Dopo venti minuti passati sotto la pioggia finalmente Danielle giunse di fronte a casa sua.
Indugió più del previsto. Non credeva che suonare quel campanello fosse un impresa tanto ardua, in fondo non lo era, eppure quel peso che le schiacciava lo stomaco sembrava non volerla abbandonare.
Si diede un'ultima occhiata. Era davvero conciata male, zuppa e sporca.
Una doccia era l'unica cosa che poteva servirle al momento, così prese coraggio ed infine suonò.Il tintinnio rieccheggiò in tutta l'abitazione, dall'altra parte della porta poteva sentire i passi di sua madre mentre si avvicinava all'ingresso e dopo un attimo il suo viso teso e severo le si presentò davanti.
Non disse niente, eppure i suoi occhi urlavano più di quanto una bocca sarebbe stata in grado di fare. Leggeva delusione e rabbia, ma allo stesso tempo le sue iridi non trasmettevano più quel pizzico di fiducia e preoccupazione che vedeva tempo fa.
Danielle a sua volta rimase silenziosa.
Un filo sembrava averle cucito le labbra, ma forse era meglio così, d'altronde sarebbe stato fiato sprecato. Era chiaro che Sally non volesse sentire scuse o giustificazioni.Aveva disubbidito, di nuovo. Le era stato detto di tornare a casa una volta terminata scuola e lei non lo aveva fatto, non aveva nemmeno avvisato, però non si sentì più in colpa una volta vista l'espressione della madre. Il suo viso trasmetteva solo negatività, non la vedeva sollevata nel vedere la propria figlia a casa.
"Adesso basta Danielle, sono stanca di questo comportamento da parte tua" le disse alzando la voce più del solito.
La ragazza che stava per salire le scale per andare a farsi una doccia si bloccó e prese un lungo sospiro, ma non si voltó. Rimase ferma qualche istante per poi riprendere a camminare.
Raggiunse la cima più rapidamente del solito e svoltò fino ad arrivare di fronte alla porta della sua stanza.
Prima che potesse afferrare la maniglia una voce richiamò nuovamente il suo nome.Si girò per poi ritrovarsi sua madre che compiva lunghi passi pesanti verso di lei. Questa volta c'era qualcosa di diverso nei suoi occhi.
"Ascoltami bene, finché starai in questa casa dovrai seguire le regole mie e di tuo padre, dovrai comportarti come noi decidiamo e smetterla di prendere decisioni per conto tuo! Non hai ancora il diritto di farlo, sono stata chiara?" urló così forte da richiamare la presenza di suo fratello che fino a quel momento era rimasto sigillato nella sua camera.
Danielle lo guardò per un attimo poi abbassò lo sguardo, infine puntò nuovamente l'attenzione sul viso della madre che ora era diventata tutta rossa.
"Cristallina" rispose con un mezzo sorriso beffandosi in un certo senso delle sue parole.
"Non sfidarmi!" urló ancor più arrabbiata di prima.
"Mamma, adesso stai esagerando" si intromise Alexander uscendo completamente dalla sua stanza e richiudendosi la porta alle spalle.
La ragazza lo guardó, sorpresa. Non si aspettava di vedere suo fratello irrompere così in una conversazione tra lei e la madre, ma nonostante il suo viso trasmettesse poche emozioni le era, in un certo senso, grata.
"Questa discussione non ti riguarda Alex, torna nella tua camera".
E, purtroppo, lo fece.
"Guardami in faccia Danielle" le disse la madre aspettando che la ragazza facesse ciò che le era stato chiesto.
"Hai intenzione di fare ancora di testa tua e ricevere punizioni su punizioni o smetterla e tornare ad essere quella di prima? La Danielle che io e papà vogliamo" parló.
La bionda pietrificò sul posto mentre quelle parole appena pronunciate le entravano nella testa, nel corpo e nelle vene, assorbendosi.
Sentì il petto pesante, così come il suo respiro ed i piedi, che avrebbero voluto correre lontano, sembravano due blocchi di cemento.
"Perché così giustamente non mi volete" sputó acida "Volete che io sia la vostra figura ritagliata perfettamente" disse con un tono ancora più amaro nella voce.
"Vogliamo che tu la smetta di comportarti come una bambina irresponsabile e che, prima di fare quello che fai, ragioni!".
"Non sono una bambina"
"Dimostri di esserlo dal modo in cui agisci".
Continuarono mentre Danielle manteneva le giuste distanze da Sally. Non voleva avvicinarsi.
"Probabilmente se agisco così, come dici tu, una ragione ci sarà!" urló spazientita.
"Si, la ragione è che siamo stati sempre troppo buoni, avremmo dovuto essere più severi con te" mentre parlava mosse qualche passo verso la figlia.
"Quindi la cosa giusta da fare secondo voi sarebbe continuare ad urlarmi addosso, marcando e rimarcando i miei errori con un pennarello rosso pensando che un giorno o l'altro sarei in grado di diventare la figlia perfetta per voi, come Alex, giusto..." prese fiato "...mamma?" terminó fulminea mentre a causa dei grandi sospiri il suo petto si alzava ed abbassava ad un ritmo irregolare.
"Almeno Alex dimostra di saper gestire la sua vita e di non aver bisogno di una persona al suo fianco pronta a sistemare dove lui sbaglia" disse questa volta battendo un piede a terra.
L'aria per Danielle si rarefaceva ogni secondo di più, sentiva il cuore pomparle talmente tanto sangue nelle vene ad un ritmo così sostenuto che il suo viso si era tinto di rosso, un colore così forte, a contatto con la sua carnagione chiara, la faceva sembrare più agitata di quanto non fosse già.
"Quindi è questo ció che pensate di me" rise mentre gli occhi le bruciavano e la bocca le si prosciugava "Fantastico, gran bella famiglia di merda" diede libero sfogo ai suoi pensieri senza rendersene conto e le conseguenze che ne derivarono furono inaspettate.
La mano di sua madre era scattata in avanti andando a colpire la soffice guancia della ragazza che ora si trovava con il volto rivolto verso il pavimento. Le aveva appena tirato uno schiaffo.
Le piccole dita della bionda andarono a toccare la parte di pelle che ora le doleva. Sentiva caldo ed il contrasto con il freddo del suo tocco era percepibile. Sfregò appena, incapace di compiere qualsiasi altro gesto.
Dopodiché perse la testa.
Si alzò di scatto sorpassando in fretta e furia i suoi genitori che rimasero immobili a guardarla mentre scendeva le scale.
Dai movimenti bruschi e agitati che compiva si poteva capire la lotta di emozioni che stava avendo luogo dentro di lei.
Afferrò lo zaino pesante a causa dei libri di scuola senza preoccuparsene più di tanto e lo caricò in spalla. Li dentro aveva qualche soldo e, magari, avrebbero potuto servirle in un secondo momento.
Piena di rabbia, sconforto, delusione e tristezza si chiuse la porta alle spalle trovandosi, per la seconda volta, sotto il temporale, eppure non le importava.
Voleva solo allontanarsi. Camminare senza una meta e, per una volta, non sentirsi in colpa a causa del suo comportamento e non sentirsi rinfacciare di star sbagliando.
——
Questo capitolo non é lunghissimo ma decisamente forte come tematica me ne rendo conto...
A questo punto è arrivato il momento della question:
Come pensate che ci senta Danielle in questo momento? Quali sono le sue emozioni?❤️
Fatemi sapere se vi è piaciuto, alla prossimaa🍓🍓
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•Color Souls•
Romance"Qual è il tuo colore preferito?" le domandó senza smettere di guardarla negli occhi. Così come Danielle era rimasta ancorata a quel contatto visivo, allo stesso modo aveva fatto Brayden mentre nelle loro teste si aggrovigliavano molteplici pensier...