Capitolo 20

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Little Mix - DNA

Il freddo mi entra nelle vene e mi congela il sangue.
Spero che nessuno in casa si sia accorto della mia assenza, mi ucciderebbero.

Mi guardo intorno e sospiro, osservando il parco. Solo adesso noto quel posto dove passavo le serate con Harry, o forse dovrei dire Edward.
Mi sembrano ricordi così lontani, adesso che ci penso.
Ma è successo tutto così in fretta che mi sembrano passati anni da quando l'ho baciato quella volta, prima del concerto.

Faccio avanti e dietro per scaldare il mio corpo inutilmente. Sta iniziando anche a piovigginare e questo non aiuta a far diminuire la mia paura.

"Come vedo sei venuta da sola..."
Mi giro di scatto, ma non vedo nessuno. Deglutisco.
Nonostante mi faccia un freddo boia, sto sudando freddo.
"Non puoi vedermi, quindi rimani lì e ascoltami."

Annuisco appena e mi mordo io labbro. Gli occhi mi pizzicano e prendo un respiro profondo.

"Accadranno altre cose. Cose brutte." Sento ridacchiare e questo mi fa rabbrividire.
"Non potrai fermare l'onda di sangue che sta per arrivare. Ogni persona cara attorno a te si farà del male o morirà, se non arriverai in tempo."

"Cosa vuoi da me." dico in un sussurro e stringo le mani dentro le tasche del mio giubbotto, continuando a guardare ovunque.
Niente. Nessuna traccia di un essere umano.

"Per prima cosa, devi portarci Bea. Se porti domani sera Bea al parco, allora una tua persona cara verrà risparmiata."

"Solo?" Chiedo, continuando a girarmi intorno.

"Per adesso solo questo. Non vogliamo scendere a patti con te. Quando finiremo di divertirci allora sarai mia, dato che mi hai rifiutato. Mi hai ignorato invece di venire da me, quindi  ti farò tanto male. A momento debito sarai mia e soffrirai tutte le pene che sto vivendo. Per adesso ti lascio con il dubbio di quando verrò a prenderti e sarà sempre roba di tempo cara. Se il tuo amato Harry o i tuoi amici non ti troveranno in tempo, tu morirai."

Spalanco gli occhi e inizio ad indietreggiare per andare via. Mi vogliono morta, solo questo. Vogliono prima rovinarmi la vita per poi uccidermi.

Prima di sentire un'altra parola, inizio a correre senza sosta verso casa, mentre le lacrime si fanno spazio sulle mie guance. Si mischiano alla pioggerellina sottile.
Mi fanno male le gambe e, quando arrivo a casa, non mi interessa di nulla.
Apro la porta velocemente e la chiudo a chiave, serrando il tutto.
Sento subito le luci accendersi e, quando mi giro, corro verso Rob che mi sta guardando spaventato.
Ormai sto singhiozzando e tutto mi sembra solo un incubo.

****

Harry mi sta stringendo. Ormai è l'alba e tutti sono seduti in cucina, chi sulle sedie, chi a terra e chi sul tavolo e divano.
Bea è sconvolta, ma io non farò mai quello che mi hanno detto.

"Non ti consegnerò mai a loro. Preferisco morire che dare in pasto alle belve i miei amici, la mia famiglia." La guardo seria con un po' di occhi lucidi.
Anche lei ha pianto, ma adesso mi sorride sinceramente.

"Quindi adesso dobbiamo aspettarci qualcos'altro." sussurra Gemma seduta a terra, mentre abbraccia un cuscino.

"Dobbiamo rimanere uniti." afferma Sam che poi sospira. "Mi sembra solo ieri quando la nostra vita era così monotona da far schifo."

Faccio un piccolo sorriso a quel ricordo e poi appoggio il viso sulla spalla di Harry.

"Io consiglierei di rimanere qui in casa, almeno per oggi." continua Anne. "Saremo al sicuro."

Potrebbe essere mia madre. Dovrebbe odiarmi per aver messo nei guai anche la sua famiglia.
Invece mi guarda come se appertenessi a lei, come se davvero fossi sua figlia.
Io annuisco ringraziandola con un sorriso.

Normal - H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora