XXIV. Emma

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14 Ottobre 2018

Caro papà,
Questa è la settima lettera che non leggerai. Ne ho scritta una per ogni anno, come ti avevo promesso. E anche dopo sette anni, la mamma ancora non lo sa del nostro piccolo segreto. Nessuno ne è a conoscenza, a dire il vero, ma questo non è difficile da credere. Sono la solita diffidente Emma, la tua bambina. So che sono passati sette anni e che dovrei dirglielo, ma credimi, so quello che faccio. Però non mancano le novità, papà. Oggi posso dire ce l'ho fatta, sai?
Ho realizzato il mio sogno, il nostro sogno. Sono tra le farfalle della Yamamay di Busto Arsizio, in serie A1. E anche questa volta, sono qui per ringraziarti. Per avermi spinta a continuare a lottare, anche quando volevo mollare tutto. Sei stato il mio unico vero insegnante di vita e non sai quante cose vorrei raccontarti. Potrei scrivere per ore, riempire pagine tanto da scrivere un libro ma comunque non basterebbe, perché tu non sei qui con me. E non ci sarai più. Mi restano solo i ricordi, che ogni giorno sembrano diventare più sbiaditi, come il colore dei vestiti che, lavaggio dopo lavaggio, si perde. Manca una settimana alla prima partita ufficiale e io sono così nervosa, quasi mi tremano le gambe. So che sarai lì a guidarmi, come sempre, a darmi lo slancio per fare quel passo un poco più lungo e afferrare il pallone in tuffo, sfiorandolo con la punta delle dita, quanto basta per tenerlo ancora vivo.

Anche tu ci hai provato, fino alla fine, a rincorrere la tua vita come fosse una maledetta palla da salvare, ma il tempo è stato beffardo, l'ha fatta cadere un attimo prima che potessi sfiorarla.

Le cose con mamma sono strane. Non so se ci stiamo riavvicinando, o se stiamo solo fingendo. Lei dice che ha accettato che ho una prospettiva e una visione della vita diversa dalla sua, ma troppe volte mi sembra si stia sforzando di trattenere tutto quello che pensa, solo per farmi un favore. È per questo che non le ho ancora detto niente di quella cosa. Aspetto. Aspetto il momento in cui riuscirò ad avere un rapporto normale con lei, non basato unicamente sulla pacifica convivenza. Vivere lontane, però, credo possa esserci d'aiuto, sai? A stare insieme sotto lo stesso tetto litigavamo quasi per ogni cosa, ormai. O peggio, non ci parlavamo per periodi lunghi. Orgogliose come siamo, nessuna faceva un passo verso l'altra, chiudendoci inutilmente.
Ora le cose sembrano andare diversamente, ieri mi ha persino chiesto se mi fossi innamorata, solo perchè ho sorriso dopo aver ricevuto un messaggio. Vuoi sapere la verità, papà? Il mittente si chiama Matteo, è uno dei centrali della Nazionale. Forse, potrebbe essere che non mi è proprio totalmente indifferente, ma tanto non avrò mai il coraggio di ammetterlo, soprattutto a me stessa. E nemmeno questa è una novità. Vedi? Alla fine le cose non sono poi così cambiate, da quando mi hai lasciata a giocare da sola. Ho cambiato numero, passando al diciassette, ho una nuova casa e una coinquilina. Si chiama Romina ed è una forza della natura, la adoreresti. E poi ci sono le vecchie amicizie. Ti ricordi di Giada, quella biondina un po' timidina che faceva la palleggiatrice in under 16? Ecco, ha lasciato andare la timidezza ed è diventata una leonessa. Anche lei adesso è in serie A, a Trento. Non avresti scommesso un centesimo su di lei, me lo ricordo. Dicevi che era troppo silenziosa, che non aveva abbastanza cattiveria agonistica. Eppure, da quando è stata nominata capitano dal coach Tidano, si è trasformata.
Poi ci sono le mie nuove compagne d'avventura. Siamo un bel gruppo. Ho grandi aspettative per la prossima stagione e spero che continuerai a tifare per me, da lassù.
Beh, ora forse dovrei andare, vista l'ora. Sai, ti sto scrivendo all'alba delle due e trenta di notte e sì, dovrei dormire. Oggi è stata dura. Sono tornata a casa, a Bolzano. Sono venuta a salutarti, lasciandoti un mazzo di gardenie, le tue preferite. C'erano tutti i tuoi amici e le tue allieve a ricordarti. Sei nei loro cuori, così come lo sei nel mio. Sei un pezzo di me, papà. Ho bisogno di te, come mio angelo custode. Io non lo so chi sono, e mi spaventa scoprirlo. Ma con te non ho paura di niente.
Ti voglio bene,

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