Dedico questo capitolo proprio a lui,
il mio dolce e complicato Mario.Mario
Continuo a rigirarmi nel letto senza riuscire a chiudere occhio.
Mi sento bombardato da pensieri che non riesco a scacciare, desideri che non posso più reprimere e labbra che non voglio dimenticare.Claudio ha il potere di scombussolarmi, mi rende instabile e mi fa sentire così tremendamente piccolo e debole, quasi fossi malleabile come creta fra le sue dita.
Mi alzo dal letto scostando appena le coperte e raggiungo il frigo bar per prendere un bicchiere d'acqua. Dalla vetrata in salone vedo la pioggia scendere scrosciante dal cielo e penso a quanto sia triste, a trent'anni, non trovare nessuno dall'altra parte del letto che ti scaldi e ti tranquillizzi per i tuoni improvvisi, dandoti riparo sul suo petto.
Ho così bisogno di abbandonarmi a qualcuno che non riesco più a pensare in modo razionale come ho fatto per tanti anni. Reprimere le ragioni del cuore per tutto questo tempo è stato difficile, ma ero riuscito con immensa fatica a trovare il mio giusto equilibrio, o almeno così sembrava prima di Davide e Claudio.
Afferro il telefono e controllo l'ultimo accesso di Davide che risale a mezz'ora fa, quando ci siamo dati la buonanotte, poi faccio avanti e indietro per il corridoio, cammino nervosamente fino alla porta e poso la mano sulla maniglia in preda all'istinto.
Improvvisamente sento il cuore spingermi a cedere, mentre la mente mi proibisce di farlo, così quasi scottato la ritraggo subito.Accettare Claudio, ammettere di voler quantomeno provare a dargli una possibilità, significherebbe dover accettare Paolo, di nuovo, ed io non sono pronto.
Il loro legame, la loro dipendenza e stretta complicità, mi ha sempre reso titubante sulla natura del rapporto che li legasse.
Paolo è possessivo, è geloso di Claudio ed io l'ho capito forse troppo tardi. L'ho capito in tempo per salvare me stesso, ma non abbastanza per mettere in guardia lui.È anche vero però che Claudio non si è mai scomodato a metterlo al suo posto, non ha mai provato nemmeno a scindere le cose, ma ha preferito stare zitto e farmi umiliare dalle sue parole velenose.
Nonostante ciò però, ho provato tante volte a mettermi nei suoi panni, a cercare di capire quanto potesse essere difficile rivelare una persona per ciò che non è mai stata, ma che tu hai sempre creduto fosse. Infondo io non ero nessuno per lui, perché avrebbe dovuto scegliere me.
È con la consapevolezza di un rifiuto che sono fuggito, o perlomeno l'ho fatto fisicamente, perché il mio cuore è sempre rimasto lì.
Io non so se lo amo, ma sono certo che un tempo era così, che le sensazioni che ho provato per lui non le ho mai più sentire in vita mia, e forse è per questo che scappo, per non vedermi cadere a pezzi di nuovo.
Ma questa volta non si tratta solo di me, c'è di mezzo anche un'altra persona alla quale io tengo e tanto, perciò questo basta a farmi coraggio. Devo inevitabilmente ferire uno dei due per lasciargli la possibilità di trovare altrove la felicità, che io non posso dargli.
Per farlo però devo prima capire, perciò poso di nuovo la mano sulla maniglia, ma sta volta la abbasso senza pensarci su.
Busso piano alla sua porta, ma non ricevo risposta, così faccio per andarmene e mi sento quasi sollevato. Infondo ci ho provato, ma evidentemente era la cosa sbagliata e il destino me lo sta dicendo così.
Poi però la porta si apre, ed io sento il cuore esplodere in petto quando mi trovo Claudio di fronte.
Incontro subito il suo sguardo assonnato,
"hai bisogno di qualcosa?" gli occhi sono ancora lucidi forse per il troppo alcol.
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Du und ich
Fanfiction• Opera coperta da COPYRIGHT • Mario si ritrova a dover lavorare con Claudio nella stessa azienda per uno strano scherzo del destino e, nonostante provi a ribellarsi al suo volere, il fato sembra voler giocare in favore del suo insopportabile colleg...