-ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 7 - ʀɪᴄᴏʀᴅɪ ᴅᴇʟ ᴘᴀssᴀᴛᴏ

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ɴᴏᴀʜ

È mattina e i raggi del sole che attraversano il vetro del lucernario irradiano il mio volto. Mi sveglio sgranchiendo le braccia. «Buongiorno Iris», sussurro sorridendo. La ragazza che amo dorme ancora, è accoccolata più vicina a me, e mi abbraccia nel sonno. Ha un viso angelico mentre sorride.

Lentamente le accarezzo la folta chioma dal colore del grano, e le sussurro dolcemente all'orecchio. «Sveglia dormigliona!» Rido nel vederla che si stropiccia gli occhi come una bambina. «È già mattina? Ho ancora sonno. Lasciami dormire ancora un po'», protesta con la voce ancora impastata dal sonno, sembra una bambina capricciosa. Indossa un pigiama estivo rosa a pois bianchi è adorabile. Le gambe snelle sono coperte quasi fino al ginocchio.

Le sfioro i fianchi provocandole il solletico e lei inizia a ridere di gusto. «Ehi, Noah! Dai smettila, ti prego. Sai che soffro il solletico, adesso basta», farfuglia con le lacrime agli occhi dal tanto ridere. Smetto di farle il solletico immediatamente per baciarla dolcemente sulle labbra.

Entrambi sorridiamo e, sento una gioia immensa scaturire nel poterla sfiorare, baciare, e soprattutto poterle restare accanto non più come un semplice amico, ma qualcosa di più

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Entrambi sorridiamo e, sento una gioia immensa scaturire nel poterla sfiorare, baciare, e soprattutto poterle restare accanto non più come un semplice amico, ma qualcosa di più. Siamo ufficialmente una coppia, in passato mi ero accontentato di esserle accanto come amico, pur sapendo che non mi amava. Il mio compito di proteggerla dai demoni essendo il suo angelo custode mi spinse a sacrificare la mia vita per salvarla. Venni trafitto al petto dal colpo fatale inflitto da mio fratello. Fu proprio lui a porre fine alla mia vita, in effetti morii tra le braccia di Iris, e ricordo ancora quel momento in cui la vista mi si annebbiava e vidi per la prima volta il volto di Iris solcato da calde lacrime amare. Non mi importava in quel momento cosa sarebbe successo, ero felice di andarmene; almeno il mio sacrificio risultò utile per spronare Iris a credere finalmente all'esistenza di creature paranormali.

Quando morii mi trovai in un luogo a me sconosciuto; indossavo una camicia bianca e i jeans. Mi guardai intorno c'era una vasta spiaggia e il mare di un azzurro cristallino.

Istintivamente iniziai a camminare sulla spiaggia e vidi qualcosa abbandonato lì sulla sabbia dorata. Incuriosito mi avvicinai, e notai che era una clessidra con all'interno una polverina azzurra. Mi guardai intorno ero completamente solo.

Sulla battigia c'era una pedana in legno che conduceva al mare iniziai a sentire caldo e desiderai fare un bagno, e senza esitare mi disfai della camicetta, corsi sulla sabbia e mi tuffai in acqua. Al contatto dell'acqua sul mio corpo rabbrividì era un po' fredda ma sorrisi poiché mi abituai subito alla temperatura. Il bagno fu rilassante, e uscì dall'acqua e improvvisamente percepii una sensazione strana, come se qualcuno o qualcosa mi stesse spiando. Mi guardai intorno, e quando mi voltai indietro vidi una sagoma femminile che mi fissava oltre delle piantagioni di grano.

ʟᴀ ᴄᴜsᴛᴏᴅᴇ  ᴅᴇʟ ᴛᴇᴍᴘᴏ. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora