Matteo
17 Ottobre 2018
Ho sempre pensato che avere troppe responsabilità non facesse per uno come me, pigro di natura e che spesso sottovalutava le cose. La pallavolo mi ha cambiato, profondamente, almeno per quanto riguarda la seconda cosa che ho detto. Per la pigrizia non credo ci sia rimedio: avrò una qualche patologia incurabile dalla nascita, o qualche trauma infantile che mi ha portato ad avere una profonda attrazione per restare sdraiato sul letto, o sul divano.
Ogni giorno che passa mi chiedo cos'abbia in comune con mia sorella Alessandra, che invece è il mio esatto opposto, in tutto. Mora, non troppo alta, molto studiosa e decisamente iperattiva. Eppure in noi scorre lo stesso sangue. Certo che la genetica è strana forte.Sono steso sul letto, con le gambe sotto alla coperta blu di cotone. Non eccessivamente pesante, ma il clima umido di ottobre rende tutto più freddo. Se poi aggiungiamo la nebbia che imperversa per mesi, beh, non c'è che dire: vivere al Sud, oppure in montagna, sarebbe decisamente meglio. Guidare, quando la vista è impedita dalla fitta coltre bianca che avvolge tutto, è piuttosto complicato. È necessario usare ancora più prudenza del solito e io odio guidare troppo piano. A me piace una guida sportiva, per sentire l'adrenalina.
L'orologio, posizionato sul comodino alla destra del letto, indica che sono le nove e mezza del mattino. Dovrei essere già attivo e pronto per andare ad allenarmi, eppure sono ancora fermo a fissare il soffitto bianco. Ieri è stata una serata strana. In senso positivo, certo, ma comunque strana. Diversa.
Non ti sarebbe dispiaciuto baciarla, eh?
Non si tratta di questo, cara coscienza malefica. L'atmosfera era particolare. Ho avvertito una strana tensione, come se improvvisamente fossimo passati ad un livello differente del nostro rapporto, in cui entrambi volevamo qualcosa in più, ma per qualche motivo ci siamo trattenuti.
Non so nemmeno perchè ho avuto questo impulso sbagliato. Sbagliato perchè Emma è appena diventata mia amica, o almeno io la considero così. In realtà credo che anche lei abbia un po' rivalutato la mia persona. Siamo amici e io non vorrei aver sperato in qualcosa di più. Eppure l'ho fatto e ora non so come comportarmi. Lei avrà avvertito la mia stessa sensazione?Odio essere goffo, impacciato e imbranato, specialmente davanti a lei, ma quando l'ho davanti mi blocco. Ieri ho rischiato di rovesciarle addosso il bicchiere di vino, sporcandole la maglia azzurra di rosso. Se fosse successo, sarei scappato a gambe levate dal suo appartamento, per poi scomparire dai radar per la vergogna. Ho talmente paura di dire o commettere la cosa sbagliata, che finisco per farla, facendo la figura dello scemo.
Le apparenze non sono tutto e, normalmente, non me ne importa nemmeno poi tanto. Ma Emma è diversa. Lei è... un'amica. Niente di più. Non devo pensare ad altro se non a me stesso. È solo un attimo di debolezza il mio. Non mi farò rincitrullire da troppi sentimenti.Questo mio tentativo di autoconvincimento o constatazione della realtà, ancora non l'ho capito, viene interrotto da una telefonata. È il mio socio, Luca.
- Matte, scusa se ti disturbo, ma mi ha chiamato la Lola per le stoffe. Dobbiamo decidere le nuove fantasie e i tessuti. -
- Mmh, mmh. -
- Io andrei su colori un po' fluo, un po' più eccentrici. -
- Mmh, mmh. -
- Poi potremmo pensare di fare anche qualche altro oggetto, tipo astucci o cose del genere. Che ne pensi? -
- Mmh, mmh. -Continuo a mugugnare distrattamente, per non dare troppo nell'occhio. In realtà non ho sentito mezza parola. Vorrei smettere di pensare a Emma, ma questa ragazza continua a infiltrarsi nella mia testa e non vuole andarsene. Non riesco a scacciarla in alcun modo, anzi. Ogni giorno che passa sembra insinuarsi un po' più nel profondo in me e io glielo lascio fare, perchè la verità è che non mi dispiace poi tanto.
- La pianti di rispondere fingendo di ascoltarmi? - domanda il mio amico, in modo piuttosto scocciato. È un bravo ragazzo, ma è la persona più permalosa che conosca. Però ha ragione a desiderare un minimo della mia attenzione.
- Ma io ti sto ascoltando, Lu - mento spudoratamente, già sapendo che non ci crederà mai. Dire le bugie non è il mio forte, neanche dietro a un telefono.
- Bene, e che stavo dicendo? - Ecco. Non ci è cascato.
- Che... Massí, del nuovo podcast, che... -
- Matte, tu stai ancora pensando a quella ragazza. -
Altro che pallavolista filosofo, neanche uno strizzacervelli è così bravo. Mi ha inserito un chip nel cervello mentre dormivo? Ha tirato a indovinare? Oppure sono così prevedibile?
- E a te chi lo ha detto? -
- Sai com'è, io parlo delle stoffe per la nuova collezione, tu capisci i podcast. Considerando che ieri eri a cena da lei e che uno più uno fa due, tu hai ancora la testa ferma a ieri - asserisce con nonchalance.
- Guarda che la mia vita non ruota attorno a Emma - replico, continuando imperterrito nella mia non credibile recita.
- Ormai, tra te e Simone, anche se appendessi le ginocchiere al chiodo, avrei un lavoro assicurato come psicologo o terapista di coppia. -
- Simone? Quel Simone? Non sta con Selly? - domando, cogliendo al balzo la chance di cambiare argomento.
- Storia troppo complicata. Parliamo invece di te. - E, a quanto pare, il tentativo non ha sortito l'effetto sperato.
- Non ho niente da dire, io. Quindi, queste stoffe? -
Ora sono io quello scocciato. Sempre tutti a chiedermi come vada la mia vita e a impicciarsi. Non hanno qualcosa di più divertente da fare?
- Dai, ma adesso sono curioso. Quando non vuoi dire nulla è perchè ci tieni per davvero. Allora? -
Sospiro, cercando di mantenere la calma, che dura poco. Sento la necessità di sfogarmi, di lasciarmi andare.
- Che vuoi che ti dica? Che non abbiamo litigato? Che mi sono divertito? Che per un attimo siamo caduti nel silenzio imbarazzante di chi vorrebbe andare oltre ma poi non lo fa? Che se fosse accaduto qualcosa in più non mi sarebbe dispiaciuto? Sì. È così. -
Non l'ho detto seriamente, vero?
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Our destination
FanfictionLa vita di un pallavolista non è mai sedentaria: si viaggia da una parte all'altra dell'Italia, dell'Europa o del mondo, senza sosta. Creare dei legami profondi è difficile, soprattutto quando molti restano accanto soltanto per la fama e non per rea...