°~°~°~Chapter 6~°~°~°

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|Il giorno dopo|

[DIANA P. O. V]

Mi sveglio sentendomi osservata ancora una volta, e, malgrado il suo sguardo mi scaldi e accenda, dopo qualche minuto sul letto, ad occhi chiusi, senza che nessuno fiati, sbuffando rumorosamente mi alzo vado in bagno, mi faccio una doccia veloce, e certa di voler fare una determinata cosa, oggi, mi vesto.
Stephen, non so neanche quando, ha fatto spazio nell'armadio aggiungendoci dei vestiti anche per me, così, riconoscente, dopo aver preso un body nero con le bretelle e dei jeans e degli stivali ed aver messo il tutto, lo ringrazio, fermando il mio andirivieni e fissando i miei occhi nei suoi, che, ancora mezzo nudo, spunta parzialmente dalla coperta lucida come la seta, alla vista il mio sguardo si perde. Il groviglio di tatuaggi sul petto, come sul resto del corpo, cattura la mia attenzione, mi stupiscono, lo devo ammettere, ma c'è qualcosa in essi di oscuro. Come se non fossero lì per compiacerlo, ma per coprire qualcosa o ricordargli qualcosa.
Un mio pensiero corre alla sensazione provata al tatto della sua pelle, ma, come fosse una nuvola di fumo, la scaccio, tornando ad osservare il suo sguardo ora divertito.

<Io esco... Devo andare a far visita a un clan..>

Sussurro come se dovesse rimanere un segreto, i suoi occhi mi scrutano come per carpire i miei pensieri, ma, vedendo che non argomento, Stephen mi guarda accigliato. Non so se voglio dirglielo, o meglio... magari potrei accennare alcune cose, ma di certo non tutto.

<Dove devi andare? E come mai, soprattutto...?>

Bisbiglia non staccando gli occhi da me mentre si mette seduto appoggiando la schiena contro la testata del letto. Sembra tetro il suo sguardo, e sicuramente dovrebbe far paura, ma accende un eccitazione nuova e implacabile in me che mi rende estremamente nervosa e speranzosa.

<Devo far visita al clan Storm. Devo... devo ringraziare un uomo, Gabriel, mi ha aiutato molto insieme a Mark, il figlio, l'attuale Alpha del
Clan...>

Tremo sotto il suo sguardo, non sembra approvare, né credere alla mia, a tratti, voce sprezzante, è più forte di me non riesco a nominare Mark senza provare ripudio. Lo osservo e mi sembra sia gelosia quella che colgo nei suoi occhi, ma non so se sia dovuta a me o se è semplicemente astio mal interpretato, ma lo osservo, e mentre scuote la testa una strana idea sembra formarglisi in mente, la sua visione mi porta a mordermi il labbro, è eccitante, fortunatamente arrapante.

<Se devi andare verrò anch'io. Ma parlami un po' di Mark, non mi fido di lui, o di un altro uomo in generale....>

Bisbiglia l'ultima frase in tono minaccioso, non vorrei dire la verità e né emozionarmi per l'intensità del suo sguardo ma a quanto pare io sono davvero pongo tra le sue dita e mi è impossibile non mallearmi ancora e ancora di fronte a lui, spezzarmi, trasformarmi e ricrearmi in un consecutio infinito, la sua possessività mi piace e da una strana sensazione di appartenenza che prima di ora non avevo mai provato, non a questi livelli almeno.

<Mark è... un un uomo della mia stessa età, e da quando siamo piccoli è sempre stato innamorato di me.....>

Ed è con questa consapevolezza in testa che infatti sospiro il vero, e in risposta, come immaginavo, scuote la testa e indurisce la mascella, percepisco la sua frustrazione e la sua collera ma una strana sensazione mi dice che non sono rivolte a me e questo, per qualche oscuro motivo, mi scalda e fa sussultare il mio cuore.
Quasi non me ne accorgo ma le mie gambe si stringono tra loro ancora di più.

<Ecco, e dimmi, quando pensavi di dirmelo? Eh!? Una volta tornata? Pensavi davvero di andare da uno che ti è sempre venuto dietro, senza di me? Questo, comunque, è un'altro motivo per farmi venire con te.>

L'ultima Alpha del clan MoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora