Seconda parteMario
"Sei sicuro di voler venire?" il suo tono sembra titubante, quasi impaurito mentre mette a folle la macchina dopo aver parcheggiato di fronte casa di Paolo.
"S-si, non credo i tuoi amici siano tossici o alcolizzati.." forse la mia suona più come una domanda che un'affermazione.
"No" scoppia a ridere tanto da far sorridere anche me "tossici no, ma alcolizzati durante il weekend un po' si" ci guardiamo e scoppiamo a ridere, ma stavolta insieme.
La complicità che in poco tempo si è creata con Claudio mi piace, mi fa sentire meno solo.
Non sono uno che ama socializzare, preferisco stare nel mio anche se ciò implica la solitudine, infondo sin da piccolo ho sempre pensato una cosa sugli amici; meglio pochi, ma buoni."Andiamo?" annuisco e scendo dalla macchina per seguirlo verso la villa del suo amico.
Quando entriamo in casa di Paolo noto subito il clima mondano che fa da padrone, ci sono persone ovunque, alcuni volti del campus conosciuti e non che si aggirano tra quelle mura, sicuri del fatto che i suoi genitori sono fuori e rientreranno solo domenica sera, o almeno così mi ha detto Claudio.
Da quello che ho capito il suo amico è solito a dare questo tipo di feste e, a giudicare dalla sua casa, penso che comprare cibo e alcol per tutta questa gente non debba essere per lui un grosso problema.
"Ah eccoli" Paolo ci prende di sorpresa posando le mani sulle nostre spalle "ho una proposta per voi."
Ci scambiamo uno sguardo veloce con Claudio, ma poi sono io ad indagare curioso "cosa?" urlo appena per sovrastare il rumore della musica decisamente troppo alta.
"Al piano di sopra" sorride e ci fa segno di seguirlo. Paolo mi sembra un bravo ragazzo, ma qualcosa di lui ancora non mi convince, mi rende restio a pelle.
Cerco sicurezza in Claudio che mi porge la mano e mi invita a seguirlo lungo la scala che porta al piano di sopra.
Arriviamo davanti alla camera di Paolo e la musica inizia a farsi più lontana mentre entriamo all'interno e chiudiamo la porta alle nostre spalle senza neppure renderci conto che siamo ancora mano nella mano.
Il gesto è stato naturale e spontaneo per entrambi, senza imbarazzo ne malizia, come se fosse una cosa normale.Nella stanza ci sono Paolo ed un altro ragazzo, molto bello, seduti a terra con un mazzo di carte, dei piccoli bicchierini e diverse bottiglie.
Vago con lo sguardo e noto che la camera di Paolo è tanto grande quanto asettica, priva di personalizzazione, la definirei quasi standard.
È come se ci passasse tempo solo per dormire, quasi come se non gli appartenesse.Guardo Claudio confuso in attesa di un suo cenno, ma a giudicare dal suo sguardo rivolto a quelle cose, capisco che lui sa perfettamente le intenzioni del suo amico, anche se l'impassibilità sul suo volto mi rende impossibile decifrare se, tali intenzioni, siano positive o meno.
"Mario" Paolo richiama la mia attenzione "hai mai giocato a strip poker?" lo guardo confuso ed imbarazzato mentre anche l'altro ragazzo posa i suoi occhi su di me.
"No.." mi sento stupido e, se non mi conoscessi, giurerei che il calore che sento divampare sulle mie guance si è già trasformato in un leggero porpore.
"Che ne dici di provare?"
"Paolo, non mi sembra il caso," Claudio rinsavisce dal suo stato di trance e lancia un'occhiataccia al suo amico che sbuffa ed alza gli occhi al cielo.

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Du und ich
Fanfiction• Opera coperta da COPYRIGHT • Mario si ritrova a dover lavorare con Claudio nella stessa azienda per uno strano scherzo del destino e, nonostante provi a ribellarsi al suo volere, il fato sembra voler giocare in favore del suo insopportabile colleg...