27. Cosa non si fa per amore e la famiglia! ~ 😇 & 😈

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Le settimane che ci separavano dal compleanno di Noodle, il 31 ottobre, trascorsero più in fretta del previsto. Alla fine io e Diana acquistammo quei due vestiti gemelli dai colori opposti con l'idea di modificarli di persona, ma finimmo col rimandare sempre il lavoro. Ed intanto Stuart si era completamente dimenticato della festa, non aveva un'agenda dove annotare gli eventi, quindi a livello organizzativo era parecchio smemorato. Per di più né lui né Murdoc aveva qualcosa da indossare e il bassista era più propenso all'organizzare qualcosa "in famiglia" dove non c'era bisogno di mettersi in mostra... ma il solo pensiero di vederci con dei bei vestiti addosso faceva girare la testa a entrambi e misero in dubbio la loro scelta. Mancavano solo tre giorni all'ultimo del mese.

«Avevamo in mente di applicare qualche modifica qua e là a quei vestiti che acquistammo tempo fa» commentò Diana a sguardo basso con tono mogio. Ci teneva davvero ad indossare qualcosa di carino anche per 2D, così come io ci tenevo a farmi vedere da Murdoc, quindi dovevo per forza combattere anche io per convincere quei due a mettersi in pari per l'occasione!

«Ragazzi, la situazione è questa: o accoglieremo Noodle in infradito e mutande, o la onoreremo indossando qualcosa che le faccia capire quanto ci teniamo ad esser presentabili il giorno in cui compie gli anni! Ricordate che è nata ad Halloween... ora è grande per festeggiare entrambe le cose con una zucca in testa! È il suo giorno! Deve vedere che ci teniamo a lei! E fidatevi che per come conceremo questi vestiti, verranno fuori dell'eleganza giusta! E anche voi dovrete agghindarvi a dovere!». Diana parve illuminarsi al mio discorso e Murdoc e Stuart impallidirono all'idea di doversi davvero vestire per la festa... forse quello che ci teneva a stare in mutande era più Murdoc che 2D, anche se quando pronunciai la parola "infradito" i suoi occhi bianchi mi parvero luccicare.

«E va bene! Ma spero per voi - no, per te - che il vestito venga bene... o non ti guarderò per tutta la serata!» mi minacciò Murdoc alzandosi dal divanetto per piazzarmi un indice saccente contro la fronte al suono di quel "per te", spingendomi all'indietro la testa con fare fintamente rimproverante. «Tranquillo» gli risposi con un sorrisino affilato, sottile come quello che si cela dietro al musetto di ogni gatto pronto a qualche marachella «Dopotutto lo sai che non ti deludo mai».

«Se vi serve una mano per i vestiti possiamo sempre aiutarvi!» la voce di Stuart era carica di buona volontà e altruismo, ma Diana lo fermò subito «No Stuart, non preoccuparti! Vi rovinereste la sorpresa e non credo che sappiate cucire...».

In realtà qualcosina Murdoc sapeva farla, ma quello era un segreto solo tra me e lui. Nonostante lo avesse detto ai media parevano essersene dimenticati tutti.

«Oh, hai ragione... allora io, Murdoc e Russel ci occuperemo di organizzare la festa!» ribatté il blu. Murdoc però non ne sembrò felice «Organizzare noi la festa? Ma sei scemo? Io non organizzo proprio niente, fatelo tu e Russ» ci mise una certa acidità in quelle parole, spegnendo l'entusiasmo di Stuart come un pallone appena bucato che si sgonfia e si affloscia.

«E invece parteciperai anche tu, cetriolo!» gli presi un orecchio e lo trascinai alla mia altezza «Dici sempre che Noodle è come una figlia per te e poi non ti sacrifichi nemmeno per organizzarle una festa di compleanno? Ma non ti vergogni? Ora tu vai da Russel insieme a 2D e gli dici che hai intenzione di partecipare. E vedi di non invitare troppa gente! La organizzeremo qui e lo spazio è quello che è, per non contare di quante persone potrebbero infiltrarsi se la notizia dovesse trapelare! Sai meglio di me come funzionano i party della gente famosa». Gli lasciai andare l'orecchio e lui se lo massaggiò con una lacrimuccia ad un occhio... e un sorriso alla "dai, fallo ancora".

«Forza!» reagii spingendolo per la schiena fuori dal salottino e Stuart scattò in piedi per raggiungere il bassista in corridoio. «Vi terremo aggiornate!» il cantante si sfilò il cellulare dalla tasca e lo sventolò rischiando di farlo cadere, ma all'ultimo secondo riuscì a tenere la presa salda e insieme a Murdoc si spostò in cucina per comporre il numero del batterista e chiedere dove diavolo fosse andato a cacciarsi.

Gorillaz ||Why, Why the Evil 2||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora