Capitolo 16

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Twenty One Pilots - My Blood

Grace's Pov

Sto soffocando. Mi sento mancare l'aria. Apro piano gli occhi e, la luce accecante della stanza bianca, mi provoca un dolore lancinante alla testa.

"Piccola mia, hai evitato per troppo tempo il tuo destino. Tuo padre ti troverà."

"Mamma, perché mi dici questo..." sussurro, mettendomi poi in piedi. Mi reggo alla parete per un capogiro e poi sospiro.

"Tu lo hai ignorato e adesso ti farà del male."

Ad un tratto le pareti diventano lentamente nere. Un nero soffocante e asfissiante. Poi un urlo agghiacciante mi uccide i timpani.
Porto le mani alle mie orecchie.
Perché tutto questo, io non capisco nulla.

Un punto della stanza si illumina appena e vedo un coltello pieno di sangue e una corda appesa ad una sedia di legno. Mi avvicino piano e, lentamente, appare una figura seduta e legata.

"Hey.. stai bene?" Chiedo, avvicinandomi a lei. Le volto il viso e soffoco un urlo quando mi accorgo che quella ragazza legata e uccisa sono io. Sto perdendo sangue dal collo e gli occhi sono spalancati.

"Mi dispiace amore mio, la mamma ti ha avvisato."

Mi alzo di scatto, mettendomi seduta. Il sudore è carico sul mio corpo, il respiro è accelerato e un corpo accanto a me se ne accorge.

"Piccola, tutto bene?"
Guardo il ragazzo riccio e annuisco appena. Mi sento ancora scossa e ho paura. Mi strofino il viso imperlato di sudore freddo.

"È stato solo un incubo." sussurra e mi abbraccia, baciandomi la fronte.
Mi fa stendere e sorrido appena quando lo vedo fissarmi.

"Mi è mancato vederti di prima mattina." Accarezza il mio viso con le dita e io mi perdo nelle sue iridi color smeraldo. Quel sorriso mi fa morire ogni volta che lo guardo.
Anche a me è mancato averlo vicino. Mi fa ancora strano avere nel mio letto la persona che ho sempre visto da un cellulare e che ho sempre segretamente amato. Quella persona a cui mandavo messaggi su Twitter e Instagram solo per farmi notare. Ma le ragazze sono così tante che alla fine ci avevo rinunciato.
E poi Dio mi ha fatto il regalo più bello della mia vita.

Si avvicina piano alle mie labbra e io trattengo un respiro, notando i suoi movimenti lenti.
"Perché non parli?" Ripete con la sua voce rauca di prima mattina.

Socchiudo le labbra ma nessun suono fuoriesce da esse. Vorrei dire quanto è fottutamente bello e quanto l'ho desiderato in questi orribili giorni.
Lui percepisce il mio movimento di labbra come un invito a baciarmi. Si avvicina piano e appoggia le labbra sulle mie. Chiudo gli occhi, sentendo il mio corpo paralizzato. Sono così morbide e così fresche.
Mi bacia piano, come se potessi rompermi da un momento all'altro.

"Grace, c'è Louis. Vuole vederti." sento Sam bussare la porta e io volto il viso verso di essa.

"Va bene, adesso veniamo." guardo Harry e faccio un piccolo sorriso.

"Okay, ho capito." Ridacchia, alzandosi e vestendosi.
Siamo stati tutta la notte in intimo a parlare e coccolarci per ore senza stancarci. Ed è stato magnifico. Non avevo mai passato una serata così bella con lui.
Con ancora il pensiero in testa, mi alzo anch'io e mi vesto velocemente.
Usciamo dalla stanza e ci dirgiamo in cucina. Sorrido a Louis, ma lui, quando fa slittare lo sguardo tra me e Harry, aggrotta le sopracciglia.

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