Capitolo 11

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Alan Walker - Baby don't Go

"Sam, vado da Louis oggi. Rimango a dormire con lui" dico, mentre attraverso il corridoio.

"Va bene moretta. Portagli i miei saluti" sorride, facendo sbucare la testa dalla sua stanza.

"Certo, a domani" le mando un bacio volante e chiudo la porta.

Sono passate due settimane da quando lui è andato via. Io e Liam facciamo i turni per stare con Louis in ospedale e nel frattempo la vita continua.

Evito tv, giornali o cose del genere così da sapere il meno possibile di lui. Non mi interessa. Ha promesso tanto e non mi ha neanche scritto, o chiamato. Zero.

Entro nel Ruby's. "Ciao Mary. Puoi darmi per favore dei cornetti?"

"Certo cara. Come sta Louis?"

"Si riprenderà. Lui è forte"

"Beh con una ragazza come te accanto" ridacchia, prendendo quattro cornetti.

Ridacchio anch'io scuotendo la testa. La la mia attenzione cade però su alcune riviste.

Sento lo sguardo di Marylin su di me. Prendo una rivista e guardo la copertina. Sorrido scuotendo la testa e la butto dinuovo tra il mucchietto.

"Grazie Marylin" prendo i soldi e glieli do "Tieni il resto"

"Buona serata, piccola"

Esco dal bar ed entro in macchina andando verso l'ospedale. Non sono arrabbiata, sono solo delusa e triste.

Quando arrivo, salgo veloce le scale ed entro poi nella stanza.

"Oddio. Pensavo non arrivassi più" mi indica Louis, arrabbiato.

Ha perso tutti i suoi bellissimi capelli e adesso porta una bandana. "Sento odore di cornetti. Posso sposarti?"

"Magari, quando esci di qui, si" ridacchio sedendomi accanto a lui. Il sorriso però mi si spegne e lui lo nota. Non vorrei dargli altre preoccupazioni, ma non riesco ad essere felice.

"Avanti, sentiamo"

Sospiro, chiudendo gli occhi. "Ho visto una rivista. Si è appena messo con una modella"

Prende la mia mano e la accarezza. "È cretino, non sa che si perde" sorride sincero, facendomi l'occhiolino.

"Non voglio più pensare a lui" faccio spallucce e mangio un cornetto.

"Delizioso" dice dopo aver preso uno ed essersi leccato le labbra. "Sono diventato più stupido con questa palla in testa" definendo con quel termine il suo tumore.

Io sarei morta dopo aver saputo la notizia. Lui invece sembra quasi più spensierato.

Guardo il suo cellulare e sorrido. "Posso vedere il cellulare di una star"

"Certo madame, fai pure"

Prendo il suo telefono e, quando lo sblocco, spalanco gli occhi. Ha tantissime applicazioni e, su ognuna, le notifiche crescono al secondo.

"Si lo so, è scioccante all'inizio. Vorresti rispondere a tutti ma poi capisci che non puoi mai farcela"

"È assurdo" sussurro e poi lo ripongo sul comodino. "Beh anch'io vorrei diventare una cantante. Cioè, questo era il mio sogno tanto tempo fa"

"E poi che è successo?"

Faccio spallucce. "Credo che, non avendo avuto supporto da qualcuno, il mio sogno è andato sfumando lentamente"

Normal - H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora