Geständnisse

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Mario


È da quando sono arrivato a casa di Davide che non proferisco parola, ma mi limito a restare qui, seduto sul divano, a logorarmi l'anima con i miei mille pensieri.

Più passano i giorni, più mi rendo conto che forse sto esagerando con Claudio, e questo mi rende triste anche se probabilmente non sono ancora pronto ad ammetterlo.
Dovrei dimostrarmi maturo, dargli a vedere che dopo dieci anni sono andato oltre e che lui per me è stata solo una spiacevole parentesi, ma purtroppo ogni volta che si tratta di mentire o nascondere le mie emozioni, non sono capace.
Troppo impulsivo, troppo di pancia e troppo rancoroso, è questo ciò che sono.

D'altronde non posso negare l'attrazione che provo per lui, sarebbe da ipocriti non ammettere che mi sento come la paglia accanto al fuoco ogni volta che incrocio anche solo il suo sguardo.
Quando sono accanto a Claudio basta il minimo contatto per riaccendere quella chimica che tra noi c'è sempre stata.
Allo stesso tempo però, quel briciolo di buonsenso che mi resta, mi spinge a non cedere alle sue lusinghe di diavolo tentatore.

Il mio cuore ancora troppo ingenuo e debole dinnanzi a lui, spera forse nella sua sincerità, ma la mia mente sa perfettamente che Claudio vuole solo fare sesso con me, per poi buttarmi di nuovo come solitamente si fa con la carta di una caramella.

Davide dal canto suo mi lascia i miei spazi, lo sta facendo anche in questo momento, avvicinandosi solo di tanto in tanto per lasciarmi un bacio fra i capelli prima di scompigliarmeli appena.
È incredibile come riesca a farlo nell'esatto istante in cui sento che sto per scoppiare a piangere, per il troppo nervoso e per la troppa pressione che mi sono trovato a dover sentire addosso nell'ultimo mese.

Lui c'è sempre stato, nonostante i miei sbalzi di umore, le mie sfuriate e i miei dubbi, Davide era sempre qui, a un passo da me pronto a regalarmi ciò di cui avevo bisogno, senza mai sbagliare.

Da lui mi sento compreso, rassicurato e protetto, mi sento al sicuro, in un posto in cui posso abbandonare la paura e la diffidenza per tornare finalmente a respirare.

Negli ultimi dieci anni non ho avuto storie importanti, ho preferito dedicarmi al lavoro e godermi ciò che di passeggero la vita mi offriva. Sono uscito con un paio di ragazzi, ma non mi sono riusciti a dare quel brivido che ho provato solo una volta nella vita, quell'adrenalina che ti spinge a voler rischiare tutto.
Infondo se ci penso bene, sono anche io ad aver eretto un muro con il resto del mondo, ma con lui è diverso, con lui sto bene.

"Allora musone, il gatto ti ha mangiato la lingua?" mi strappa un sorriso mentre continua a controllare la carne sul fuoco, ma non rispondo, sono altrove con la mente, e la sua voce arriva lontana e soffusa.
Quando si accorge che la situazione ai fornelli è sotto controllo, abbassa un po' il fuoco e viene verso di me, che dal divano lo guardo avvicinarsi senza però realmente vederlo.

"Mi dici cos'hai?" si abbassa sulle gambe per raggiungere la mia altezza e mi lascia una carezza sul viso, io di risposta abbasso lo sguardo e scuoto appena la testa, così prende la mia mano e mi trascina verso la cucina in silenzio, facendomi prendere posto e sistemando la carne nei piatti.

"Stasera silenzio religioso" si siede di fronte a me e mi guarda come se per lui fossi la cosa più bella al mondo, tanto che per un momento mi sento veramente così.

Davide ha tutto ciò che desidero, è tutto ciò di cui ho bisogno per stare bene, ma nonostante questo, Claudio, che è l'esatto opposto, riesce a mettermi in crisi.

So che sentir parlare di lui indubbiamente finirà con il ferire Davide, ma non posso negargli la verità, lui deve sapere tutto e deve avere la possibilità di scegliere se starmi accanto anche se per il momento il mio cuore è difettoso, o scappare finché è in tempo.

Du und ichDove le storie prendono vita. Scoprilo ora