Frohe Weihnachten

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Claudio

"Ti sembra normale che debba piovere in continuazione?"

Mi sfilo la giacca completamente zuppa e mi butto sul divanetto della mia camera d'albergo, esausto e in cerca del tanto atteso riposo.

Dall'altro ieri sera Mario si è praticamente trasferito nel mio letto, le lenzuola sono inevitabilmente impregnate del suo odore oltre che del nostro amore, ed io non potrei essere più felice di così.

"Ti sembra normale incontrare il direttore della società il giorno di Natale?" ride mentre di ritorno dal bagno, si passa un asciugamano bianco fra i capelli che sgocciolano sulla sua pelle olivastra, accarezzandone ogni dettaglio e infrangendosi sulle sue labbra.

Scuoto la testa per reprimere i pensieri che la mia mente ha appena partorito e poi mi alzo per andare a prendere qualcosa da bere nel frigo bar.

"Io non l'ho capita mica questa cosa, si poteva rimandare tutto a festività concluse."

"Andrea ha premura di iniziare nuovi progetti, lo sai come è fatto, lui non si ferma un attimo"

"Si, ma è Natale" mi imbroncio e lo vedo avvicinarsi a me per lasciarmi un bacio sulle labbra, "questo è il mio regalo?" sussurro maliziosamente senza spostarmi di li.

"Se ti accontenti di così poco.." mi lascia lì come un allocco e poi si dirige verso il bagno, solo dopo aver però lasciato la sua camicia  bianca cadere sul divano.

Sono passati solo due giorni da quando ha acconsentito a darmi quella famosa opportunità, ed io me la sono giocata bene, devo ammettere meglio di ciò che credevo.

La mattina mi sono alzato presto per ordinare la colazione in camera, ho preparato le fette biscottate con burro e marmellata e gli ho portato il vassoio al letto. Mario quando apre gli occhi e davvero buffo, mi fa troppa tenerezza con i capelli tutti scombinati ed il ciuffo che cade scomposto sulla sua fronte. Per non parlare della sua voce roca e i suoi occhi particolarmente scuri, particolari che mi fanno letteralmente uscire di testa già alle sette del mattino.

Abbiamo fatto l'amore un'altra volta e sono stato nuovamente io a concedermi a lui. L'ho fatto con naturalezza, per lui, volevo capisse che sono sincero, che voglio dargli tutto di me senza riserva alcuna. Questo è in fin dei conti solo un piccolo modo per aiutarlo a capire, per provare a guadagnarmi la sua fiducia.

E poi fare l'amore con lui mi fa sentire vivo, come un adolescente che si innamora per la prima volta.

In realtà non ho mai capito cosa sia l'amore, è un concetto difficile da spiegare e forse non va nemmeno spiegato. Non so se amore è ciò che provo per lui, ne se amare è ancora di più di tutto questo, ma so che quando sono con Mario mi sento a casa. Lasciarlo per pochi secondi, dover rinunciare anche solo ad averlo nel mio campo visivo,  mi fa sentire perso.

Mi spoglio della camicia e la lascio sul divano accanto alla sua, poi sfilo la cinta dai pantaloni e mi dirigo verso il bagno.
Appena raggiungo la porta sento l'acqua della doccia venire giù, così entro e dalla vetrata vedo il corpo nudo di Mario che è intento ad insaponarsi.

Quando entro nella cabina doccia poso subito le mie mani sui suoi fianchi facendolo sussultare, poi inizio a lasciare dei baci languidi lungo la sua spalla per poi risalire lungo il collo.

Un po' per il tepore è un po' per il contatto fra i nostri corpi nudi, sento i muscoli di Mario sciogliersi e lo vedo adagiarsi con la testa sulla mia spalla e gli occhi chiusi.

Mi posiziono sotto il getto d'acqua che ci investe completamente e continuo a baciare il suo collo, accarezzando delicatamente ogni frazione del suo corpo.

"Il sapore della tua pelle non è cambiato minimamente" mordo una piccola porzione facendolo sussultare ed irrigidire contemporaneamente "me lo ricordavo esattamente così."

Faccio scivolare le mani ed inizino a disegnare  con le dita, delle linee immaginarie che scivolano dai suoi fianchi sempre più giù "ricordo ogni angolo del tuo corpo, perché lo cercavo in tutti quelli che sono arrivati dopo di te, anche se.." sospiro e mi sento indifeso "mai nessuno sarebbe stato te."

Lo vedo schiudere le labbra e cullarsi nelle mie parole " ricordo ogni cosa che ti ha fatto battere il cuore perché lo ha fatto battere anche a me."
Si aggrappa alle mie braccia mentre io continuo a spargere baci ovunque, al punto che
sento il suo corpo tremare e non per l'eccitazione, ma per il timore che ha delle mie parole, parole capaci di riaffiorare i ricordi.

"Ti ho desiderato così tanto che non sapevo come dirtelo e ho finito col non farlo" sfioro le sue labbra con le dita e lo sento accelerare il respiro "sei sempre stato tu il più coraggioso a urlare i sentimenti."

Lascio un bacio sulla sua tempia e poi continuo in un sussurro " ma... non dirlo non significa non sentirlo Mario."

*

"Ok, ci sentiamo dopo" lo guardo sorridere mentre me ne sto qui sul letto sotto le coperte "buon natale anche a te."

Attacca il telefono e lo posa sul comodino e poi mi guarda con le sopracciglia inarcate in attesa, infondo mi conosce e lo ha già letto nei miei occhi che ho qualcosa da dire.

"Che succede?" si siede sul letto dopo aver scontato le coperte e mi raggiunge facendosi più vicino.

"Era necessario?"

"Era una telefonata.."

"Si ma mi infastidisce, è la mia opportunità e vorrei giocarmela senza di lui.."

"Non posso sparire per una settimana" ride divertito dalla mia reazione.

"Sarai mica geloso?" un sorriso furbo e consapevole si disegna sul volto, al punto che non so se vorrei toglierglielo a pugni o a baci.
Sa come sono, quanto per me sia difficile ammettere certe cose, ma nonostante questo devo essere sincero, perché mi è rimasto solo questo. Se voglio Mario gli devo in cambio la mia sincerità più totale, anche perché il cuore non posso più offrirglielo.
Quello lo ha da sempre.

"Si" ammetto per la prima volta in vita mia di essere geloso di qualcuno, perché non parliamo di uno qualunque, ma di lui.

"Ma adesso sono qui" si avvicina pericolosamente alle mie labbra per sussurrarci sopra "con te."

Deglutisco al cospetto di quelle labbra scolpite e ancora rosse dei baci che ci siamo scambisti poco fa. Mi richiamano come la luce con una falena e mi sento totalmente dipendente.

"E con il cuore dove sei?" porto lo sguardo dalle sue labbra ai suoi occhi sperando di sentigli dire ciò che desidero.

Deglutisce e prova a sfuggire, mentre prontamente porto una mano sul suo fianco per voltarlo di nuovo verso di me.

"Nel posto giusto."

Du und ichDove le storie prendono vita. Scoprilo ora