°~°~Chapter 15~°~°

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Si volta di scatto al suono della mia voce roca, la mia pronuncia incerta, ma mi osserva con una luce nello sguardo che mi farebbe sciogliere se solo non fingessi freddezza all'estero, ma poi vedo un velo di malinconia e lacrime ad appannarle gli occhi così allungo la mano aspettando che la prenda, e non passa nemmeno una frazione di secondo prima che si fiondi tra le mie braccia e mai contatto ha creato brividi così intensi nel mio corpo.  Non ci muoviamo di un millimetro, anzi, ci accarezziamo e annusiamo a vicenda, strofina il volto sul mio petto e quest'ultimo si scalda, i miei battiti ormai non li controllo neanche più, ho quasi paura di poter avere un infarto di qui a poco ma faccio finta di nulla, come sempre, e le accarezzo la schiena e i capelli, se lei non fosse la mia mate quasi penserei di essere un rammollito ma, anche a voler trovare qualcosa di sbagliato in questo, non ci riesco, non quando trovandomi tra le sue braccia sto così bene né mentre le dò teneri baci sulla testa.

<Da quando sai l'italiano?>

Biascica lasciando teneri baci sui miei pettorali facendomi uscire un ringhio d'approvazione dal petto.

<Da quando avevo 15 anni, ma non lo parlo mai>

Bisbiglio tra i denti ricordi amari, ma mi sforzo di rivelarli a lei sapendo quanto per lei sia stato difficile raccontami i suoi.

<Comunque sono io quella che non sa niente di te, non tu di me...>

Parla con così tanta infantilità che quasi non riesco a trattenere il sorriso.

<Ti sbagli. Io non so nulla di te... So cosa ti è accaduto, a grandi linee, ma non so cosa ti possa piacere, né cosa ti faccia emozionare. Quindi, facciamo così, adesso ci mettiamo il costume e mentre ci facciamo una bella nuotata ci conosciamo un po' va bene?>

Mormoro tra i suoi capelli mentre le mie mani esplorano il suo corpo, la sento sospirare, la vedo inarcarsi e poi fisso il mio sguardo nel suo e lo vedo oscurarsi. Mai prima d'ora sono stato così orgoglioso dell'effetto del mio tocco sul corpo di una donna. Il mio lupo ulula nella mia testa e il mio intimo si tende all'idea.

<Delle voci dicevano che tu fossi un pazzo sanguinario, ma non pensavo che arrivassi a chiedermi di fare un bagno con il freddo che fa fuori oggi. Cioè, voglio dire, è vero che siamo licantropi, che non soffriamo il freddo, e che la probabilità di ammalarci è molto più bassa rispetto a quella degli altri, ma questo non esclude che possa capitare!>

Il piccolo corpicino si schiaccia sul mio e le labbra macinano un fiume di parole, ma non me ne curo ridacchio piuttosto difronte al suo tentativo di non farmi fraintendere. So cosa ho fatto e so che se ho questa nomea è perché di sicuro non sono stato un Alpha sempre magnanimo, ma sapere che malgrado lei lo sappia comunque stia qui tra le mie braccia mi rincuora, fa contrarre i muscoli, fa rabbrividire la pelle e inebria i sensi.

<Ho una piscina interna con l'acqua termoregolabile ragazzina.>

È un sussurro al suo orecchio, il mio, ma avverto la temperatura cambiare e il suo viso avvampare, arrossisce e distoglie lo sguardo troppo imbarazzata per guardarmi negli occhi, ma il suo odore si è fatto così intenso che non accetterò si sposti e me né privi, metto quindi una mano sulla sua guancia rossa e con il pollice la accarezzo, le alzo il viso e non riuscendo a trattenermi più la bacio. Il suo sapore mi manda in estasi, la sua lingua stuzzica il mio labbro inferiore come se si divertisse a tentarmi e infatti lo fa, mi morde il labbro, mi tira i capelli ed il gemito che mi spinge ad emettere sembra elettrizzarla. Le mie mani vorrebbero scendere, i miei denti vorrebbero scendere, ma mi limito a stringerle i fianchi alla strenua del doloroso. Non vado oltre però, perché avverto che qualcosa nel suo passato non va, non è legato al presente, ne sono certo, per cui me né rincuoro, ma per rispetto suo evito di calcare troppo la mano e mi stacco dopo poco da lei, sorridendole amorevolmente, come non facevo da tempo.

L'ultima Alpha del clan MoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora