Sia - Alive
Bea's Pov
Quello che sta accadendo non è assolutamente normale. Io e Michael siamo chiusi in una stanza con la porta di ferro e impossibile da aprire.
C'è solo una piccola finestra e nient'altro."Non posso credere che mamma ci abbia chiuso qui." continua Michael in piedi davanti alla porta, mentre si passa una mano tra capelli, frustrato da tutto quello che sta accadendo.
"Questo è vero, ma la cosa peggiore è che hanno rinchiuso Eve da sola in un'altra stanza. E anche se mi sta sul cazzo, lei sta soffrendo più di noi perché è rimasta da sola."
"Nostra madre è una stronza. Si è fatta abbindolare dalla pazzia di quell'uomo. Solo per prendere una stupida ragazza."
"Vorrei spaccargli la faccia." dico con i pugni stretti. Mi siedo sul letto matrimoniale. Almeno la stanza non è tanto sudicia, ma non voglio pensare come sia quella di Eveline, perché, anche se è la piu buona, è quella più ribelle. Sa che sua sorella più piccola, o comunque nostra sorella, sta rischiando tanto.
Non potevo mai pensare che mia madre fosse capace di rinchiudere i suoi figli in stanze come queste.
Neanche il carcere."Ho bisogno di fare una doccia, assolutamente." Mick si leva la maglia, buttandola a terra.
Nonostante la situazione, non riesco a distogliere lo sguardo dal fisico del biondo.Ma che mi prende, siamo fratelli.
Distolgo lo sguardo e sbuffo. "Infatti, puzzi come un maiale."
Lui mi guarda e poi si annusa. "Non è vero, profumo abbondantemente anche."
Faccio una smorfia e ridacchio. Prende sempre sul serio tutto quello che dico, a volte è così sciocco.
Si siede accanto a me e mi guarda."Bea, io devo dirti una cosa " mi fissa con i suoi occhi color ghiaccio.
Rimango in silenzio e lo guardo anch'io."Noi siamo fratelli, giusto?" Ad un tratto diventa rosso come un pomodoro.
Io mi alzo, mettendo le mani sui fianchi."Se stai insinuando qualcosa tra noi scordatelo. Mi farebbe schifo farlo con mio fratello." faccio una smorfia di vomito e poi mi giro andando verso la porta.
Mi si contorce lo stomaco. In realtà anch'io provo attrazione ma non posso ammetterlo. Sarebbe... strano.
È rimasto in silenzio.
Mi dispiace, ma davvero sarebbe troppo imbarazzante."Come non detto." ridacchia, alzandosi e facendo spallucce. Sento la sua presenza dietro di me e sospiro.
"La prossima volta però non guardarmi come se volessi mangiarmi, chiaro?" La sua voce, sussurrata all'orecchio, mi arriva calma e sensuale. Socchiudo per due secondi gli occhi.
La gola diventa molto secca e faccio fatica anche a respirare.
Appoggia le mani sui miei fianchi e si avvicina di più.
Mi sento paralizzata e non riesco a pensare ad una frase di senso compiuto."Siamo fratelli è vero. Ma so che anche tu senti quello che sento io quando stiamo insieme. Non mentirmi, lo sai che ti conosco." lascia un bacio sulla mia spalla e solo lì mi riprendo dal mio stato di trans.
Mi scanso velocemente e lo guardo male. "Tu sei malato, Mick. Sei malato come papà!" Urlo.
La rabbia è tanta, ma più che altro perché so della verità che ha appena detto."Non paragonarmi a quel verme! È tuo padre, non il mio!" Urla più di me, stringendo i pugni.
"Ah, scusami! Tuo padre era molto saggio, invece. Un coglione ubriaco che si è tolto la vita in macchina."
"Sta zitta!"
Sento la sua voce urlare così forte da inclinarsi quasi. È teso e i suoi occhi sono lucidi, mentre mi guarda in cagnesco.
"Tu non sai di cosa stai parlando... quindi, non fiatare." sussurra. Poi si gira verso la porta e batte un pugno.
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Normal - H.S.
Fanfiction"L'ho fatto perchè per me sei normale. Non sei Harry Styles. Sei Harry. Un comune ragazzo. Per questo l'ho fatto. E lo rifarei." -G.F.