8 Settembre 2018
Pavia è la mia infanzia, è lo sfondo dei miei primi ricordi, amicizie, piccoli litigi da bambina e l'inizio della fase adolescenziale, quella fatta da cambi d'umore repentini e, apparentemente, senza senso, le prime cotte e l'esigenza di sentirsi grandi. Ci sono passata anche io in quella fase. Ricordo che la mia scuola media pavese, che ho frequentato soltanto il primo anno, visto il successivo trasferimento a Bolzano, si trovava proprio nella via perpendicolare a Corso Cavour, una delle strade più importanti della città lombarda. Da lì passavano ogni giorno, come me, ragazzi diretti al liceo, oppure all'università. Ed io non facevo che osservarli, fino ad esserne quasi invidiosa. Di cosa? Della loro libertà, indipendenza. Sognavo di uscire da sola, non dover avvisare costantemente i miei genitori, non dover studiare materie che mi facessero schifo. Esatto, già alle medie avevo capito che la matematica non facesse proprio parte del mio DNA, nel modo più assoluto, tanto è vero che ho optato per un liceo linguistico prima e la facoltà di lingue e letterature straniere poi.
Ma la città lombarda è anche il mio passato, qualcosa che resterà nel mio cuore e nella mia memoria ma che, oggi, non rappresenta più me.
Allora qual è il mio presente? Sicuramente Trento, dove adesso ci sono la mia vita e il mio lavoro. Ancora non mi sembra vero poter dire che svolgo il mestiere dei miei sogni, quello che per tanti anni è stato solo un miraggio, una meravigliosa utopia.Nonostante io sia felice, devo anche essere onesta con me stessa: Trento è una bella città, ho anche stretto delle amicizie, studio e mi sento indipendente. Però una parte del mio cuore è rimasta qui, a Bolzano.
Questa città conserva le vere radici della mia identità: ci sono la mia famiglia, il ragazzo che amo, le delusioni, il mio liceo e la palestra.
È passato meno di un mese, ma non avete idea di quanto mi sia mancata questo posto. Mi sembra quasi che la quantità di ossigeno nell'atmosfera sia diversa o, probabilmente, è solo il mio cuore che batte più forte e rende i miei organi e tessuti più ricchi di questo gas vitale.Sono tornata poche ore fa e non credo ci siano dubbi su chi non veda l'ora di riabbracciare, dopo i miei genitori, che sono venuti a recuperarmi in stazione.
Esatto, il mio ragazzo, ovviamente.
Ha scritto, pochi minuti fa, in un breve messaggio, che sarebbe passato a prendermi dopo pranzo e che aveva preparato una sorpresa. Onestamente non so che aspettarmi. Normalmente, Lorenzo e l'organizzazione di cose inaspettate sono un po' come due linee parallele, sempre vicine, ma che non si toccano mai. Un po' come la Diatec Trentino e la capacità di mantenere fino alla fine del set i punti di vantaggio accumulati.Mamma e papà non sono notoriamente dei freddi, ma nemmeno molto espansivi con le loro emozioni. Vedere i loro occhi così gioiosi però, è qualcosa che mi scalda il cuore. Sono dei gran lavoratori: mamma Caterina lavora in un ufficio di avvocati, come segretaria, mentre papà lavora per un'azienda alimentare alle porte della città. Sempre impegnato con i turni, Piergiorgio non smette di coltivare la sua passione per il giardinaggio e la cucina.
Ovviamente, proprio quest'ultima è il primo argomento citato da Caterina, non appena mettiamo piede in casa.
- Tesoro, papà ha preparato gli spaetzle con gli spinaci, che so che ti piacciono.-
In questo momento la mia faccia credo sia identica all'emoticon con gli occhi a cuoricino.
- Oh, si! Adoro!-
- Il pranzo sarà pronto tra una mezz'oretta, perciò se vuoi farti una doccia veloce, o semplicemente rilassarti, vai pure- asserisce mio padre, che ha già indossato il suo grembiule blu pronto per ultimare la sua creazione.Così salgo in camera e, dopo aver sistemato il libro di grammatica russa sulla scrivania davanti al letto, prendo in mano il telefono, e scrivo ad Alice.
<< La partenza è a base di spaetzle, quindi da lunedì niente sgarri!>>
Come sempre la bionda vive attaccata al telefono e, infatti, la sua risposta non tarda ad arrivare.
<< Accidenti, stamattina sono andata a fare la spesa e ho comprato il cioccolato, il latte e la panna per fare la mousse.>>
<< Dici che possiamo fare un'eccezione?>>
<< Certo! Il cioccolato fondente poi aiuta ad accelerare il metabolismo e quindi a smaltire più calorie e più in fretta.>>
<< Se me lo dici tu, mi fido!>>
Dopo questo messaggio cambierò il suo nome sulla rubrica: da Alice coinquilina pazza, la ribattezzerò come Diavolo tentatore. Io voglio iniziare la dieta salutare, come una vera atleta farebbe, mentre lei mi convince a deviare dalla retta via già il primo giorno. Non che io abbia opposto una ferrea resistenza, certo.

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Our destination
FanfictionLa vita di un pallavolista non è mai sedentaria: si viaggia da una parte all'altra dell'Italia, dell'Europa o del mondo, senza sosta. Creare dei legami profondi è difficile, soprattutto quando molti restano accanto soltanto per la fama e non per rea...