvviso alzando lo sguardo su di me. Io deviai i suoi occhi spostando i miei verso il comodino, lasciando che un fresco venticello estivo proveniente dalla finestra alle mie spalle mi accarezzasse il collo esposto «Fascino femminile suppongo. È facile ottenere quel che vuoi da dei disperati dietro le sbarre... n-non che tu lo sia, ovviamente!» dissi all'ultimo secondo, guardandolo e agitando le mani come a voler cancellare la frase che da poco avevo detto. La sua espressione si fece acida, probabilmente era la gelosia che aveva già conquistato la maggior parte del suo umore. «Hey... ho fatto tutta questa strada per venirti a trovare, ti ho aspettato per anni... ed è anche vero che mi piacciono le cose sbagliate» a questa parte arrossii leggermente, perché quelle erano state da sempre parole sue e non mie «Ma ti pare che mi metta seriamente a provarci col primo avanzo di galera che mi guarda il sedere quando ho già quel che voglio - cioè te?».
Murdoc sbuffò e si lasciò cadere con la schiena sul letto con ancora in mano la foto «Beh no... so che non ne saresti capace. La cosa però mi innervosisce lo stesso, cazzo!» girò la testa verso di me, agitando le mani verso l'alto in preda a uno sfogo «Siamo in un posto che pullula di uomini sudaticci che non sfogano da minimo cinque anni, avrò pure il diritto di preoccuparmi! Metti caso ti avessero messo le mani addosso... ecco, se fosse successo mi sarei alzato da questa barella del cazzo e gli avrei infilato di prepotenza una stampella su per il culo solo per vederne la punta uscire dalla loro bocca, farla roteare e cavargli tutti i denti!».
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Gorillaz ||Why, Why the Evil 2||
FanfictionChayyliel è tornata. Anche se, a dirla tutta, non se ne è mai andata. Dalla fine degli eventi di Plastic Beach ha sempre tenuto d'occhio il bassista dei Gorillaz, e ora che le cose si sono fatte pericolose si vede costretta a piombare di nuovo nella...