Quando arrivate all'asterisco fate partire la canzone, ve lo consiglio!😙
"Questo è proprio un bel casino, per quanto dovremmo rimanere qui dentro?" chiese Danielle mentre si guardava intorno in cerca di qualcosa, qualunque cosa avesse potuto farli uscire da lì.
"Fin quando qualcuno non si accorgerà che manchiamo, ed ora fammi il piacere di stare zitta" le rispose preso dalla rabbia, in più, quel poco alcol che aveva assunto dopo che si era ripreso, di certo non lo aiutava a stare calmo.
Entrambi si erano accasciati a terra senza proferire anche solo una singola parola in più.
La ragazza giocherellava con l'elastico che portava al polso arrotolandolo sulle dita, il ragazzo, invece, aveva appoggiato la testa sul palmo della mano ed emetteva diversi sospiri pesanti.
Passó mezz'ora ed ancora la festa non era terminata, ma nessuno aveva provato ad aprire quella porta e loro non avevano nemmeno tentato nel chiedere aiuto, non sarebbe servito.
Data la musica alta le loro voci sarebbero risultate soltanto dei piccoli sussurri.
Danielle non era abbastanza lucida per pensare a tutte le conseguenze che avrebbe dovuto subirsi, ma il volto arrabbiato di Alex era qualcosa che non riusciva a togliersi dalla mente.
Brayden, dal canto suo, stava iniziando a spazientirsi, non gli piaceva rimanere chiuso in spazi ristretti per così tanto tempo, non gli piaceva nemmeno rimanere con la ragazza appena conosciuta, la trovava irritante ancor prima che spezzasse la chiave nella serratura. Allo stesso tempo, peró, sperava che qualcuno si preoccupasse per lei e venisse a cercarla, perché sapeva che nessuno avrebbe notato la sua di assenza.
I suoi amici era dei grandi coglioni e lui era il primo ad ammettere di non essere diverso da loro, per questo sapeva che anche se avessero dovuto notare che mancava, non ne avrebbero fatto un problema.
Improvvisamente la porta inizió a sbattere. Entrambi si girarono di scatto e, dopo essersi alzati, immediatamente presero a dare dei forti colpi sulla superficie di essa.
Forse qualcuno li stava cercando, pensó la ragazza.
"Aiutateci!" gridava "Qualcuno ci sente? Per favore aprite" diceva Danielle non fermandosi un secondo da battere sul legno della porta.
"Ehi!" urlava a sua volta Brayden assecondando i colpi della ragazza.
"Questa stanza è già occupata troviamone un'altra" fu la risposta che ricevettero.
"No!" risposero all'unisono, sgolandosi pur di uscire da quelle quattro mura, ma era troppo tardi, ormai la coppia si era allontanata e sia Danielle che Brayden avevano smesso di gridare per farsi sentire.
"Cazzo!" fu lo scatto inaspettato del moro che tiró un forte calcio crepando leggermente il legno in superficie.
"Smettila di prendertela con gli oggetti" gli disse lei ridendo di nuovo.
"Chiuditi la bocca" le rispose duramente lui.
"E tu piantala di darmi ordini" controbattè Danielle ormai stufa dei suoi modi.
"E tu smetti di parlare".
"No, fin quando non lo farai pure tu".
"Non ti sopporto più, quanto tempo è passato? Un'ora? Un'ora e già vorrei infilarti un asciugamano in bocca per farti stare zitta". Brayden era fuori di sè, sapeva di star usando parole molto forti, ma tutto ciò era dovuto dalla tensione. Prima o poi sarebbero usciti, ne era sicuro, eppure sentiva i nervi saltellare da una parte all'altra.
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•Color Souls•
Romance"Qual è il tuo colore preferito?" le domandó senza smettere di guardarla negli occhi. Così come Danielle era rimasta ancorata a quel contatto visivo, allo stesso modo aveva fatto Brayden mentre nelle loro teste si aggrovigliavano molteplici pensier...