Il giorno dopo tornai ai Kong Studios con una bella fasciatura che teneva nascosti ben sette punti in buon nylon sterile nero. Camminavo con una stampella, ma nulla di così fastidioso. Fui costretta ad avvisare la scuola di ballo che non avrei potuto esibirmi per un po', quindi mi diedero un mese di riposo e giusto una settimana di riabilitazione. Ero in vacanza, sostanzialmente. Gli ospiti della sera prima erano tornati agli Studios quella mattina e Russel aveva chiamato il fabbro per far riparare la porta. I cardini erano praticamente andati, quindi per un po' avrebbero usato l'ascensore per farsi un solo piano a piedi e avrebbero posto un qualche armadio in quel punto, per evitare "sorprese notturne" come ladri o altri svitati in cerca di vendetta. Festeggiammo tutti insieme, io sul divano a bere Martini e Murdoc a gambe incrociate a terra mentre Noodle era in piedi sul tavolo ad offrirci un replay della performance che aveva salvato la vita a lei e le sue amiche. Stuart e Diana passarono tutta la giornata mano nella mano, a scambiarsi guardi felici e mai così fieri e trionfanti. Se eravamo ancora lì lo dovevamo al loro improvviso picco di coraggio. Arrivò un momento della festa dove qualcuno propose di fare del karaoke e subito partirono le prime richieste. Ognuno cantò una sua canzone preferita. Noodle fu la prima ad esibirsi, sfoggiando un pezzo ignoto a tutti noi. Non capivo molto di quel che diceva, ma la velocità e scioltezza con cui si esibiva in quel pezzo downtempo lasciò tutti a bocca aperta.
Successivamente toccò a Russel. Senza esitazione chiese a Kali (sì, fu invitata anche lei) di cantare con lui una delle sue canzoni preferite che aveva inserito nel suo G-mix. Non tutti avevano avuto l'occasione di ascoltarla, ma ne rimanemmo davvero impressionati. E chi se l'aspettava una cosa del genere dal sempre saggio e composto Mister Hobbs?
Toccò anche Diana e 2D. Stuart era più entusiasta di cantare davanti a tutti, ma la sua ragazza non era abituata ad esporsi così tanto, specialmente davanti a persone che non conosceva. Il blu non riuscì a convincerla a cantare, ma ottenne comunque la sua compagnia accanto al microfono per esibirsi in qualcosa il cui ritmo trascinò tutti i presenti.
2D si avvicinò a me e Murdoc quando finì di cantare, con ancora gli applausi scroscianti in sottofondo «Cantate qualcosa anche voi due, avanti!» e ci porse il microfono a connessione wireless collegato ad una cassa. Ci guardammo in viso per qualche secondo, comunicandoci cose che solo noi potevano comprendere solo con gli occhi o una curva delle labbra.
«Qualcosa dobbiamo pur cantarla... manchiamo solo noi. Non guardarmi con quella faccia. Tu ora canti con me!» gli dissi decisa.
«Col cazzo».
«Dai... fallo per la tua bambolina ferita. Non vorrai ferirmi anche dentro, su» ammiccai con finto sconforto e palese malizia.
«Lo sai che canto solo quando sono da solo... o da solo con te. Vuoi davvero perdere questo privilegio?» disse mantenendo lo sguardo irritato altrove.
Messa su quel piano la cosa si faceva difficile. Mi tornarono alla mente i vecchi ricordi, lontani almeno una decade fa ma vividi come se appartenessero al giorno prima. Quella sera, quando lo colsi a suonare il suo basso nella più esemplare delle solitudini in cima al faro, era completamente esposto, era il Murdoc Niccals che nessuno aveva mai conosciuto e che prima del mio ritorno aveva lui stesso dimenticato. Solo io conoscevo la realtà, solo io sapevo chi e com'era fatto davvero. Forse era destino che una cosa all'apparenza tanto sciocca restasse un segreto tra me e lui, una sorta di rituale a cui solo le nostre orecchie, i nostri occhi e i nostri cuori potevano assistere. Sarebbe rimasto il nostro piccolo segreto, una particolarità unica nel suo genere.
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Gorillaz ||Why, Why the Evil 2||
FanfictionChayyliel è tornata. Anche se, a dirla tutta, non se ne è mai andata. Dalla fine degli eventi di Plastic Beach ha sempre tenuto d'occhio il bassista dei Gorillaz, e ora che le cose si sono fatte pericolose si vede costretta a piombare di nuovo nella...